𝐕𝐈

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Il giardino interno dell'imponente struttura era stato decorato con bouquet di rose bianche alternate a lisianthus. Gli archi di rose rampicanti, posti abbastanza lontani uno dall'altro, creavano un bellissimo percorso che concludeva con un altare. 

L'atmosfera era primaverile nonostante stesse per cominciare l'autunno; così i membri della Grex stavano festeggiando un nuovo inizio mentre era ormai giunto il tempo del declino. 

Si trovavano tutti in fila da entrambi i lati dell'altare, aspettando l'arrivo di Astrid. Con la sua bellezza unica si fece strada verso la fine del roseto. Fissò Nadine negli occhi per istanti interminabili. Era una scena surreale, ricordava un antico rito di qualche setta diabolica. 

La Fletcher prese un profondo respiro per infondersi coraggio. Si avvicinò all'anziana dall'altra parte dell'altare e vide raffigurati tre animali: l'elefante, la fenice e la tartaruga. Accanto a questi Elia e André incisero un serpente, sotto lo sguardo incuriosito di Astrid. 

Tutti i membri si scambiarono intensi sguardi. Poi Maeve sparì dietro a una piccola porta scura. Tornò qualche minuto dopo con delle pergamene. Le pose sull'altare secondo il numero presente su ognuna di esse. 

-Giuri di non leggere queste pergamene a meno che non ti venga espressamente richiesto da tutti i membri della Grex in comune accordo?- chiese Nadine. 

Astrid non aveva più scampo, anche se si fosse pentita ormai doveva dare una risposta, quella che tutti si aspettavano. Così fece, sotto lo sguardo contrariato e angosciato di André. 

 -Lo giuro.- 

Le domande continuarono: -Giuri di proteggere la Grex e i suoi membri a prescindere da ciò che potrebbe succedere in seguito?-

-Lo giuro.-

-Giuri di resistere alle tentazioni di abbandonare la Grex?-

-Lo giuro.-

-Giuri di non fare mai del male a un altro membro?- 

-Lo giuro.-

Non si poteva più tornare indietro: il giuramento era stato fatto, ora era la leader a tutti gli effetti. Eppure si sentiva terribilmente male, quella realtà non le apparteneva, come la vita che viveva prima della morte del nonno. Cercava di trattenere il pianto sfrenato in cui voleva crogiolarsi, finendo per avere soltanto una patina luminosa che rendeva i suoi occhi ancora più grandi e belli di quanto già non fossero. 

-Va tutto bene?- le chiese Elia mentre lei era di spalle. 

-Si, tutto bene- disse con un tremore alla voce. 

Il ragazzo mise le mani sulle sue braccia, stingendo lievemente la presa. 

-Andrà tutto bene- sussurrò all'orecchio di Astrid. 

Quel tocco e le rassicurazioni non erano nemmeno paragonabili a quelle di André, ma la ragazza si convinse che quel comportamento poteva renderla finalmente serena e cancellare i dubbi sull'imminente futuro. 

Nonostante le infondate insicurezze di Astrid, si viveva un clima di festa: Maeve sorseggiava dello champagne ascoltando uno dei tanti discorsi affrontati da Ezekiel, Nadine discuteva con Dara sulla situazione della Grex da quel momento in poi, Elia si era diretto verso la cucina per prendere altre tartine. André, invece, era in disparte, appoggiato ad una colonna del porticato. 

Astrid si diresse da lui, pronta ad affrontare l'ennesima conversazione che non avrebbe portato a nulla. 

-Non sei felice?- gli chiese. 

-La felicità è effimera e irraggiungibile.- 

Rivolse alla ragazza un sorriso diverso dai soliti, come se stesse morendo per lei. 

𝐆𝐑𝐄𝐗Where stories live. Discover now