Trenta

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«Fammi capire» mi sistemo sotto le coperte «non hai mai dormito con nessuna?». 

Mattheo non stacca gli occhi dai miei mentre pronuncio queste parole, lo fa solo dopo, per alzarli al cielo. 

«È una domanda seria!» lo rimprovero «non puoi sempre evitare di rispondere» 

In realtà è un quesito che mi pongo da diverso tempo: come faceva a nascondere sempre le sue cicatrici? Quando l'ho visto la primissima volta, non c'erano. Mi stavo quindi chiedendo come, visto che un incantesimo non dura così tanto da poter dormirci su. 

«In realtà posso evitare» fa per alzarsi, ma lo fermo con un braccio. 
«No, non puoi» 
«È una minaccia?»
«Sì» 

Non so a che ora tornerò in stanza e non voglio saperlo. Mi inventerò una scusa. Sto così bene, tra le sue braccia, che non voglio nemmeno immaginare come stia andando avanti il mondo là fuori. 

Sono stesa con la pancia contro il materasso, la testa sul cuscino e lo sguardo fisso su Mattheo. 
Inizia a farmi male la schiena, così mi rigiro su un lato e poi ancora a pancia in su. Il braccio di Riddle che mi accarezza attraverso il lenzuolo. Afferro la sua mano e giocherello con gli anelli che indossa. Sono cinque sulla mano sinistra: sul pollice ne ha uno, sull'indice due e uno a testa per anulare e mignolo. 
Mi chiedo che significato abbiano, quando un tatuaggio posto sull'avambraccio attira la mia attenzione. Volto il braccio di Mattheo così che io possa vederlo bene. 
Vi passo sopra un dito e non risulta un tatuaggio come un altro, sembra in rilievo, come se fosse parte dell'organismo stesso e non solo un'aggiunta ornamentale. 
Raffigura un serpente che fuoriesce da un teschio, inquietante a essere sinceri. 

«Edith» mi chiama Riddle. 
«Mhm» 
«Non toccarlo»

Obbedisco, non proprio stupita da questo suo essere misterioso.

«Cos'è?» domando, riferendomi al tatuaggio, e come risposta ottengo un sospiro.
Improvvisamente è come se i suoi pensieri arrivassero alla mia mente. Tutte le sue sensazioni, i suoi sentimenti, li percepisco nel mio cuore. 
È angosciato, ma non capisco per cosa. 
Con un dito sfioro il tatuaggio e lui sussulta. Ecco, l'angoscia aumenta. 
Merda. 

«Scusami, Mattheo» alzo la testa per guardarlo negli occhi «s-scusa, io non lo sapevo». 
Non so perché mi stia scusando, ma qualcosa dentro di me mi suggerisce che questo simbolo non riporta bei ricordi a Mattheo. 

«Non potevi saperlo» dice lui. 

Voglio sapere di più, Mattheo. 
Non puoi nemmeno immaginare quanto io voglia sentirti mio, in tutto e per tutto, conoscendo ogni tua sfaccettatura. 

«È per tuo padre, vero?» provo «il tatuaggio, te l'ha fatto fare lui». 
Annuisce impercettibilmente. 
«Eri un mangiamorte...» rifletto ad alta voce. 
Ora non riesco a fermarlo mente si alza. 

«Ti stupisce?» chiede, con una punta amara di sarcasmo, mentre inizia a rivestirsi. 
«I-io...» mi alzo a mia volta. Indosso velocemente i miei slip e una maglietta a caso che trovo piegata sul comodino.

Lui si avvia verso l'uscita. 
No. 

«No» con tre falcate lo raggiungo e lo prendo per un braccio «rimani qui». 

Mi squadra per un istante e la durezza del suo sguardo mi congela. 

Lascia la maniglia e appoggia la testa contro il legno ruvido della porta. Accosto la spalla anche io, cercando di vedere la sua espressione sotto i suoi ricci. 
Gli prendo una mano e la serro con la mia. 

«Mattheo, non devi andartene» sussurro «ci sono io qui, per te». 
Inizialmente non ricambia la stretta di mano, ma piano piano si lascia andare. 

Twisted Hearts || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora