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Il tragitto da casa al cinema durò circa una ventina di minuti, in cui Valerio, al volante, non fece altro che sparare battute in dialetto romanesco, mentre alla sua destra un esasperato Juan lo implorava amichevolmente di terminare il suo allegro show. Io e Veronica, invece, ridevamo come matte.

«Mi chiedo come facciate a ridere per delle cretinate del genere» commentò Juan, divertito e stupito allo stesso tempo.

«Sei te che nun hai er senso dell'umorismo» intervenne Valerio con il suo accento.

«Ah, ce l'ho eccome, ma non per le tue battute squallide» replicò lui accennando una risata.

Valerio rincarò la dose. «Ma se le battute che fai te fanno scappà persino li cani!»

A quelle parole Veronica ed io ridemmo nuovamente, un po' per il dialetto romano in sé che per noi era sempre divertente, e un po' per l'amichevole provocazione di Valerio.

Sentendoci ridere, Valerio si girò divertito verso di noi.

«Regà, non sto scherzando! Una volta Juan ha fatto veramente scappà 'n cane pe na battuta

Lui sospirò cercando di trattenere una risata. «Ovviamente è stato un caso» precisò «Ma ogni volta Valerio tira fuori questa storia del cane per provocarmi.»

«Comunque sia ci fate morire tutti e due» intervenne Veronica ridendo.

«Sì infatti, siete due miti!» annuii.

Arrivammo al cinema alle nove e venti, in anticipo rispetto a Fabrizio e Claudio, che raggiunsero il luogo d'incontro dopo di noi.

«Valè, risparmiaci i tuoi commenti sul nostro ritardo» esordì Claudio appena uscì dalla macchina.

«Mi conosci troppo bene ormai» rise lui.

Uno dopo l'altro entrammo tutti e sei e una volta dentro decidemmo cosa vedere. Dopo qualche minuto di discussione la scelta cadde su Se Dio vuole, film comico con Marco Giallini e Alessandro Gassmann.

«Se ce stanno i romani stamo a posto» commentò Claudio divertito.

«Ah, non avevamo dubbi!» intervenne Juan sarcasticamente.

Ci mettemmo in fila per i biglietti, pagammo e ci dirigemmo verso le sale. Io e Veronica rimanemmo estasiate dalla vastità e dalla bellezza dell'edificio, non eravamo abituate ad ambienti simili.

Fortunatamente eravamo capitati in ultima fila: quella sera gli spettatori erano pochissimi in quanto il film era in programmazione già da un paio di settimane. Alla mia destra avevo Veronica, Juan e Valerio, mentre alla mia sinistra c'erano Fabrizio e Claudio, già intenti a trafficare con i popcorn comprati un momento prima.

«Ahò, ma 'n ve sete magnati gnente a cena?» chiese Valerio, stupefatto.

«Ehm, diciamo di no» ammise Fabrizio.

Il primo tempo del film trascorse in fretta, tra risate e varie scene esilaranti.

Al momento dell'intervallo Veronica mi chiese di accompagnarla in bagno. Tipico di due amiche!

Una volta uscite dalla sala le proposi di dividerci delle Cipster, lei accettò e così ci dividemmo: Veronica al bagno e io... Beh, dal cibo.

Pagai e mi diressi verso i bagni per aspettare la mia amica, ma indietreggiando mi scontrai con qualcuno.

«Mi scus-... Ah, Sofia!»

«Juan!» esclamai non appena mi girai «Anche voi avete deciso di banchettare?»

«In realtà più Valerio che io, ma ho voluto farmi una camminata» ammise lui divertito.

Fortunatamente l'impatto non era stato molto forte e le Cipster erano ancora tutte al loro posto, o quasi. Ma forse in quel momento era il mio cuore a non essere proprio a posto.
Strano, non è da me, pensai.

«Ah, ho capito» ribattei «Ogni tanto ci vuole!»

Lui annuì. «Sì, infatti. Aspetti Veronica?»

«Eh sì. È in bagno» aggiunsi, non sapendo cosa dire.

Arrivò il turno di Juan alla cassa e comprò dei nachos per lui e Valerio.

«Io adesso rientro» mi disse indietreggiando dalla fila «Ci vediamo tra poco!»

«Ah, va bene!» sorrisi alzando la mano in segno di saluto e lui ricambiò.

Rimasi assorta nei miei pensieri fino al ritorno di Veronica, che mi riportò alla realtà.

«Sofia?»

Mi girai. «Ehm, sì?»

«Qualcosa non va? Ti vedo strana» continuò lei.

«No, non preoccuparti. Tutto a posto» replicai accennando un sorriso e tornando verso la sala.

«Mah, sarà» disse Veronica tra sé e sé.

In realtà non riuscivo a capire neanche io il motivo di questo mio fare pensieroso, ma cercai di non pensarci.

Rientrammo in sala e fortunatamente anche il secondo tempo del film, come il primo, fu tranquillo. Il finale, a libera interpretazione, lasciò perplessi un po' tutti noi e fu motivo di un vivace dibattito durante il tragitto di ritorno.

A mezzanotte io, Veronica, Juan e Valerio ci trovavamo nella via di casa nostra, mentre Claudio e Fabrizio erano andati direttamente a casa loro.

Contenti per la bella serata trascorsa, ci salutammo e rientrammo.

Una volta a letto realizzai che mancava una settimana all'inizio della nostra carriera universitaria. Una settimana e io, Veronica e Fabrizio saremmo diventati ufficialmente studenti della Sapienza di Roma.

Spero vi piaccia.
Votate e commentate se volete che continui :)
Grazie! ♥

Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)Where stories live. Discover now