Otto

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Le ore trascorsero velocemente e presto la luce del giorno lasciò posto al buio.

Valerio e sua cugina sarebbero arrivati a momenti, così io e Veronica terminammo di sistemare la casa nel minor tempo possibile. Sicuramente Valerio avrebbe portato anche il suo caro coinquilino spagnolo, quindi a maggior ragione avrei voluto rendere l'ambiente presentabile.

«Non ti ho mai vista pulire così in fretta» commentò Veronica stupefatta «Dimmi la verità, c'è qualcosa sotto?»

Cercai di fare finta di niente. «Ehm... Cosa? No, tranquilla, cosa dovrebbe mai esserci sotto?»

«Ah, se non lo sai tu!» continuò lei.

In realtà non volevo ammetterlo neanche a me stessa, ma forse stavo iniziando a provare un minimo di interesse per Juan Ramírez, e speravo potesse passarmi presto poiché lo consideravo un po' come una meta irraggiungibile. Era un bel ragazzo, una bella persona sia dentro che fuori, e di sicuro aveva delle ammiratrici migliori di me. Forse non parlandone con nessuno e non avendo nessuno che mi facesse domande sull'argomento mi sarebbe passato subito, in fondo ci conoscevamo da meno di due settimane.

Guardai un attimo Veronica e ripresi a mettere a posto.

Una volta terminato il lavoro risalii in camera, mentre la mia coinquilina si piazzò davanti al televisore.

Accesi lo stereo e mi sintonizzai su Radio Rtl 102.5. In quel momento stavano trasmettendo Si tú no vuelves di Miguel Bosé, una delle mie canzoni preferite. Old but gold.

Cantai a bassa voce pensando alla mia nuova vita a Roma fino a quando la canzone non terminò per lasciare posto alla pubblicità.

Pochi minuti dopo sentii dei rumori e delle voci provenire dal piano di sotto: i nostri amici erano arrivati. Tra le varie voci che si sovrastavano riconobbi prima di tutto l'immancabile accento romano di Valerio, poi la voce di Juan e infine quella di Gianna.

Nel frattempo gli annunci pubblicitari alla radio erano finiti, lasciando spazio all'ormai intramontabile tormentone del periodo: Bailando di Enrique Iglesias.

Ma tutte queste canzoni in spagnolo proprio adesso devono metterle?!, pensai.

Mi alzai dal letto per andare dagli altri al piano di sotto ma sentii qualcuno salire le scale. Vidi così passare davanti alla porta della mia camera quel buffone di Valerio che sculettava a ritmo di musica seguito da Juan che cercava di trattenere le risate canticchiando Bailando in perfetto spagnolo.

«Ciao Sofia!» mi salutarono passando.

Alzai una mano in segno di saluto e li aspettai per scendere tutti insieme: erano andati a posare le giacche nella stanza vuota accanto alla nostra.

«Lalalalalalalalalala dimenzion, nananananananananana corasson!» sentii "cantare" Valerio. Non era proprio un asso nelle lingue straniere.

«Che disonore per il sottoscritto» scherzò Juan uscendo dalla stanza, seguito dal suo coinquilino.

«Ahò, so consapevole d'esse 'n disastro co le lingue! Tranne che cor romano» si difese Valerio «Armeno ce sta na parola de spagnolo che pronuncio bene?»

Juan ci pensò su un attimo. «Sì... Ehm, bailando.»

«Mejo de gnente» si consolò l'amico.

Spensi la radio e uscii dalla mia camera per sollecitare i due. «Ragazzi, mi dispiace interrompere i vostri dibattiti linguistici ma dovremmo tornare sotto.»

Scendemmo le scale e tornammo in soggiorno, dove trovammo Veronica e Gianna sedute sul divano.

«Ciao Gianna!» salutai la cugina di Valerio «Scusami, ero di sopra ad ascoltrare la radio.»

Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora