Capitolo 4

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Marteen sospirò scendendo dal treno con calma guardandosi intorno. Alla fine era stato costretto a fare più cambi e prendere anche treni più lenti, perché facevano più fermate, quindi si era ritrovato ad arrivare a destinazione ormai di sera e la cosa non gli piaceva minimamente. Aveva letteralmente perso mezza giornata di ricerche per colpa dei mezzi desueti che aveva dovuto fare e si trovava anche a dover cercare velocemente un posto dove poter passare la notte sperando anche di non essere costretto a spendere troppi soldi. Non aveva molto, solo quello che era riuscito a guadagnare dalla vendita al mercato delle verdure che lui e un tempo anche sua madre coltivavano nel loro piccolo orto. Quella era una grande città e di certo avrebbe avuto prezzi maggiori rispetto al suo piccolo villaggio ma non voleva comunque spendere troppo anche perché aveva paura che non sarebbe riuscito a trovare in poco tempo suo padre ergo doveva rimanere li per un tempo indefinito e anche abbastanza lungo.

Il biondo si passò una mano tra i capelli, quella non impegnata a mantenere il borsone, per scostarseli dal viso visto che per il caldo gli si erano appiccicati addosso e si guardò intorno cercando di capire in che direzione potesse andare. Perché non si era studiato prima un piano d'azione invece di partire velocemente verso l'ignoto? Si maledisse mentalmente e prese il suo telefono per cercare qualche posto dove poter passare la notte nelle vicinanze e anche a buon prezzo nel mentre che camminava in direzione di una delle panchine fuori dalla stazione in modo da poter poggiare momentaneamente il suo borsone.

Ci mise una buona mezz'ora prima di riuscire a trovare il posto meno caro della città, anche se per i suoi standard era troppo costoso e gli avrebbe prosciugato le risorse in pochi giorni, ma non aveva altra scelta e per quel motivo azionò google maps e si lasciò condurre dalle indicazioni del suo telefono fino a quando finalmente non raggiunse il piccolo edificio, o hotel a due stelle, che aveva individuato ed entrò nello stesso attirando subito l'attenzione della signora presente a quella che doveva essere la reception.

-si?- chiese la donna osservandolo attentamente dalla testa ai piedi.

-avete per caso una camera libera?-

-per quanto tempo?- domandò lei sbadigliando sonoramente e Marteen sospirò.

-non lo so, non so ancora quanto tempo devo fermarmi qui- rispose sinceramente il biondo che comunque aveva notato come quasi tutte le chiavi erano al loro posto dietro la signora segno che non c'erano molte camere occupate quindi un posto doveva trovarlo li dentro.

-paghi ogni notte volta per volta?- gli chiese allora la donna osservandolo curiosa e con un sorrisetto che fece capire a Marteen che pagando notte per notte non avrebbe avuto un minimo sconto che invece ci sarebbe stato se avesse pagato per tutta la durata del soggiorno, ma il biondo non poteva fare altrimenti visto che non voleva pagare una camera per più tempo rispetto a quanto l'avrebbe usata.

-si, notte per notte-

-perfetto- la donna era letteralmente al settimo cielo per quella notizia -dammi dei documenti così ti segno- e Marteen passò alla donna la sua carta d'identità che segnò tutto -sono sessanta dollari a notte- continuò e Marteen sospirò pagando la donna per la prima notte mentre lei gli ripassò la carta d'identità e quella che era la chiave della sua camera -buona permanenza-

-grazie- sussurrò il biondo solo per buona educazione mentre saliva le scale per raggiungere il secondo piano dove si trovava la sua camera che era la 204.

Individuò la camera quasi subito e ci mise anche poco ad aprirla. Una volta dentro accese la luce e sospirò prima di aver fatto sbattere la porta alle sue spalle. era una stanza piccolina e la porta che in teoria doveva dividere il bagno dall'ala notte era inesistente segno che qualche ospite precedente della struttura l'aveva rotta e la stessa non era mai stata riparata. Con tutte le stanze che c'erano non potevano dargli una messa meglio?

Marteen sospirò e dopo aver lasciato cadere a terra il borsone si buttò a peso morto sul letto cosa della quale si pentì quasi subito visto che il materasso era durissimo e invece di sprofondare nel morbido come a casa sua si era ritrovato con la schiena dolorante: probabilmente non sarebbe riuscito a dormire decentemente. Doveva trovare il più velocemente possibile suo padre perché era certo che non sarebbe riuscito a durare li dento per molto o l'alta possibilità era cercarsi un lavoro per poter guadagnare qualche soldo e quindi permettersi un posto migliore. Cercare un lavoro significava però che avrebbe tolto tempo alla ricerca del padre e di quel bastardo di Ector Mais quindi perdere tempo.

-perché deve andarmi sempre tutto male?- domandò in un lamento Marteen chiudendo momentaneamente gli occhi prendendo profondi respiri per calmarsi, non voleva dare di matto già la prima sera che era da solo. -cosa devo fare mamma?- sussurrò poi riaprendo i suoi occhi grigi e voltandosi in modo da poter guardare il cielo scuro fuori dalla finestra ma sbuffò rivoltandosi visto che non era più in piena campagna e fuori dalla finestra di quella camera non vedeva il cielo limpido ma solo un palazzone di cemento. -dovevi cercarlo tu papà e non io- aggiunse mettendosi seduto e incrociando le gambe -e soprattutto quel coglione non doveva lasciarci- continuò mentre una lacrima solitaria sfuggiva al suo controllo.

In quel momento infatti si stava accorgendo di essere completamente da solo in una città sconosciuta, più grande di lui e senza la minima idea di dove iniziare a cercare suo padre. Quando aveva chiesto a sua madre altre informazioni su Ian Solteir lei aveva detto di non conoscere niente di lui ma Marteen si ricordava anche perfettamente che la donna aveva distolto lo sguardo segno che qualcosa sapeva ma che non gli aveva mai voluto rivelare ed era stato inutile anche chiedere alla nonna visto che lei seriamente non sapeva niente.

Marteen urlò per la frustrazione prima di andare all'indietro con la schiena e chiudere gli occhi cercando di provare a dormire in qualche modo visto che il giorno dopo avrebbe dovuto iniziare le sue ricerche e aveva bisogno di energie.

I'll find youWhere stories live. Discover now