Trentacinque

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Non è la stessa.

Rileggo più e più volte le stesse frasi.

Non è la stessa.
La grafia non è la stessa.

Le mani continuano a tremare, il cuore continua a scoppiare, ma lo stomaco si alleggerisce e gli occhi buttano fuori tutte le lacrime che stavano trattenendo.

Con il cuore in gola, mi accascio a terra.

Vedi, Edith? Nessun motivo per aver paura...

Sì, hai ragione papà, ma rimangono ancora fin troppe coincidenze.
Chi è quella donna che mi assomiglia tanto?

O mio dio, credo di star per impazzire.
I singhiozzi sono così forti che sono costretta ad entrare in bagno e mettermi con la testa sul water. Hermione non c'è, ma questo è un dettaglio che devo assolutamente condividere con lei.
A pranzo le dirò tutto, anche se ci saranno Harry e Ron.
Devo anche andare a casa da mia madre, chiedere spiegazioni.

Sento bussare alla porta della camera, sembra che qualcuno la stia prendendo a calci.
«Edith!» è la voce di Mattheo che mi chiama.

E ora che vuole?
Sono tentata di rimanere qui seduta, di non ascoltarlo, ma credo stia per sfondare la porta, quindi meglio aprigli.
Non so come abbia fatto ad entrare in sala comune, ma fatto sta che quando apro sono i suoi occhi sbarrati che mi osservano.

«Edith» con una grande falcata mi raggiunge e mi prende il viso tra le mani «ti ha fatto del male?»

È preoccupato, è preoccupato per me.
Per me?
Per me.

«N-no» quella forte e strana emozione in fondo al cuore mi fa morire le parole in gola.
Rigira il viso tra le sue dita e lancia uno sguardo al mio collo, pieno di piccoli lividi per mano di Dean.

«Ci hai visti?» gli domando.
«No» ci mette un po' prima di rispondermi «ma ho visto te che andavi via, ho visto quel coglione che ti rincorreva e mi sono messo a correre anche io, l'ho inchiodato al muro e gli ho detto di starti lontano, spero che ora abbia chiaro il concetto»
«In realtà sono io che sono andata da lui» tralascio la parte in cui stavo cercando proprio Mattheo.
«Tu da lui?» è incredulo «e che hai fatto»
«L'ho minacciato»
Un sorrisetto storto spunta sul suo volto.
«Brava» sembra dire ma lo interrompo prima che dica qualcosa che possa compromettere la mia decenza.

«Gli ho detto che sarei andata dalla McGranitt e che sarebbe finito in prigione, si è spaventato e sono riuscita a fargli delle domande, l'ho ricattato, in realtà» spiego.
Non so come ma il calore delle sue mani mi ha risvegliato da quello stato di trance in cui ero finita. Ora non piango più.

«Hai fatto bene, gli spacco il culo se prova a toccarti ancora».
«Vuoi...proteggermi?»

Sposta lo sguardo dai miei occhi al pavimento e poi di nuovo alle mie iridi.

«Sì» annuisce.

Non voglio la sua protezione. Non ho bisogno di lui. Sono una donna forte, indipendente e non ho bisogno di un uomo che mi difenda. 
Ammetto però, che se quel qualcuno a difendermi fosse lui non mi dispiacerebbe. Sono un'ipocrita, ma sto nascondendo questa verità a me stessa da troppo. 

«Quindi ce l'hai un cuore» sorrido.

Lui lancia uno sguardo ai fiori che ho buttato sul letto.

«Ti sono piaciuti?» chiede.
«Sì, ma non credo sia stata un'idea tua»
«Beccato, è stato Nott a proporlo»
«Nott sarebbe Theodore?»
«Sì»

Ora baciami, vorrei dirgli.
Baciami come non hai mai fatto prima, ti prego.
Ho bisogno di te, delle tue labbra sulle mie, per favore.

Ma non lo fa, non mi bacia.
Mi osserva solamente, dritto negli occhi, con ancora il mio viso tra le sue mani.

Twisted Hearts || Mattheo Riddle ||Where stories live. Discover now