Quarantacinque

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Qualche ora dopo, appena rientrate a casa, decisi di terminare immediatamente il discorso che avevo lasciato in sospeso con la mia coinquilina, ossia quello sulla sua nuova presunta "fiamma": un tale Paolo De Laurentis. Ero determinata nel volerne sapere di più.

«Altolà!» fermai Veronica non appena si accinse a salire le scale per andare in camera «Abbiamo un discorso in sospeso, o sbaglio? Appena scendi ne parliamo.»

«Mi ricordi un po' me quando dovevo farti ammettere che eri innamorata di Juan» rise lei, sparendo al piano di sopra. «Arrivo subito!»

Non passarono neanche un paio di minuti che Vero tornò di sotto, impaziente anche lei nel volermi raccontare tutto.

«Eccomi qua» esordì, sedendosi sul divano con me.

«Ti ascolto» la incalzai.

Veronica diede quindi inizio al suo chilometrico racconto. «Allora... Come ti dicevo prima, io e Paolo ci siamo incontrati per la prima volta la settimana scorsa al bar. Diciamo che è avvenuto un po' come nei film: ci siamo scontrati per caso, mentre stavamo andando tutti e due a sederci al tavolo con i caffé. Ci siamo scusati e una volta seduti ci siamo ritrovati a due tavoli vicini, così ho potuto notare che anche lui quella sera era da solo. All'inizio non è successo niente, mi sentivo anche un po' in soggezione a dire la verità...»

«Sarebbe stato lo stesso anche per me» la rassicurai.

«Beh sì, credo che un po' tutte le ragazze come noi si sarebbero sentite così» osservò lei «Comunque, dicevo... Eravamo entrambi seduti da soli e notavo che ogni tanto lui mi fissava. Ma non mi fissava con insistenza o in maniera critica, mi sembrava più che altro per simpatia. Dopo un po', forse anche per mettere fine a quella strana situazione, mi ha fatto cenno di sedermi al suo tavolo.»

«Mah, l'inizio già è buono» commentai sinceramente, anche se avrei continuato a parteggiare per Valerio in ogni caso.

«Menomale. Adesso finisco di raccontarti... In pratica alla fine io, un po' per educazione e un po' non sapendo cosa fare, mi sono spostata al suo tavolo. Ci siamo presentati e abbiamo iniziato a parlare del più e del meno. Lui è di Bari, e frequenta la Sapienza come noi... È al terzo anno, sai? Fa architettura come Valerio e Juan.»

«Ah, bene» farfugliai, già troppe cose in comune.

Va a finire che Valerio e Juan lo conoscono pure, pensai.

«Quindi ha ventidue anni?» ripresi, non sapendo cosa chiedere.

Veronica annuì. «Li compie quest'anno. In ogni caso non abita molto lontano da qui, gli ho parlato di Juan e Valerio e mi ha detto che li conosce... Non sono amici stretti, ma si conoscono.»

«Perfetto» bofonchiai, pensando già a come avrebbe potuto reagire Valerio a quella notizia.

«Quella sera ci siamo intrattenuti parecchio a parlare, come avrai notato...»

«Ho notato, ho notato» risi.

«Ad un certo punto ci siamo salutati ed è momentaneamente finita lì. Due giorni dopo ci siamo rivisti per caso proprio all'università, mentre tu e Gianna eravate in biblioteca, e quel giorno siamo diventati amici su Facebook. Ora è da una settimana precisa che parliamo» concluse.

Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)Where stories live. Discover now