45 Lungo i bordi

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A ferro e fuoco, Grace. Bruci e raffreddi.

FIOREXSTORIES


-POV CARLOTTA-

Il sole batte sulla finestra. La luce illumina la stanza. Ginny dorme sul divano in salotto. Via libera.

Afferro il pantalone di mia sorella. Sfilo il mio e infilo il suo. Ignoro il freddo pungente che mi circonda. Il tessuto di jeans aderisce sul corpo in maniera perfetta. Il modello a palazzo nasconde le cosce senza avvolgerle in modo aderente. Lo strappo sul ginocchio gli concede un tocco non solo sportivo, ma anche particolare.

Le mie mani lisciano il pantalone fino alla vita. Mi soffermo su di essa per più tempo.

"<Ti sei vista?> domanda Marco. Lo osservo con le parole in punta di labbra.

Si, si mi sono vista.

Ma per favore non mi guardare. Non mi guardare così. Non come se fossi così brutta da sembrare un maiale.

Guardo i miei vestiti. La maglia bianca coi merletti rosa e un fiore pieno di petali sopra. Sotto la stoffa si vedono i rotoli della pancia. Il pantalone stringe le cosce grosse.

<Sei bruttissima. Ma quanto mangi, balena?> infervora.

Ho le lacrime che mi offuscano la vista. Ho voglia di vomitare. Di strappare la maglia e il pantalone. Di tagliare lungo i bordi del mio corpo che sono in eccesso.

<Lo dico per te. Non potrai mai piacere a qualcuno così. Lo dico per il tuo bene. Sei mia amica> afferma lui sistemandosi con cura il ciuffo come se le parole che ha appena detto non mi avessero toccato minimamente. Come se non avesse affogato l'ennesima parte di me nel mio stesso grasso.

Rimango a guardare a terra perché non reggo più lo sguardo scuro che segue lo straboccare della mia carne nascosta sotto la maglia.

Ha ragione, sono sbagliata.

Una sensazione di vertigine mi assale. Mi sento doppia, spessa, di plastica. Ho voglia di parlare, ma non posso.

Osservo le mie mani e le sento talmente gonfie da non poterle muovere. Ma è solo una sensazione. Non riesco a muoverle. La paura mi assale e le voci sembrano di plastilina.

Io... fatele smettere. Vi prego.

Sei grassa. Balena. Il padre uccide le persone e le dà a lei per mangiarle per non farsi beccare.

Le frasi che dicono le persone della mia età sono talmente tante da credere che non possono fare più male, e invece ne inventano di peggiori e sempre più cattive."

Le mani tremano lungo i bordi del jeans. Ginny porta una 36 di vita. Ce la posso fare.

Faccio salire la zip cercando di rallentare il prurito alle braccia. Chiudo il bottone sopra la cerniera.

Mi va. Entra.

Ma mi sento gonfia.

Mi metto di profilo osservandomi allo specchio. Quello che vedo è solo una ragazza stanca e ancora grassa.

La pancia gonfia sembra pronta a esplodere. Mi sento ancora doppia.

Stringo il mio polso tra il pollice e il mignolo. Le due dita si toccano. Salgo piano piano verso il gomito. Arrivata a metà strada tra il polso e il gomito mi fermo. Le due dita non si toccano più.

Mi guardo allo specchio e vedo le occhiaie e la faccia pallida.

Come posso farmi vedere in giro così?

Un diavolo bussa alla portaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora