39 Scuse accettate

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L'amore non è quello che quei poeti del cazzo vogliono farvi credere.

L'amore ha i denti, i denti mordono, i morsi non guariscono mai.

STEPHEN KING


Buio. Ecco ciò che vedo. Le pupille si dilatano assecondando l'oscurità. Delle fiamme ardono alte come una muraglia invalicabile. Poi... freddo.

<Ginny> urla una voce. Il timbro graffiato mi arriva come una frusta che mi si attorciglia intorno al torace. La coda di un serpente mi lacera la pelle. <Ginny> ripete la voce ovattata dal vento mentre il mio passo rimbomba nelle tenebre. Una fiamma si accende come un lumiere. Mi avvicino alla fonte di calore sentendo un'improvvisa vampata di confusione. Una nube nera si propaga prepotente sotto di me. <Ginny> Il fuoco si spegne ed io mi ritrovo con le mani protese nel vuoto.

Questo sogno me lo ricordo, ma c'è qualcosa di diverso stavolta. 

Percepisco i capelli bagnati e un brivido mi percorre lungo la schiena. Una goccia fredda scivola sulla schiena come una lama di ferro.

<Ti avevo detto di scegliere la fiaccola: di scegliere il tuo futuro o lui avrebbe scelto per te> sussurra la voce. Il fuoco circonda i lati delle pareti nere. Intravedo i colori. Distinguo la mia pelle e il pigiama. Distinguo il caldo e il freddo. <Sei stata impulsiva e il destino ti è in contrapposizione> Mi rigiro su me stessa cercando la voce. Questa volta non provo a scappare dall'incubo. Lo afferro per il braccio e gli tendo la mano.

Che sia il mio subconscio?

<Il futuro ha scelto per te. Prendi la fiaccola e non ti distrarre dai tuoi obbiettivi> Come un incantesimo, una fiaccola mi si presenta di fronte. Il cuore martella impetuoso mentre il fuoco danza. Lo afferro e il freddo viene spazzato via.

La luce aumenta fino a costringermi a chiudere gli occhi.

Bianco. Ecco ciò che vedo. Le pupille si rimpiccioliscono assecondando la luce. Dei raggi abbattono la muraglia. Poi... spalanco gli occhi.

La luce filtra dalla finestra. Mi snodo dalle coperte con il sonno che mi fa da cuscino. Scendo dal materasso cercando di non svegliare Carlotta che dorme nel letto a fianco al mio. Esco dalla camera e osservo l'orologio in salotto.

5.46

Mi lancio sul divano stremata.

<Non hai dormito?> domanda una voce alle mie spalle. Tiro un urlo. Afferro il telecomando al mio fianco e lo impugno come se potesse salvarmi davvero la vita. <Calma, Gin> sussurra Matteo prendendosi il telecomando dalle mie mani.

<Ma sei pazzo? Stavo ancora nel meglio del sonno> bofonchio passandomi una mano lungo il viso come per scacciare via la stanchezza. Possibile che ogni volta che mi sveglio lui sia già in piedi? Un cigolio mi distrae.

Dalla porta di ingresso fa capolino Aron. Indossa gli stessi vestiti di ieri sera, ma adesso sono tutti squarciati. Non si ferma nemmeno per salutarci. Prosegue il suo cammino verso la sua camera come se non si fosse minimamente accorto di noi. Cammina imperterrito e io non faccio che domandarmi dove sia stato tutta la notte.

Un fastidioso bruciore mi infiamma dalla clavicola alle costole seguendo il percorso delle ossa.

Che sia stato con qualcuna?

Ma poi a me cosa interessa?

<Facciamo colazione?> domando a Teo che sta fissando l'amico mentre entra in camera sua.

Un diavolo bussa alla portaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora