Alex, dopo un incidente, si trasferisce insieme a suo padre a San Diego. Nella sua nuova scuola, comincerà a fare nuove amicizie, ma loro hanno tutti dei segreti. Perciò subito dopo due giorni si ritroverà nei guai, con ben due misteri da risolvere...
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ALEX
E’ passata una sola settimana dal ritrovo dei due cadaveri e per tutti noi, è sembrato giusto mettere in pausa tutto ciò che avremmo fatto e riprendere oggi. O almeno io.
Ammetto che una settimana chiusa in casa a non fare niente è stata da manicomio a tal punto che ho cominciato a ipotizzare tesi su tesi per cercare la soluzione. Ovviamente, non posso fare tutto da sola, qualcuno dovrà aiutarmi o ne uscirò fuori di testa nel scoprire la verità che si nasconde dietro questo caso.
<<Quando hai detto che eri interessata al caso, non credevo tutto questo>> annuncia Landon, seduto sul mio letto mentre mangia patatine e osserva la mia lavagnetta con su scritto tutti gli indizi e ipotesi. <<E’ per mettere in ordine il tutto>> farfuglio intanto che cerco di attaccare tutto con del filo rosso. <<Mi sembrano tante informazioni, sai da dove partire almeno?>> mi domanda e a quel punto mi volto verso di lui con uno sguardo confuso.
<<Che intendi? Siamo già a una pista>> rispondo per poi sedermi di fianco a lui e guardare la lavagnetta da un’altra prospettiva. <<Ok, vuoi sapere cosa so io? Camille e Austin sono stati uccisi, quindi ci sarà un assassino e forse, c’è anche un complice. Probabilmente l’assassino è tra di noi>> formula Landon e io strabuzzo gli occhi per l’ultima cosa detta. <<Landon ma che dici? Come fa un assassino essere tra di noi? Avremo tutti un alibi>> controbatto. <<L’alibi del 4 giugno? Eravamo tutti a casa al bosco di Bella>> afferma e io mi alzo all’improvviso con un’idea a dir poco fenomenale, se non geniale. <<Casa al bosco di Bella! Mi pare ovvio dare un’occhiata!>> per poco non urlo mentre saltello. <<Ci saranno già i poliziotti a cagare le palle, borbottando “Non oltre passare la linea gialla! E’ una scena del crimine!” i soliti rompicazzi>> si lamenta e io alzo gli occhi al cielo. <<Non importa, troveremo un modo per andare lì, sempre se lo sceriffo non ci tartassa>> incrocio le braccia per poi sentire la porta bussare. <<Entraaaa!>> urlo e papà varca l’ingresso in maniera sorridente. <<Ciao belli, come vanno le indagini?>> ci domanda e Landon prende parola. <<Signor Paul, tua figlia sta diventando pazza! E comunque sia siamo in alto mare>> dice e io lo guardo male. <<Vorremmo andare a vedere le scene del crimine>> dichiaro io. <<Eh, purtroppo non potreste andare se non avete il pass di aiuto per le indagini, cosa che io ho>> si vanta mio padre e sia io che Landon ci scambiamo uno sguardo d'intesa. <<Forse dovreste coinvolgere anche gli altri nell’impresa, un mano in pi-perché quelle facce?>> continua mio papà e io e Lan gli rivolgiamo un sorriso a trentadue denti.
Se qualcuno potesse guardarci vedrebbe di sicuro due psicopatici: Landon ha tutti i capelli disordinati, una canotta nera e degli shorts neri per non parlare delle sue occhiaie mentre io, oltre a essere struccata e in pigiama, ho i capelli raccolti in un chignon basso completamente sfatto. E sorridere come due pazzoidi non aiuterebbe affatto, ma la vita a San Diego è un po’ imprevedibile e decisamente fuori dalla norma.