Capitolo 9

303 27 0
                                    

-ehi ehi ehi- Elliott guardò con occhi socchiusi la sorella che aveva appena bloccato a metà rampa di scale.

-che c'è?- sbuffò Lilia sistemandosi meglio la tracolla a catena della borsa nera che aveva sulla spalla destra.

-che c'è? Principessa non puoi uscire con una minigonna con tutto questo freddo!- protestò il castano che in realtà voleva celare il fatto che fosse fottutamente iperprotettivo con la sorella dietro la scusa del freddo e Lilia lo capì immediatamente.

-non mi andrò a cambiare fattene una ragione- chiuse il discorso la rossa finendo di scendere le scale con una facilità disarmante nonostante avesse dodici centimetri di tacco.

-comunque dove stai andando? Hai un appuntamento?- le chiese curioso Elliott nel mentre che cercava di nascondere la pistola grazie alla sua giacca di pelle, non voleva che si vedesse troppo in giro. Lilia sospirò, avrebbe preferito non vedere quella pistola, prima di incamminarsi verso il garage della villetta dove sapeva esserci la macchina blu elettrico del fratello.

-vengo con te al locale- rispose secca.

-per fare cosa? Tesoro ci potrebbero essere tensioni con Helei e i suoi- borbottò Elliott aprendole comunque la portiera -davvero tu e il tuo appuntamento andate da qualche altra parte-

-non ho nessun appuntamento Elliott- sospirò Lilia -sto venendo con te per impedirti di fare cazzate visto che papà e Andrew non si possono intrufolare con te li dentro. Helei ha l'obbligo della fascia di età nei suoi locali e io sono l'unica altra persona che può venire con te-

-Lilia non mi sembra il caso-

-posso essere la tua copertura anche se non so cosa devi fare nel locale- continuò imperterrita la rossa.

-dov'è finita la sorella che studia legge e non vuole sentire e vedere certe cose da parte della sua famiglia?- domandò Elliott alzando gli occhi al cielo visto che a volte non riusciva davvero a comprendere i comportamenti della sorella. -comunque Andrew mi ha dato questa- e fece vedere alla rossa una pennetta usb -ha detto che l'ha impostata in modo da poter entrare nel sistema operativo del pc di Gregor però non è certo che possa funzionare completamente quindi ha detto di fare una prova con il pc presente nello studio del suo locale-

-fantastico- borbottò Lilia che già si stava pentendo di aver promesso alla madre che avrebbe tenuto sotto controllo il fratello per quella sera. Perché si era buttata a capofitto in quella cosa senza nemmeno sapere quello che doveva fare l'altro.

-visto che verrai con me potresti provare a distrarre gli uomini di Gregor che di solito sono sempre davanti la porta del suo ufficio-

-dovrei fare la gatta morta con loro?- domandò istericamente Lilia guardando male il fratello maggiore che era ormai uscito dalla villetta e stava andando fin troppo velocemente verso il centro della città nel quale si trovava il locale, precisamente accanto alla stazione di polizia. Come diceva sempre Gregor: "più è sotto i loro occhi e meno lo vedono".

-non devi fare la gatta morta devi solo distrarli con una scusa mentre io uso la pennetta che mi ha dato Drew dopo essermi intrufolato nello studio-

-non è andato già a papà ed Ector che non siamo riusciti ad incastrarlo Gregor vero?-

-per niente, è riuscito ad eludere tutte le prove che avevamo raccolto e quindi è nuovamente libero. In realtà credo che ci sia anche altro sotto per come si è comportato papà ma non mi ha detto niente quindi non posso darti una risposta del tutto completa-

-papà che ti nasconde qualcosa? Eppure sei il suo pupillo- borbottò Lilia.

-e tu la sua principessa. Ci sono tante cose che papà mi nasconde, che ci nasconde. Gli unici che non hanno segreti tra loro sono i nostri genitori ed Ector-

-Ector è il nostro capo ma soprattutto il migliore amico di papà quindi è normale che tra loro non ci siano segreti- sussurrò Lilia -la cosa strana è che anche la mamma sa sempre tutto eppure papà dovrebbe nasconderle qualcosa-

-non le nasconde mai niente credimi- sbuffò Elliott -quella donna sa più di me dei loro affari e non è nemmeno invischiata completamente-

-ti ricordo che "quella donna" come l'hai chiamata tu è nostra madre-

-lo so sorellina- sospirò il maggiore fermando la macchina nel parcheggio privato del locale chiudendo un momento gli occhi preparandosi a quella missione prima di uscire dalla macchina e andare ad aprire la portiera alla sorella. Sapeva che Lilia poteva farlo tranquillamente da sola ma voleva comportarsi da gentiluomo almeno con lei.

-smettila di comportarti come se fossi la tua ragazza- borbottò Lilia anticipandolo di qualche passo e Elliott alzò gli occhi al cielo raggiungendola velocemente visto che era molto più alto di lei.

-lo sanno tutti che mi piacciono i ragazzi e non le ragazze quindi non ci vedo nulla di male nel comportarmi da galantuomo con una bella ragazza che mi ha accompagnato al locale- le spiegò con calma Elliott sorridendo ai due buttafuori mentre faceva vedere loro la sua carta d'identità.

-Borromeis?- domandò uno dei due mentre anche Lilia leggermente preoccupata passava la sua all'altro -che siete venuti a fare qui?-

-non possiamo voler andare a bere in un locale?- domandò invece Elliott con calma apparente.

-niente pistole nel locale Borromeis- disse ancora il buttafuori porgendo la mano al castano che fu costretto a consegnargli la pistola visto che non voleva creare troppo scompiglio. Suo padre gli aveva detto di fare attenzione e di non dare troppo nell'occhio quindi doveva comportarsi da bravo cagnolino. -anche la ragazza deve lasciare la pistola-

-non ne ha- rispose sinceramente Elliott.

-è una Borromeis-

-una Borromeis che odia le armi da fuoco e non sa nemmeno sparare e poi il suo vestito per mia sfortuna è fin troppo aderente quindi è chiaro che non ha nessun'arma con se. Se di me non siete sicuri potete anche perquisirmi- continuò Elliott ringraziando mentalmente di aver passato poco prima la pennetta alla sorella che l'aveva nascosta nella scollatura dove di certo quei due non sarebbero andati a tastare. I due buttafuori si guardarono negli occhi prima di procedere realmente a perquisirlo e appurato, tristemente, che non ci fosse davvero nient'altro li lasciarono entrare nel locale.


I'll find youWhere stories live. Discover now