La frattura

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Yan lo aveva fatto.

Aveva appena raccontato ai suoi amici tutta quanta la verità.

Gli altri lo avevano ascoltato per filo e per segno in totale silenzio, immobili, senza proporsi in alcun cenno, quasi dimentichi di sbattere le palpebre.

L'unica cosa che era mutata durante il discorso era stata la loro espressione, che da inizialmente sorpresa si era fatta curiosa, poi preoccupata.

Infine furibonda...

Nonostante la storia dei Cacciatori fosse la più critica da dover affrontare, Yan si rese conto che non era quanto di cui loro volevano discutere in quel momento.

Lo fissavano tutti con rabbia e delusione, come se lui li avesse traditi.

E, in realtà, era stato così...

Fu Owen a parlare per primo, gli occhi pesti divenuti inquietanti: «Yan, tu sai da dov'è venuto il morbillo?»

Yan chinò ancor più il capo, incapace di sostenere i loro sguardi accusatori. «Dalla città di Hanover...»

«Stai... scherzando

Owen avanzò per afferrargli il colletto e costringerlo a guardarlo.

Lui non lo aveva mai visto così arrabbiato. Negli ultimi mesi era cresciuto, sì, ma era rimasto comunque uno scricciolo, addirittura più mingherlino del solito a causa delle settimane di morbillo.

Eppure adesso faceva una gran paura, quasi un ramoscello come lui potesse provocare un enorme male fisico a un ragazzo muscoloso qual era Yan.

«Sei totalmente uscito di senno, Yan? Hai anche solo una minima idea di quanto abbiamo rischiato? Potevamo morire, tutti e sei!»

L'accusato strizzò gli occhi. «Mi dispiace!» urlò. «Non volevo! Giuro che non volevo!»

Owen si allontanò ficcandosi le dita tra i capelli, gli dava le spalle mentre prendeva respiri profondi.

Yan sentiva la testa bruciare per gli sguardi incendiari dei compagni. «Mi dispiace... Skye, mi dispiace, tu...»

«Chiudi il becco!» Nathan si avvicinò a spintonarlo. «Le scuse non portano a niente! Tu mi avevi promesso che non lo avresti fatto! Avevi detto che non saresti andato là!»

«Tu lo sapevi?» sbottò James.

«Mi aveva mostrato i portsid, ma non avrei mai pensato che li avrebbe usati davvero!»

Yan conficcò le unghie nel tessuto della poltrona. «Volevo aiutare mio padre!»

«E sei stato salvato da quella ragazza.» Xerxes gli girò intorno, come una belva contro la preda oramai spacciata. «E poi? Poteva finire tutto, no? Dunque per quale ragione hai insistito?»

A differenza degli altri, il principe non sembrava essere rimasto sorpreso dall'affermazione di Nathan, che doveva avergli rivelato dei portsid già da un pezzo.

Certo, tra quei due non poteva esistere alcun segreto, si spifferavano qualsiasi cosa...

«Hai perso la testa per quella ragazza, vero?» insisté Xerxes.

Yan strinse i denti e serrò le dita con tanta forza che le nocche scricchiolarono: non voleva che Dalila venisse accusata, perché lei era l'unica a non avere peccati.

«Hai messo a rischio la vita di tutti noi per degli incontri romantici! Yan, ti rendi conto? Non puoi prenderti una cotta per una ragazza e gettar via tutto il resto!»

«Ho poi dovuto aiutare Elijah...»

Owen sbuffò con disprezzo. «E intanto avevi la scusa per vedere lei.»

I Flagelli: TradimentoWhere stories live. Discover now