𝐗𝐗𝐗

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Mise piede a Saint Helen una donna bellissima e tanto ricercata, ma quasi mai raggiunta. Recava con sé una cornucopia con ogni tipo di fiori e frutti; con lei viaggiava quello che poteva sembrare un bambino. 

Dai suoi movimenti si intuiva che fosse ancora intorpidita dal lungo sonno da cui si era appena svegliata. Aveva attraversato molti mondi prima di raggiungere la Grex e toccarla con le sue mani vellutate: Eirene  aveva donato niente meno che la pace. 

In quel giorno, il sole tenue della primavera lasciò il posto ai raggi infuocati dell'estate. 

Dopo il perdono che aveva donato, Astrid si sentiva come uno di quei frutti appesi agli alberi: matura e dolce. Aveva superato gli attriti, dimostrando di aver abbandonato ogni tipo di vizio e presunzione; da quel momento era pronta a godersi pienamente i suoi sentimenti, senza che questi la distruggessero come avevano fatto in passato. 

Percepì due forti braccia cingerle i fianchi e un respiro calmo sfiorarle la pelle. Si voltò lentamente, scontrandosi con gli occhi plumbei di André. Il ragazzo le sfiorò la guancia, per poi avvicinarla a sé e donarle un tenero bacio. Rimasero qualche istante a leggere l'anima dell'altro attraverso lo sguardo. 

-Volevo portarti in un posto- esordì André, interrompendo quel momento di contemplazione.

-Va bene, dove?- 

-Alla spiaggia.- 

Astrid ebbe un sussulto. 

-È abbastanza lontana. Vorrei davvero venirci, ma abbiamo troppi problemi e io devo restare qui per poterli risolvere.- 

-Ne ho già parlato con Dara: si occuperà lei della Grex per questa giornata.-

Rimasero in silenzio: André sperava che la ragazza accettasse, mentre Astrid rifletteva sulle conseguenze delle sue azioni. 

-Quando Tristan verrà per sapere la tua risposta nulla sarà più come prima e inizierà un periodo durissimo, lo sappiamo entrambi. Io, adesso, voglio solo farti vivere il tuo ultimo istante di felicità.-

La Fletcher gli rivolse un sorriso colmo di gratitudine e accettò. Seguì André fino all'auto di Dara e salì dalla parte del passeggero. 

L'inizio del viaggio fu abbastanza silenzioso se non per la melodia bassa proveniente dall'autoradio. Astrid si lasciò cullare dalle note, mentre osservava il profilo del ragazzo: le sembrava così diverso da come lo aveva conosciuto. Leggeva in lui quella pace interiore che si raggiunge dopo aver sofferto per lungo tempo. 

-Va tutto bene?- sussurrò il ragazzo, preoccupato per il silenzio. 

-Sì, certo. Stavo pensando a quanto tu sia cambiato.-

Vide che era in cerca delle parole giuste per spiegare che cosa gli fosse accaduto. 

-Quando mi hai allontanato dalla Grex ho dovuto fare i conti con me stesso: ho dovuto scovare gli ultimi demoni rimasti e imparare a conviverci. Poi c'è stato quel bacio che mi ha completamente destabilizzato, ma ora ho te e questo mi basta.- 

La ragazza sorrise lusingata e riprese a osservarlo in silenzio. Dopo circa mezz'ora uscirono da Saint Helen e il paesaggio cittadino lasciò spazio a imponenti scogliere. Astrid si perse a guardare le onde infrangersi sugli scogli e l'acqua spingersi verso la spiaggia per poi ritirarsi con un moto calmo. 

Scesero dall'auto e si diressero verso la piccola spiaggia. 

-È bellissimo- disse la ragazza voltandosi verso André. 

Sistemarono le loro cose a pochi passi dalle acque. Dopo aver fatto ciò Astrid, ancora vestita, corse verso le onde e lasciò che queste la investissero. La luce irradiava le acque creando una patina brillante. Astrid si trovava poco lontano dalla riva, completamente bagnata. Il suo lungo abito rosa pallido aderiva al suo corpo e i capelli erano diventati ondulati a contatto con l'acqua; le piccole gocce colpite dal sole la facevano sembrare vestita di diamanti, come una creatura angelica appena scesa dal Paradiso. 

In quel momento André non poté fare altro che guardarla, alla ricerca della razionalità. Si concedette all'amore quando la ragazza uscì dall'acqua e si diresse verso di lui. Lo baciò dolcemente, permettendo al ragazzo di leggere i suoi occhi mielati: desideravano amore, tutto quello che André avrebbe potuto darli. Si stesero sul telo uno accanto all'altra. 

-Penso di non essermi mai sentita così- disse Astrid girandosi e appoggiandosi sui gomiti. -Sono felice, veramente felice. Credevo che dopo tutto quello che è successo avessi completamente perso la mia parte capace di godersi le piccole cose della vita. Invece dovevo soltanto trovare la persona che sarebbe riuscita a risvegliarla. Ti ringrazio, amore.-

André le sorrise dolcemente e si spostò per darle un bacio. 

-Vorrei che fosse sempre così- sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra. 

-Lo sarà. Un giorno saremo felici.- 

Astrid si rintanò tra le braccia del ragazzo e si perse a osservare il tramonto. Era tutto così romantico, come i dolci baci che André le stava lasciando sulla testa. Si beò di quel momento così semplice, ma intenso. 

Il tramonto, come la felicità, terminò in fretta e il buio della notte si fece strada anche nel cuore di Astrid. La attanagliava una sorta di malinconia: il suo istante di gioia si era concluso e lei non riusciva ad accettarlo. Seguì silenziosamente André fino all'auto ed entrò nell'abitacolo. 

-Stai bene?- chiese il ragazzo, voltandosi verso di lei preoccupato. 

-Ho appena realizzato che da domani vivere questi momenti sarà impossibile.- 

André sospirò sonoramente. 

-Lo supereremo Astrid, te lo prometto. Per arrivare alle stelle bisogna passare prima per le avversità.- 

-Per aspera ad astra .- 

Il ragazzo le rivolse un sorriso soddisfatto. -Era proprio quello che intendevo.- 

Mise in moto il veicolo e partì verso Saint Helen. Nonostante le parole di rassicurazione, la ragazza pensò per tutto il viaggio a come risolvere il conflitto con Tristan, senza raggiungere alcuna soluzione. Era certa che la situazione sarebbe degenerata e lui avrebbe preso il controllo della Grex. 

In quel momento sentiva il bisogno di ricevere consigli da suo nonno. Chiese ad André di lasciarla a Villa Fletcher, certa che nello studio di Ernest avrebbe trovato risposte. 

-Sei sicura di non voler venire con me?- 

-Devo prima risolvere questo problema, poi sarò tutta per te- disse per poi baciarlo e augurargli una buona notte. 

Lei passò le ore notturne nello studio a leggere vecchi documenti, libri e riflessioni fino a raggiungere la conclusione che cercava.  


Note: 

7. Dea greca della pace. Pax nel Pantheon Romano. 

8. Attraverso le difficoltà, fino alle stelle. 

𝐆𝐑𝐄𝐗Where stories live. Discover now