7. Fuori tuoni dentro piove ancora (I)

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DEAN

Di solito sono uno che cede alla tentazione: sono una persona molto instintiva e impulsiva. C'è chi ne ha di più e chi ne ha di meno, perchè, a nostro malincuore, siamo figli del diavolo, siamo peccatori.

Anche se Gesù, Dio e addirittura tutti gli angeli del cielo cerchino di guidarti sulla sulla buona strada, quel sussurro, seppur minimo, si farà comunque sentire più delle altre mille voci. Un peccato vale più di dieci miracoli. Siamo uomini dopotutto, abbiamo rovinato la nostra vita con le nostre stesse mani, perchè siamo tendenti a cedere.

Cedere per tramultare in cenere. Non so cosa voglia dire, mi sembrava semplicemente una frase poetica degna di essere pronunciata. Come non detto.

E io sono il migliore a cedere nelle tentazioni: sarà per placare un vuoto, sarà per via della mia vita o sarà perchè son cresciuto così e basta. Non c'è una motivazione a tutto, no?

E in ogni caso la sorte ha voluto farmi incotrare una rossa, che era un angelo per me: era la creatura più bella e pura che abbia mai visto. E lei era proprio la reincarnazione del bene, mi chiedevo come fosse possibile e dove fossero gli scherzi e perchè io mi meritai una ragazza del genere. Ovviamente, le risposte son venute da sè: era tutta un'illusione. Lei è scomparsa, come se il diavolo si stesse prendendo gioco di me, come se quello fosse solo un assaggio del Paradiso a cui non giungerò mai.

E' intangibile per uno come me, destinato all'inferno.

Magari l'inferno è esattamente il mondo in cui vivo e dopo la morte ci sarà il nulla. Non so.

Il bene non era per me. Potevo provare ad assaggiarlo, a tenerlo stretto a me, ma poi andava via, perchè son legato con il male. Non potevo nemmeno permettere che questo male ferisse persone che meritavano il bene, tipo lei. Perchè è scomparsa lei e non io?

Le persone, con me, si fanno male. E io non voglio che si brucino, giocando con me.

Sono destinato ad annegare nel mio dolore e bruciare nel mio odio. A soffocare nelle mie tentazioni e sanguinare tra le mie urla. Questo è ciò che merito.

Di solito è ciò che sogno, sempre. Essere appeso al filo della sorte, che è il limbo tra la vita e la morte; basterebbe solo un secondo per farmi vivere, ma anche morire. Io odio questo incubo. Lo sognavo anche quando dormivo insieme a Cam. Niente, non scompariva

Ma oggi, non ho sognato questo per la prima volta. Ho sognato lei. Non lei, quella lei. Ma lei, l'altra lei.

La novellina. Il mio subconscio sta cercando di mandarmi messaggi subliminali?

Mi tendeva la mano e mi portava verso il cielo, ma lei non era un angelo, nemmeno il diavolo. Era semplicemente, lei.

Devo starle alla larga, assolutamente. Lei è un male.

Anche se ieri, mi è piaciuta la sua compagnia: mentre lei parlava, non riuscivo a non smettere di ascoltarla, mi concentravo su ciò che avesse da dire e, quei rumori, quelle voci erano come svanite...come se la sua voce facesse incantesimi e manipolasse i miei pensieri. Forse era perchè ero ubriaco o perchè non volevo sentirmi solo.

"A cosa stai pensando?" viene a svegliarmi Lauren dai miei pensieri. "A niente, dov'eri ieri sera?" cambio discorso.
"Che t'importa?" sbotta lei per andare via. E' di pessimo umore?

Credo che le darò i suoi spazi e mi fumerò l'ultima sigaretta.

Quando rientro, vado in cucina per la colazione e li trovo tutti lì: Tyler che guarda la partita di football, Lauren che chatta con qualcuno, Jaden che legge i gossip sulla famiglia reale e Denver che si sta mangiando una vasca di cioccolato. "Buongiorno fior di latte, come siamo messi oggi?" mi prende in giro quest'ultimo. "Ah ah ah, divertente" borbotto con quel tono da finto sarcasmo.

D r a m a C l u bOù les histoires vivent. Découvrez maintenant