50 Realtà nascoste

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I passi di mia madre erano così silenziosi che quasi non l'ho sentita andar via
J

OHN GREEN

-POV DAVIDE
I numeri compongono il mondo. Siamo piccoli aggeggi di carne con un algoritmo bizzarro. I battiti del nostro cuore sono algoritmi. Siamo robot fatti di sangue e pelle. Progettati sotto forma di un codice che viene comunemente chiamato DNA. Nella vita non decidiamo nulla. Siamo scanditi da numeri e orari. Scanditi da codici e algoritmi.

<È il cubo di un binomio> dico a un ragazzino indicandogli le lettere e i numeri tra le parentesi. La matematica non è il suo forte. Non riesce a vedere oltre quel quaderno. Non vede che il mondo è un insieme di incognite e numeri.

<Hai ragione> esclama picchiettando la penna sul labbro inferiore e iniziando a sbadigliare. William ha i capelli scuri e gli occhi castani. I lineamenti sono perfetti e dolci per l'età. Ha 15 anni, ma ne dimostra almeno 17.

<Hai sonno> affermo. Lui annuisce cercando di restare sveglio. Sono le nove meno cinque. Un'ora fa me ne sono andato dal Thunderbolt perché dovevo fare ripetizioni a William. Will è nella stessa classe di matematica con Livia. Quando Livia gli ha detto che davo ripetizioni lui si è fiondato. È pessimo in matematica. Se prende una C stappa lo champagne. O almeno questo è quello che ha detto.

<La matematica fa quest'effetto> risponde posando la pressa sul foglio.

<Ragioni in modo troppo schematico. Dovresti provare a uscire dal quaderno e notare tutti i numeri che ci sono oltre la carta> gli spiego. Lui scuote la testa sconsolato.

<Possiamo fare domani? Sto studiando da un'ora matematica. Questa materia mi sta dando alla testa> aggiunge ridendo. Annuisco accendendo il telefono mentre lui ripone le cose nello zaino. Controllo i messaggi.

Livia:
Avvisami quando hai finito così scendo Rex.

Le scrivo che ho finito. Digita qualcosa sul telefono e la invia.

Arrivo

Sorrido allo schermo luminoso. Livy è davvero simpatica ed è molto sveglia e generosa. Con lei riesco a parlare di tutto. Ci vediamo ogni volta che possiamo. La mattina fuori scuola, tra i corridoi, alla fermata del bus e persino per scendere il suo cane: Rex.

Appena Will è pronto usciamo dalla biblioteca. Decidiamo quando vederci domani per una nuova lezione e poi ci salutiamo. Ho scelto la biblioteca più vicina a casa di Livia per vederla. Per tornare a casa dovrò prendere i mezzi o chiamare mio fratello per un passaggio, ma ne vale la pena.

In lontananza vedo una ragazza dai capelli d'oro che le ondeggiano spinti dal vento. <Rex> si lamenta Livy quando il pastore tedesco fa i suoi bisogni sulla ruota di una macchina. <Potresti gentilmente fare quello che devi fare in un posto più comodo e lontano dalla macchina del signor Pickett? Domani verrà a lamentarsi> Il cane abbaia scuotendo la coda. <Hai ragione è un bastardo. Se lo merita> Mormora scuotendo la testa con un sorriso da far girare la testa.

È bellissima. Il naso sottile e con la punta all'in sù viene risaltato dalla coda alta che si è fatta al momento perché il vento la infastidiva. Il viso sembra far parte della sezione aurea. Forme geometriche perfette. Sembra essere programmata da un software.

<Che ha fatto il signor Pickett?> chiedo avvicinandomi a lei. Alza lo sguardo da terra e incrocia il mio. Sorride ancora quando alza gli occhi al cielo.

<Lunga storia> afferma. Iniziando a camminare. Le strade sono decorate da lucine luminose che si alternano tra i lampioni.<Come sono andate le ripetizioni?>

Un diavolo bussa alla portaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora