Quarantadue

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Venerdì. La settimana stava ormai per terminare, mancavano solamente due giorni a Pasqua e Veronica aveva deciso che durante quel weekend avrebbe assolutamente parlato con Fabrizio in tutta sincerità.

«Sofì, mi dispiace. Mi dispiace troppo, non voglio rovinare tutto» borbottava la mia coinquilina, stravaccata sul divano.

Sospirai. «Vero, stai tranquilla! Non hai bisogno di agitarti fino a questo punto.»

«Lo so, ma mi sento un po' in colpa.»

«In colpa?» ripetei «Non devi. Dovresti sentirti in colpa se volessi continuare a non dire niente, non se vuoi essere sincera.»

Veronica sbuffò e abbandonò la sua postazione alzandosi. Stava pianificando un discorso da giorni in maniera che tutto potesse filare liscio.

«Hai ragione. Hai ragione, sto solo facendo la cosa giusta. Domani sera stesso parlerò con Fabrizio e gli dirò tutto quello che c'è da dire.»

«Bravissima!» esclamai «Sono sicura che Fabrizio capirà, siete amici da troppo tempo per poter mandare tutto all'aria proprio adesso.»

«Spero sia come dici tu. Non vedo l'ora che questa storia finisca.»

***

Quel pomeriggio io e Vero decidemmo di uscire un po', portandoci dietro i nostri cari vicini di casa. Queste uscite a quattro si stavano facendo sempre più frequenti, per la felicità di Valerio, ma lui ovviamente cercava sempre di fare finta di niente quando c'era Veronica nei paraggi.

La mia coinquilina era alquanto pensierosa, ma dato che Juan e Valerio erano già al corrente di tutta la situazione non le fecero domande.

«Regà, volete sapè na cosa?» ci chiese Valerio ad un certo punto.

Annuimmo.

«L'altro giorno mia cugina è andata a riprendere alcune cose che aveva dimenticato nella vecchia casa. Sapete che le ha detto Brigitta?»

Vero alzò un sopracciglio. «L'ha insultata?»

«No, andrà a vivere in Francia l'anno prossimo! Ce la levamo da li cojoni, finarmente

«Ah, che bella notizia!» esclamò Juan sollevato «Fernando salterà di gioia quando glielo dirò.»

Valerio rise. «Eh, povero fijo, quante ne ha dovute passà in due anni!»

Brigitta sembrava proprio essere un'accanita spasimante del povero Fernando, al quale la sua presenza, a quanto pare, non faceva affatto piacere.

In realtà avrei voluto che andasse via con la sorella anche Geneviève, ma lei aveva la mia età e avrebbe dovuto prima terminare gli studi.

«So a che stai a pensà, Sofì» proseguì il romano dandomi una gomitata «L'amica tua purtroppo rimane qua!»

«Eh, che amica» farfugliai.

I miei amici mi capivano all'istante sotto questo punto di vista. Sapevo bene che a Juan non importava assolutamente niente di lei ma, da quanto mi aveva detto Gianna, Geneviève poteva essere capace di tutto. Di conseguenza ero sempre un po' in allerta.

Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora