Capitolo 16

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Marteen guardò sbuffando il castano che aveva difronte.

-che ci fai qui?- gli domandò incrociando le braccia al petto e osservandolo attentamente.

-ti avevo detto che sarei tornato- ridacchiò Elliott -anche perché ieri ci siamo interrotti- continuò il riccio che già non vedeva l'ora di passare l'intera giornata nel letto con il biondo -e poi mi devi ancora dire il tuo nome-

-non ho tempo da perdere-

-non è tempo perso fare sesso con me- cercò di convincerlo Elliott avvicinandosi pericolosamente al biondo che aveva difronte e facendo si che l'altro andasse a sbattere contro la porta di vetro dell'hotel da quale era appena uscito visto che si era messo a camminare all'indietro.

-devo trovarmi un lavoro per pagare questa topaia e cercare mio padre-

-posso aiutarti io a cercarlo se vuoi-

-il lavoro o mio padre?- domandò Marteen curioso.

-entrambi-

-e come sentiamo?-

-ho conoscenze che...diciamo possono aiutarti-

-che genere di conoscenze?- domandò ancora il biondo socchiudendo gli occhi -non voglio niente di illegale capito?-

-allora non posso aiutarti- sussurrò Elliott che stranamente sentiva di voler essere sincero con l'altro -davvero nemmeno un pizzico?-

-no-

-sei peggio di mia sorella- sbuffò Elliott -comunque non mi ancora detto come ti chiami-

-a che ti serve?-

-per poterti chiamare per nome mentre facciamo sesso forse- gli fece notare Elliott -e poi sono sicuro che tu ti ricordi il mio visto che quei due l'altra sera lo hanno detto-

-e se io non volessi dirti il mio nome Elliott?- domandò ancora Marteen facendo capire all'altro che ci aveva visto giusto nel dire che si ricordava il suo nome.

-andiamo! E poi voglio anche il tuo numero di telefono almeno non ti puoi lamentare che mi presento a caso mentre tu hai da fare-

-non voglio far parte della tua cerchia di amanti- sbuffò Marteen.

-devo davvero pregarti biondino? E per tua informazione non ho così tanti amanti- "la maggior parte scappa quando dico di far parte della mafia e il resto dopo vuole solo soldi o provano a tradirmi" pensò l'ultima parte il castano distogliendo per un momento il suo sguardo nero pece da quello grigio tempesta del biondo.

-Marteen- si arrese il biondo -mi chiamo Marteen- e vide immediatamente l'altro illuminarsi felice che gli avesse detto il suo nome.

-il tuo numero-

-quello te lo scordi al momento- ringhiò Marteen guardandolo male. Il nome glielo poteva anche dire ma per il numero di telefono voleva aspettare ancora un altro po'.

-hai detto al momento lo sai che fra un po' di giorni ti stresserò di nuovo per averlo Marteen- ridacchiò Elliott per poi spingere il biondo all'interno dell'hotel, non prima ovviamente di aver fatto un dito medio in direzione della macchina di Hugo che a quanto pareva lo stava ancora seguendo.

-cosa vuoi fare ti ho detto che devo uscire- protestò, anche se debolmente rispetto a prima, Marteen.

-e io ti ho detto che dobbiamo recuperare ieri visto che mia sorella ci ha interrotto- ridacchiò Elliott fregandosene che erano nel bel mezzo dell'ingresso dell'hotel e baciando sulle labbra il biondo. Bacio che non fu nemmeno per un secondo tranquillo e Marteen maledisse mentalmente il castano che sembrava avere fin troppo potere su di lui quando lo baciava.

-in camera- sussurrò Marteen in un momento di lucidità visto che aveva già avvertito le mani di Elliott pronte a sbottonargli i jeans e lui di certo non voleva fare sesso all'ingresso di quell'hotel di merda.

-agli ordini- ridacchiò Elliott che sempre baciando Marteen si diresse verso l'ascensore mal ridotto e spinse il pulsante per arrivare al secondo piano.

-non sai aspettare?- sussurrò ancora Marteen con il fiato corto quando il castano prese a baciare e mordergli la parte destra del collo: avrebbe di sicuro lasciato dei segni ben evidenti.

-no- ridacchiò Elliott che a malavoglia si staccò da Marteen solo per poter uscire dall'ascensore e aprire la porta della stanza 204 per richiudersela alle spalle con un calcio, il tutto mentre Marteen si lasciava cadere all'indietro sul letto, maledicendosi per essersi dimenticato che il materasso fosse duro. Elliott si tolse velocemente gli anfibi neri e salì a sua volta sul letto a cavalcioni sul biondo per poi riprendere a baciarlo con foga mentre Marteen gli allacciava le braccia introno al collo e se lo tirava il più vicino possibile.

-i tuoi occhi mi uccideranno uno di questi giorni- sussurrò Elliott inchiodando i suoi occhi a quelli grigi dell'altro e iniziando a lasciare una scia di baci su tutto il volto del biondo senza interrompere il contatto visivo.

-che hanno di male?-

-sono bellissimi- rispose sinceramente Elliott mettendosi seduto per potersi togliere con calma la camicia ma non riuscì a sganciarsi più di due bottoni visto che Marteen si mise a sedere a sua volta per poter sbottonare lui la camicia al castano con estrema calma.

-vuoi uccidermi tu adesso?- ringhiò Elliott cercando nuovamente di togliersi velocemente la camicia senza successo visto che Marteen gli ringhiò contro impedendogli di fare qualcosa.

-vuoi fare sesso con me?- gli chiese mentre infilava una mano sotto la camicia del castano iniziando ad accarezzare la pelle nuda -allora lascia a me il controllo questa volta. Non sempre bisogna avere fretta- continuò il biondo finendo finalmente di sbottonare quella maledetta camicia e baciando lui con fin troppa calma il castano sulle labbra.

-confermo mi vuoi davvero morto- sussurrò Elliott che però lasciò fare il biondo anche perché stranamente andando così piano si stava eccitando più del solito.

-l'ultima cosa che voglio è vederti morto- rise Marteen finendo quella conversazione con un altro bacio.


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