Quindici

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Oggi è sabato, quindi vuol dire lezioni solo la mattina. 
Ciò implica pomeriggio libero, quindi, in teoria, uscire. In teoria. 
In una teoria molto teorica. 
Dire che ho poca voglia di avere una vita sociale è dire poco. Oggi vorrei solo sparire; rifugiarmi in un ambiente che conosco, che amo e che mi faccia sentire al sicuro. 
Non mi sto nascondendo dai problemi, nemmeno scappando, sto solo tagliando la corda per qualche ora. 

Le conclusioni a cui siamo arrivati (o meglio, sono arrivata, perché il cervello di Riddle è troppo piccolo per elaborare pensieri) ieri, mi stanno, oltre che confondendo, mettendo in discussione. 
Non perché io creda mia madre un'assassina, ma poiché mi sto ritrovando dentro qualcosa che è più grande di me. 
Ho bisogno di staccare, ma non saprei dove fuggire. 
Qui, ad Hogwarts, ma in generale in tutta l'Inghilterra, non ho posti 'miei'. Posti che sento essere speciali. A pensarci bene, nemmeno in Francia. 
Una volta avrei detto la mia casa d'infanzia, ma ora quel luogo trascina troppi brutti ricordi dietro di sé.
Ma non l'abbiamo venduta, quindi potrei sempre tornarci. Ma oggi non è giornata. 

Altro luogo a me caro, è il cimitero dove è sepolto mio padre. 
A mio padre hanno dedicato un' intera parete dove appare solo il suo nome. Lì tutti i suoi fan hanno potuto lasciare fiori, dediche, regali e lettere. Tutte le scartoffie che portavano sono state buttate, ma c'è sempre qualcuno che ritorna a mettere qualcosa per ricordarlo. 
La gente però non capisce che così non fanno memoria a lui, ma il dolore che ha provocato la sua scomparsa. 
Una cosa che nessuno sa però, a parte i familiari più stretti, è che vi è un'altra lapide, nascosta, dove la stampa non è potuta arrivare. Si trova in Inghilterra, al cimitero di Bunhill Fields a Londra. 
Quello è il luogo dove vado per pregare a suo nome. Dove parlo e mi confido, perché so che siamo solamente noi due. 

Ho una voglia matta di tornarci, ma non saprei come.
Potrei smaterializzarmi, ma credo sia proibito a scuola. Quindi, l'unico modo che ho, è uscire e smaterializzarmi fuori. 
Fortunatamente, sono già vestita da stamattina: semplici jeans a zampa lavaggio scuro, una maglietta a maniche lunghe di cashmere rossa e delle converse. 
Afferro il mio cappotto nero e esco dalla stanza mia e di Hermione. 
Appena metto piede fuori dalla porta però, trovo proprio la mia amica che era intenta ad entrare. 
Quando mi vede, sobbalza.

«Ciao» mi saluta. 
«Ciao»
«Dove stai andando?»
«A fare un giro» 
Mi guarda stranita. 
«In cimitero, da mio padre»

Da stupito, il suo sguardo tramuta in comprensione. 
Credo che per un attimo avesse creduto che stessi uscendo con altre amiche (che non ho) senza di lei. Appena le dico di mio padre però, torna dolce e benevole. 

«Va bene, allora ci vediamo a cena» sorride prima di entrare in camera e chiudere la porta. 

Uscita dalla sala comune, la Signora Grassa mi rivolge la parola. 
«Dove volgi il tuo passo, tesoro?» mi domanda. 
Forse è la prima volta che ci parlo, oltre a quando devo entrare nella sala comune. 
«A Hogsmaede» rispondo. 
In realtà non devo andare a Hogsmaede, ma mi sembrava la risposta più sensata. 
«Compra una burrobirra anche per me» mi dice strappandomi una risata. 
«Certo» sorrido prima di andarmene. 

Nei corridoi, quasi vuoti, noto che molti sono usciti dalla scuola. 
Purtroppo però, Riddle e i suoi amici non sono tra questi. 
Appena li vedo e realizzo che dovrò passargli davanti cerco a pensare ad altre strade da percorrere, ma, data la mia poca conoscenza della scuola, non me ne vengono in mente altre. 

Trattengo il fiato passandogli accanto, cercando di evitare i loro sguardi, ma evidentemente la loro amica ochetta non vuole proprio lasciarmi in pace. 
Si alza e si piazza innanzi a me. 

«Ci siamo fatte belle vedo, o ci abbiamo provato almeno. Dove devi andare così tirata, francesina?». 
Cerca sempre uno sguardo di approvazione da parte dei suoi amichetti. 
Troppo insicura per caso?

Twisted Hearts || Mattheo Riddle ||Where stories live. Discover now