Quattro

1K 231 65
                                    

Per qualche istante ci fu uno strano, imbarazzante silenzio fra noi tre: non sapevamo quale argomento affrontare. Ce n'erano talmente tanti dei quali discutere, a partire dal nostro arrivo a Roma e dalle origini di Juan.

Fu proprio lui il primo a rompere il silenzio.

«Allora, ragazze... Siete arrivate ieri, giusto?»

«Eh già» borbottò Veronica «Sono passate meno di ventiquattr'ore e abbiamo già conosciuto tre persone. Anzi quattro, compreso Aurelio.»

«Il proprietario della casa in cui abitiamo» spiegai.

«Questa casa invece è della famiglia di Valerio, sapete?» ci informò Juan «Una volta ci viveva sua nonna, adesso è diventata un'abitazione per studenti.»

«Quindi tu paghi l'affitto alla famiglia di Valerio?» domandai.

Lui annuì. «Sì, ormai io e Valerio viviamo qui da più o meno un anno. Da quando frequentiamo l'università, insomma.»

«Ah, siete al secondo anno» osservò Veronica.

«Già. Mi sembra di aver iniziato ieri, invece è già passato un anno.»

«A chi lo dici, guarda. A me sembra di aver festeggiato da poco i diciotto anni, quando invece a maggio ne ho compiuti diciannove» commentai.

«E io venti la settimana scorsa, lasciamo perdere» replicò Juan accennando una risata.

Cambiammo argomento per evitare di cadere nella monotonia.

«Come fai a parlare così bene l'italiano?» si incuriosì Veronica.

«Ormai vivo a Roma da quindici anni, avevo solo cinque anni quando abbiamo lasciato la Spagna per motivi di lavoro della mia famiglia. Ho iniziato le elementari in Italia, ho imparato la vostra lingua abbastanza velocemente e con il tempo ho cercato di migliorare. Ma non ho mai smesso di parlare spagnolo, l'ho studiato alle scuole medie e al liceo, e in più ho continuato a parlarlo in casa» ci raccontò.

«Quindi con la tua famiglia parli spagnolo?» proseguii.

«A volte, per non dimenticare la lingua. Poi in estate, tutti gli anni, torniamo per circa un mese nella nostra vecchia città, Salamanca, per fare visita ai miei parenti e ai miei amici d'infanzia» aggiunse Juan.

Veronica era entusiasmata. «Figo! Mi piacerebbe essere bilingue.»

«Magari» farfugliai io «Amo lo spagnolo.»

«Studiate spagnolo?» ci chiese allora lui.

Annuii. «Sì, dalle scuole medie. Io e Veronica abbiamo sempre avuto un grande interesse per le lingue straniere, tant'è che abbiamo scelto il liceo linguistico e la facoltà di Lingue.»

«Ah, benissimo! Posso parlare spagnolo anche con voi, allora» esclamò.

«Parlare in spagnolo con un madrelingua mi scoraggerà» dichiarò Veronica.

«Non preoccupatevi per questo, non potrete mai essere peggiori di Valerio» commentò Juan divertito «Lui stesso dice di essere completamente negato per le lingue.»

«Come noi siamo negate per l'architettura» osservai accennando un sorriso.

La conversazione tra me, Veronica e Juan andò avanti per una buona mezz'ora, finché non mi squillò il cellulare.

«È Aurelio» dissi tra me e me per poi rispondere.

«Pronto?»

«Pronto? Sofia, vero?»

«Sì sono io, mi dica.»

«Scusateme, stamattina mi moje è caduta per le scale e 'n se sente in condizioni d'annà a fà la spesa pe stasera. Io oggi sono fuori città fino a ora de cena, che per caso una di voi pò annà ar supermercato a comprà 'n po' de verdure

«Certo, non si preoccupi. Ci pensiamo noi» risposi senza alcuna esitazione.

Salutai Aurelio e riferii l'episodio a Veronica e Juan.

«Oh no, povera signora» commentò Veronica dispiaciuta «Vado io Sofì, stai tranquilla!»

«Ma veramente...» tentai di obiettare.

«Niente "ma", tu rimani qui!» esclamò lei facendomi l'occhiolino senza farsi vedere da Juan. Di nascosto le lanciai un'occhiataccia.

«Sei sicura?» ritentai, mentre lei si stava già alzando.

«Sì, sì, non preoccuparti! Ci vediamo direttamente a casa tra un po'» insistette dirigendosi verso la porta «A dopo, Sofì. Juan, grazie della compagnia.»

«È stato un piacere» replicò lui alzando una mano in segno di saluto, e Veronica si chiuse la porta alle spalle.

Sospirai rassegnata. L'aveva fatto di proposito per farmi rimanere da sola con Juan, ne ero sicura. Da una parte questo mi faceva piacere, dall'altra ero leggermente in ansia.

Proseguimmo la conversazione, mentre in cuor mio speravo di non fare brutte figure a causa del lieve imbarazzo provocatomi da quella situazione.

Sfortunatamente Juan notò la mia espressione perplessa.

«Sofia, tutto bene?»

Cercai di tranquillizzarmi. «Sì, sì, grazie. Stavo solamente riflettendo.»

Lui sembrava poco convinto, ma per fortuna lasciò perdere.

«Mmmh, ok. Ti va di fare un giro mentre aspettiamo la tua amica?»

A quelle parole mi illuminai per un istante, ma rientrai subito in me e annuii senza scompormi.

Uscimmo in men che non si dica e iniziammo a passeggiare a zonzo tra le vie del quartiere, parlando del più e del meno per ingannare il tempo. Juan mi raccontò della sua esperienza all'università, della sua città natale e della sua famiglia.

Erano in quattro: lui, sua madre, suo padre e suo fratello maggiore, neolaureato in Medicina. Io, invece, ero figlia unica. Mi sarebbe piaciuto avere un fratello o una sorella maggiore ma, dovevo ammetterlo, mi trovavo benissimo anche così.

Io e Juan ci trovammo d'accordo su diverse questioni, e notai così di avere molte cose in comune con lui. Ma una cosa che di certo non avevamo in comune erano i caratteri esteriori: io ero una ragazza di media statura dai capelli color biondo grano, quasi ricci, e gli occhi color nocciola. Lui era parecchio più alto, i suoi capelli erano lisci e in ordine, di un castano molto scuro, quasi tendente al nero, come anche i suoi occhi. Insomma, uno spagnolo doc.

Circa tre quarti d'ora dopo mi arrivò un messaggio da parte di Veronica, la quale mi avvisava di essere appena rientrata. Non trovando niente da fare, io e Juan decidemmo di tornare indietro.

Rientrai tirando un sospiro di sollievo: per essermi trovata in una situazione inaspettata era andata meglio di quanto pensassi. Niente figuracce, niente esitazioni, niente di strano. Anzi, ero riuscita a tranquillizzarmi subito.

Mi ero trovata a mio agio in compagnia di Juan, e questo mi rinfrancava molto.

Spero vi piaccia questo nuovo capitolo e che continuiate a seguire volentieri la mia storia!
Votate e/o commentate se volete che continui :)

P.S.: Se vi va passate a leggere la storia di @flaminia_jr, "Una sfida non come le altre" ♡

Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)Where stories live. Discover now