18. Does It rain in California?

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CHLOE

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CHLOE

Sta andando tutto una catastrofe. Va tutto male e io non posso sopportarlo.

Ho sempre voluto essere brava, essere amata e stimata da persone della mia età, dagli uomini eccetera. Ho sempre desiderato essere l'unica donna: per Austin, per Dean, per Landon, per mio padre.
Eppure non mi sono mai accorta che qualcosa è cambiato e che niente può riportarmi indietro per rimediare.
Austin è scomparso da quasi cinque mesi e nessuno ha mai trovato sue tracce, sembra che lui non sia mai esistito. In fondo so che lui è vivo e vegeto, mi avrebbe richiamato e mi sarebbe venuto a trovare, prima o poi. Più che altro, spero sia così.

Mio padre, invece, ha smesso anche di venire a casa per non beccarsi gli scleri e gli insulti di mia madre che non dorme più da quel famosissimo 4 giugno. Ha ricominciato a bere e a stento riesce a seguire il suo lavoro, sembra che non abbia più voglia di fare nulla come se avesse perso appetito e gusto per qualsiasi cosa.

Per quanto riguarda Dean, le cose sono cambiate. Lo vedo interessato ad Alex e a quanto pare gli piace parlare con lei, si trova a suo agio. Forse, quello che c’è tra i due è un legame più forte in confronto a ciò che aveva un tempo con Camille e non so se esserne preoccupata. Lui ha occhi solo per lei, adesso.

Infine c’è Landon. Dalla nostra ultima conversazione, ha cominciato a ignorarmi e non parlarmi più come un tempo. Non dovrei rimanerci in male, in fondo l’ho respinto io, ma non ho pensato a quanto fosse orribile accorgersi della sua assenza. Mi mancano le nostre chiacchierate, come mi manca il suo sorriso. Ho creduto che chiudendo con Landon avrei potuto dedicarmi a relazionarmi con Dean, ma mi sono sbagliata.
Da quando l’ho lasciato in quel corridoio, non faccio altro che pensare a lui e a quanto sia difficile andare avanti senza di lui. E’ frustrante perché avrei voluto pensare a Dean non a Landon.

Adesso mi ritrovo in questo guaio da sola e devo cercare un modo per fargli capire che alla fine, sceglierei lui e non Baker. Così -non so quante possibilità io possa avere- suono il campanello di casa sua, nella speranza che lui sia qui e non con qualcun altro.

<<Chloe, cara, che ci fai qui?>> mi apre la porta sua madre. <<Salve signora Hoover, sono qui per Landon, è in casa?>> domando mentre dondolo in avanti e in dietro , mentre vengo sopraffatta da una scarica di adrenalina.
<<E’ nel capannino in fondo in giardino, vai pure>> mi sorride e io la ringrazio, pronta per incamminarmi.

Busso almeno tre volte, non ho tempo per aspettare e vado piuttosto di fretta.
<<Chloe? Che ci fai qui?>> mi rivolge parola con un tono sorpreso Landon. Indossa una canotta nera con dei normali jeans e un casco sopra di lui.
<<Devo parlarti>> schiarisco la voce mentre cerco di guardarlo negli occhi. E’ bellissimo oggi.
<<Entra, dimmi pure>>
<<Ecco, io non so neanche…dove…iniziare>> marmocchio e nel frattempo cerco di calmarmi, sebbene il cuore mi stia battendo forte.
<<Ti ascolto. Cosa ti serve?>>
Prendo un grosso respiro e comincio a parlare. <<Avevi ragione tu per tutto. Io credevo che all’inizio fosse una buona idea chiudere con te, perché mi piaceva Dean. Credevo che da lì in poi tutto sarebbe filato per il verso giusto. Ma mi sono sbagliata. Da quel giorno non riesco a smettere di pensarti ed è frustrante non riuscire a fermarlo. Mi manca parlarti, guardarti, sorriderti e toccarti. Mi manca il nostro rapporto. Mi manchi tu>>

D r a m a C l u bWhere stories live. Discover now