14.1 Letter

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Credo di essere impazzito, ormai.
Non riesco più a togliermela dalla testa. Mi sento ridicolo e perso di lei.
Ma ho scoperto una cosa di lei davvero molto terribile: lei è un problema.
Il problema ha un secondo nome: Donovan. Mio fratello.
Ho scoperto questa cosa, proprio da lei e vorrei tanto ucciderla con le mie stesse mani.
Ha mentito a tutti, persino a me che ero il suo fidanzato. Lei cercava il colpevole del suo rancore e dei problemi nella sua famiglia, cercava un modo per sbarazzarsi di loro. Non ho parole per poter descrivere l'incoerenza e la falsità che scorreva nelle sue vene. Non la vorrei come parente di famiglia, di questo ne sono certo. Eppure. Eppure me ne sono innamorato come un coglione. Sono un coglione. Lei era una salvezza, una brezza leggera, un vortice che ti inghiottiva nel buio più piacevole che potesse esistere. Ho perso con lei, ma mi sarei dovuto vendicare per i suoi errori e per ciò che fece alla mia famiglia.
Ho saputo dell'arrivo di qualcuno. Lei era contenta per il suo arrivo. Io, invece, avevo paura. Stavano cercando vendetta? Rivincita? Cosa voleva quella famiglia da me?
Il suo arrivo è pericoloso, perché scaturirà il finimondo. Ma io devo riuscire a salvarmi, o morirò. Il suo arrivo è la mia morte.
Io sono la vendetta. Nessuno potrà far del male alla mia famiglia. Nemmeno loro.
Scrivo questa lettera, nella speranza che un giorno la troviate e capiate perchè sono scappato. Non potevo guardare in faccia i miei assassini. Non potevo. Non ero pronto.
Mamma, perdonami. Ti ho sempre voluto bene.
Non far leggere questa lettera a Chloe, non voglio che si preoccupi. Nemmeno a papà, sebbene lui sarà già occupato di suo.
Ho lasciato la pagina aperta verso un indirizzo, ValleyStreet 57. Si trovano le catacombe di Snt. Diego, il mio posto preferito. Troverai le informazioni su di lei. Non mostrare a nessuno.

Austin Fitz

D r a m a C l u bWhere stories live. Discover now