16. I'm dreamin of all the possibilities

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ALEX

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ALEX

Le emozioni sono fondamentali per gli umani, non si riuscirebbe a vivere senza. E’ come se anche la più piccola delle cellule nel nostro organismo, fosse condizionata anche solo un po’ dai sentimenti. In fondo gli umani sono persone di spirito, non sarebbero definite tali senza esse.
Ho sempre pensato che affidarsi completamente alle emozioni, fosse un po’ come far cercare di capire a un folle, che fosse pazzo: è difficile da spiegare e se non hai delle motivazioni efficienti, dubito che tu riesca farglielo capire. E’ un po’ come giocare alla cieca o parlare con un muro, perché alla fine non esiste un manuale sulle emozioni e su come comportarsi con esse. Bisogna capirle e controllarle dalle proprie esperienze e non sempre si riesce nell’impresa.

Ci sono delle volte in cui penso che un manuale avrebbe fatto a caso mio e avrei finalmente capito come esporre le mie emozioni, perché oltre a comprenderle, bisogna riuscire a esporre. Perché gli altri non hanno mai avuto questo problema e hanno una facilità incredibile nel farsi condizionare dai sentimenti,  mentre io non riesco nemmeno per sbaglio.

Preferirei trovare subito la risposta che andare dallo psicologo per capire quale sia il problema. Il signor Burn dice che io sono troppo razionale e quindi la mia “indifferenza” sia legata proprio a questo, aggiungendo la solita frase che ognuno vive i propri traumi a modo suo.

Se fosse come dice lo psicologo, allora potrei rimediare, ma per farlo dovrei smettere di pensare. E secondo quale fonte scientifica, l’umano ne è in grado? 

E’ come annegare: quando si è sott’acqua e non si respira è difficile pensare a una soluzione per sfuggire da quella situazione. Si attiva così l’istinto di sopravvivenza che è legata alla parte animalesca dell’uomo, perché in fin dei conti gli umani sono questo. 

Le parole dello psicologo Burn riecheggiano nella mia mente in un infinito loop. Non ha tutti i torti, avrei dovuto cercare un modo per pensare di meno ed essere più istintiva, per riuscire a trapelare qualche emozione. Dice che ne avrò bisogno, soprattutto quando dovrò affrontare situazioni complicate, un po’ come la morte di mamma. Non fa bene, tenersi tutto dentro.

-Devo lasciarmi andare- penso tra me e me, mentre aspetto in uno dei tanti corridoi monotoni di un ospedale. Non mi è piaciuto a dire il vero. L’ho sempre considerato come “il luogo della sorte”perché chiunque entrigiochi con il destino, che riflette se lasciarlo vivere o meno. Se sei fortunato potrai uscire da queste mura, ma non è detto che una volta entrato ne saresti uscito indenne. L’ospedale non è un luogo di salvezza, ma dove provi il vero significato di perdere e vincere.

<<Stai bene?>> mi domanda Rea, seduta tra me e Denve,r e vi assicuro che tra me e lui, quello che è messo peggio è proprio lui. Lui riesce a esprimere le sue emozioni, a differenza mia. E’ ridicolo pensare che la mia indifferenza sia una gabbia per me stessa. Finché non faccio del male a qualcuno, perché assillarmi? Non voglio rischiare, tantomeno annegare in qualcosa a cui non sono pienamente pronta. Avrei pensato a questo problema un altro giorno, perché oggi non si tratta di me, non è mia madre a giocare e nemmeno io. E’ Lauren.
E’ stata trovata con un proiettile tra la costola e un polmone e i dottori stanno ancora operando. Sarò qui da tre ore, ormai.

D r a m a C l u bWhere stories live. Discover now