Sei

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Lui sa. 


Stanotte non ho dormito, per niente. 
Ho provato ad addormentarmi verso le dieci e ci ero anche riuscita, poi a mezzanotte mi sono svegliata e da lì non ho più chiuso occhio. 

Le parole di Riddle rimbombano nella mia mente da ormai giorni. 
Se solo potessi comunicarci in qualche modo riuscirei ad ottenere più informazioni. 
Ho una fame di giustizia insaziabile, ma mi è impensabile che chi può saziarmi sia il figlio del signore oscuro.

Devo avere un'occasione per parlargli, ma ultimamente non lo vedo neanche a lezione; credo abbia cambiato gli orari dei suoi corsi solo per non incontrarmi. 
Sono quasi convinta che l'abbia fatto, quando poi, entrando in classe, lo vedo, mentre scribacchia nel suo diario.

Mi blocco all'entrata: non so che fare. 
Forse parlarne davanti all'intera classe non è l'idea migliore del mondo, ma se non ora, quando?

Mi avvio con passo spedito verso di lui, quando un'altra ragazza gli si affianca. 
Mi fermo. 

Quale donna dotata di amor proprio vorrebbe avere a che fare con quel pazzo?

Ma evidentemente sono una delle poche che la pensa così, visto che lei si sta praticamente strusciando contro di lui. 
Chiudo gli occhi e scuoto il capo per eliminare eventuali immagini oscene che si sono fatte largo nella mia mente, e mi decido a portare a termine la mia missione. 

Perché dovrebbe interessarmi di una gallinella qualunque? 

Arrivo di accanto al suo banco, che si trova in ultima fila, e aspetto che alzi la testa prima di parlare. 

«Riddle» pronuncio con fermezza. 

Lui sbuffa e fa segno alla sua amichetta di andarsene, la quale, prima di obbedire come un cagnolino, mi lancia un'occhiata che, se avessi avuto il suo stesso quoziente intellettivo, avrebbe dovuto spaventarmi. 

«Che vuoi?» domanda, iniziando a sfilare i libri dal suo zaino. 
«Spiegazioni» rispondo semplicemente, rimanendo in piedi. 
«Se devo farti da tutor, voglio essere pagato, anche pagamenti in natura vanno bene», non mi guarda negli occhi mentre lo dice. Qualcosa mi suggerisce che ha perso un po' della sua sicurezza sfacciata. 

«Vado bene in matematica, non ti preoccupare» lo tranquillizzo
«Intendo su mio padre» esplicito le mie intenzioni «Sempre se non sei stato tu». 
L'ultima parte di frase la sussurro, ma sembra sentirmi comunque. 

«Numero uno, ti ho sentita», ecco appunto.
«Numero due, non ho alcun motivo, né voglia, di aiutarti». 

Il professore entra in classe e tutti si alzano in piedi, compreso Riddle. 
Ora siamo, più o meno (più meno che più), alla stessa altezza e, al posto mio, è lui che soffia verso di me, spostandomi una ciocca dal viso. 

«Comodi, prego» afferma il professore. 
Mi guardo intorno e non vedo nessun posto libero.

Merda. 

«Signorina Delacroix, la preghiamo di sedersi» 

Merde. 

Guardo Riddle che, con un ghigno, sta già iniziando a farmi spazio accanto a lui, spostando dei libri dalla mia alla sua parte di banco. 

Mi accomodo, per quanto comodi si possa stare accanto ad un maniaco. 

...

Ora stiamo pranzando. 
Cibo buono ma non buonissimo.
Tutto va bene ma non benissimo: primo, Riddle (come sempre) si è rivelato inutile, secondo, Dean continua a fissarmi. 

Harry, Ron ed Hermione si siedono vicino a me e iniziamo a chiacchierare, stranamente. 
Non dico che non siano simpatici, ma ho più feeling con le ragazze, di solito, che con i maschi, quindi trovare argomenti interessanti per una conversazione sembra sempre più complicato con il genere opposto. 

A un certo punto nella sala cala il silenzio. La preside si è avvicinata al suo piedistallo e ha iniziato a parlare: «Ragazzi cari, quest'oggi vi presenterò uno studente che rimarrà con noi in questa scuola per il prossimo semestre. Molti di voi conosceranno già il suo nome, poiché si tratta di un giocatore di quidditch di fama mondiale»
«Non ci credo...» per poco non sbava sul suo piatto Ron. 
«Verrà momentaneamente posizionato nella casa serpeverde e giocherà con loro per i primi tre mesi, per i restanti con i grifondoro. Ma bando alle ciance, vi presento Elijah Cameron!»

Mattheo's Pov

Ma non potevano spedirlo da qualche altra parte? 
Ora tutte le ragazze sembrano delle galline inferocite, non che prima non lo fossero. 

Cameron è un coglione del cazzo. Si fuma tanta di quella roba prima delle partite da far schifo. Non si rinuncia mai a una canna, ma il quidditch è sacro, nemmeno io arrivo fatto alle partite. Eppure, a questo armadio col cazzetto è tutto giustificato. 
Eravamo nella stessa squadra da bambini. La faccia da culo è rimasta uguale a come me la ricordavo. 

Quel cazzone arriva verso di noi con passo convinto e saluta tutti mantenendo una faccia da schiaffi. 
Fa il baciamano a un po' di donzelle e stringe la mano ad alcuni ragazzi, che si sono alzati per accoglierlo. 

«Ciao, campione» sento dire Malfoy. 
Mi giro e lo guardo come se fosse improvvisamente travestito da donna. 

«Ma che cazzo di problema hai?» mimo con le labbra, non troppo in vena di parlare. 

«Tu non ti alzi?» mi domanda il cazzone appena mi si affianca. 
Mi giro e osservo anche lui come se mi avesse chiesto di parlare arabo. 
Sospiro e mi alzo. 
Ora nella sala c'è silenzio. 
Gli afferro la mano e gliela bacio, come ha fatto con tutte le ragazze presenti. 

«Benvenuta, mademoiselle». 

Edith's Pov

Quello che fa Riddle, che è sotto gli occhi di tutti, mi fa scappare una risata che cerco di contenere con tutta me stessa, ma purtroppo fallisco, e cado sotto l'attenzione del nuovo arrivato. 
Mi osserva per qualche istante per poi ritornare in sé e sedersi, stranamente accanto a Riddle, non sembrando troppo offeso dal suo gesto.

...

«Edith» mi chiama Hermione. 
Siamo nella sala comune, visto che oggi pomeriggio non abbiamo lezione, a leggere un libro. 

«Stasera, vorresti venire in un locale con noi tre? Una cosa semplice, a Hogsmade»

Non so né cosa sia né dove sia Hogsmade, ma sembra un posto tranquillo da come ne parla. 
Indugio un istante prima di rispondere ma finalmente mi decido. 

«Okay, a che ora?»

Ci mette un po' a rispondermi.
Quando però mi nota guardarla stranita mi da una spiegazione. 

«Scusa, ma hai appena accettato il mio invito?» 
Annuisco, ovvia. 

Le scappa una risata. 
«Scusa, ma devo metabolizzare» continua a bocca aperta.
«Okay...» mi limito a rispondere, continuando a leggere il mio libro. 

La sento sbuffare stupita e alzarsi. 

«Per le nove comunque» mi dice prima di uscire. 



Twisted Hearts || Mattheo Riddle ||On viuen les histories. Descobreix ara