Capitolo 18

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Elliott continuava a guardare preoccupato nello specchietto retrovisore. Anche se Hugo stava cercando in qualche modo di nascondersi dietro le altre macchine lui sapeva che li stava seguendo.

-sei nervoso- sussurrò Marteen che aveva cercato di stare calmo e di non preoccuparsi proprio come aveva detto il castano ma il fatto che Elliott continuasse a guardare alle loro spalle non gli piaceva minimamente.

-non voglio allarmarti ma credo che una macchina ci stia seguendo- si decise a dire Elliott. Non poteva più far finta di essere tranquillo quando anche Marteen si era accorto che qualcosa non stava andando bene.

-dall'hotel?- domandò sorpreso Marteen e Elliott annuì.

-sta seguendo me non ti preoccupare-

-sai chi è?- domandò sorpreso Marteen mordendosi il labbro inferiore preoccupato e Elliott gli mise una mano sulla coscia stringendogliela per cercare di tranquillizzarlo.

-si, ti ricordi i tizi che mi hanno inseguito nel locale quando ci siamo conosciuti?- e notando che il biondo aveva annuito continuò -ecco è uno di quei due-

-cosa vogliono?-

-credo che stiano ancora cercando di capire se sono io il problema dell'altra volta- "o semplicemente vogliono controllarmi" pensò il castano che non ne poteva più. Era ormai un mesetto che avevano preso di mira qualcun altro quindi perché non li lasciavano in pace?

-ma non avevi detto di aver aperto per sbaglio quella porta? Perché continuano a seguirti?-

-è quello che vorrei capire anch'io sinceramente. Non volevo metterti tutta quest'ansia per questo non volevo dirti niente- continuò Elliott e Marteen sospirò.

-odio quando la gente mi nasconde le cose- borbottò Marteen -dove volevi portarmi?-

-in un bar carino- rispose sinceramente il castano -mia sorella lo adora e devo ammettere che non è male-

-è affollato? Perché se si potrebbe anche non seguirci li o sarebbe troppo evidente anche se te ne sei già accorto-

-c'è sempre parecchia gente e ci sono io con te, non può farti niente- disse convinto Elliott spingendo maggiormente sull'acceleratore, nonostante il biondo gli avesse detto di andare piano, per arrivare il più velocemente possibile. Sentì ovviamente Marteen irrigidirsi ma dovevano arrivare velocemente. -arrivati- disse fermando la macchina e Marteen scese immediatamente.

-ti avevo detto di non andare veloce- borbottò quando vide l'altro uscire a sua volta dalla vettura e chiuderla.

-mi dispiace ma volevo arrivare velocemente- sussurrò Elliott facendo tutto il giro della macchina per prendere per i fianchi il biondo e tirarselo vicino per poterlo baciare con calma. Adorava davvero tanto baciarlo in quel modo.

-lo sai vero che non ti perdono sempre se mi baci?- sussurrò sulle sue morbide labbra Marteen mentre andava ad allacciare le braccia intorno al collo di Elliott.

-invece è quello che stai facendo- ed Elliott fece scendere la mano destra fino a stringere uno dei glutei del biondo per poi baciarlo nuovamente.

-Elliott se volevi fare certe cose potevamo restare in camera mia- gli fece notare Marteen e Elliott sbuffò staccandosi leggermente -non mi guardare così non sono di ferro-

-c'è la mia macchina- ghignò Elliott a quelle parole felice del fatto che quello che voleva considerare il suo ragazzo si eccitasse con lui tanto facilmente.

-è pieno giorno Elliott maledizione- sbuffò Marteen ed Elliott sorrise, sorriso che andò a spegnersi quando vide la macchina di Hugo arrivare e lo stesso uscire dalla macchina. Marteen guardò confuso il castano e seguì il suo sguardo notando anche lui uno dei due uomini di quella sera di un mese prima. Cosa voleva?

-cosa vuoi Hugo?- chiese esasperato Elliott stringendosi Marteen timoroso che l'altro potesse fare qualche mossa strana.

-niente-

-niente? È un mese che mi segui porca puttana- sbottò ancora il castano sotto lo sguardo attento di Marteen.

-è un caso, forse sei tu che segui me-

-non dire cazzate coglione- ringhiò ancora Elliott che voleva solo passare una tranquillissima giornata con Marteen una volta ogni tanto.

-non capisco perché continui a credere che io ti stia seguendo Borromeis- ridacchiò Hugo e Elliott gli lanciò un'occhiataccia sperando che il ragazzo che era tra le sue braccia non conoscesse quel cognome.

-forse perché ti vedo sempre quando sono in giro. È un mese Hugo, sono stufo-

-sto facendo solo commissioni per il mio di capo e tu dovresti seguire gli ordini del tuo e non intralciarci- ridacchiò Hugo.

-cosa? Di cosa state parlando?- sussurrò confuso Marteen. Aveva capito che quei due si conoscevano ma di certo non credeva così tanto bene.

-io non vi sto proprio considerando Hugo!- poi il ragazzo strinse più a se il biondo -non ti preoccupare amore mio- aggiunse poi sussurrando mentre Marteen lo guardava con occhi sgranati al sentire quelle ultime due parole.

-lo sa il tuo ragazzo chi sei Borromeis-

-va via-

-lo sa che lavori per Ector Mais?- ridacchiò ancora Hugo e Marteen si irrigidì tra le braccia di Elliott con occhi sgranati -e lo sa che tuo padre è il braccio destro di Ector?-

-è la verità?- domandò in un sussurro Marteen osservando il volto contratto di Elliott.

-si- sussurrò Elliott infuriato a morte con Hugo, Marteen non doveva scoprirlo in quel modo.

-sei un mafioso- sussurrò ancora Marteen sgusciando fuori dalla presa di Elliott -è così che volevi aiutarmi?-

-amore te ne avrei parlato con calma e non sono realmente quello che credi- cercò di dire il castano preoccupato da quella reazione, aveva davvero avuto ragione nel pensare che avrebbe reagito molto male.

-certo come no- sussurrò Marteen allontanandosi ancora di più da Elliott -io non voglio avere minimamente niente a che fare con voi soprattutto qualcuno che lavora per Ector Mais-

-perché no?- chiese sconvolto Elliott -e ti ripeto che non sono quello che credi.

-perché quel bastardo ha ucciso mia madre- urlò Marteen -dimenticati della mia esistenza bastardo- e Marteen iniziò a correre via da quel parcheggio con il cuore in pezzi.

-cos...MARTEEN!- urlò il castano lanciando un'occhiataccia a Hugo e cercando di seguire il biondo ma si bloccò di colpo quando vide la pistola di Hugo puntata verso il biondo che stava dando loro le spalle visto che stava ancora correndo via.

-prova ad allontanarti e gli sparo-

-sei stronzo lo sai? Cosa vuoi da me?-

-da te niente, solo che ti faccia i fatti tuoi- e dopo aver detto quelle parole sposto la pistola e sparò in direzione del castano.

I'll find youWhere stories live. Discover now