Quarantuno

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Passarono due o tre giorni dall'inaspettata rivelazione che Veronica fece a tutte noi. Pasqua era ormai alle porte!

Veronica e Fabrizio non avevano ancora parlato di quella situazione, ma si erano visti molto poco. Continuavo a preoccuparmi per come avrebbe reagito il mio amico, anche se essere sinceri è sempre la miglior cosa, soprattutto in una relazione.

Non avevo ancora avuto l'occasione di parlare per bene con Valerio per informarlo della decisione della mia coinquilina, ma quel giorno lo avrei fatto a tutti i costi. Così quella mattina, mentre Veronica era a fare colazione con Claudio, Caterina e Fabrizio, approfittai dell'occasione per passare un attimo a casa Fiore-Ramírez.

Mi venne ad aprire Juan perché, come potei notare quando la porta si aprì, Valerio stava cantando in soggiorno.

«Che sta combinando quel mezzo matto?» chiesi a Juan.

«Eh, karaoke in spagnolo. Diciamo che se la sta cavando meglio di quanto pensassi.»

Sorrisi. «Ma sì, in fondo lo spagnolo non è difficile da leggere!»

Giunsi in soggiorno, dove trovai Valerio davanti al computer portatile che cantava El perdón con un cucchiaio di legno in mano al posto del microfono.

Aprì la finestra della sala e si affacciò continuando a cantare.

«Es que yo sin ti y tu sin
Dime quién puede ser feliz
Esto no me gusta
Esto no me gustaaa!»

«Anvedi, canta pure a memoria» commentò Juan divertito.

«Lui canta in spagnolo e tu parli in romano... Cos'è, un universo parallelo?» risi.

«Beh, fino a prova contraria io sono lo spagnolo e lui il romano.»

Valerio terminò il suo show e mise via la sua "attrezzatura" canora per accogliermi con la sua solita allegria.

«Oh, Sofì! Te dovevo proprio raccontà na cosa!»

«Io sono venuta qui per lo stesso motivo» lo informai.

«Ah, me devo preoccupà?»

Scossi la testa. «No, no, anzi! Piuttosto, mi devo preoccupare io?»

«Magari preoccuparti no, però è una cosa che te volevo raccontà» ribatté Valerio.

Prima di spostarci tutti e tre sui divani per discutere, Juan andò a prendere dell'acqua e ci raggiunse.

«Allora, chi comincia?» esordii.

«Se tu me devi dì na cosa bella, comincio io» si offrì Valerio.

«Sì, sì, è una cosa positiva» lo rassicurai, mentre mi versavo un po' d'acqua nel bicchiere.

«Bene, allora parlo io.»

«Ti ascolto.»

Valerio sospirò. «Giorgia mi si è dichiarata.»

A quelle parole spalancai gli occhi e sputai di getto l'acqua che stavo bevendo, come in una scena di una sitcom.

«Sofì, m'hai fatto er bagno!» rise lui ancora con il bicchiere d'acqua in mano.

Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)Where stories live. Discover now