Capitolo 31

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-sapevo che...è enorme- sussurrò Lili quando entrarono nel salone della villa che era di Ian. Prontamente furono raggiunti da degli uomini con una sedia a rotelle e Ian ci si lasciò cadere sopra sospirando. -stai bene?-

-ho fatto movimenti bruschi perciò fa male ma sto bene-

-oh siete voi- Lili vide un ragazzino dai capelli rossi spuntare nella sala -avevo visto dai sensori un movimento. Siete tutti interi?-

-si Andrew-

-avviso mamma allora- continuò il ragazzo scomparendo velocemente così com'era arrivato.

-era...-

-il mio terzo figlio- sorrise Philip ad Elizabeth mentre faceva cenno alla ragazza di andare verso il soggiorno.

-terzo? Vi siete dati da fare- rise la bionda mentre le veniva in mente che doveva avvisare Ian dell'esistenza di Marteen.

-ehi non...-

-LA MIA LILI!- l'urlo fece girare di colpo Elizabeth che si trovò subito stretta tra le braccia di quella che era sempre rimasta la sua migliore amica -stai bene? Sei intera?- domandò a raffica mentre Lili annuiva felice da morire di rivederla -ti sarai presa un colpo- aggiunse poi la rossa sedendosi con calma sul divano seguita a ruota da Lili che si sedette al suo fianco.

-un po' di paura l'ho avuta ma non tanto per me- e dicendo ciò si girò a guardare Ian -ma per quel coglione quando ho visto com'era ridotto-

-sto bene?-

-mi sei crollato davanti!-

-la gamba ha ceduto ma è successo quando avevo già ucciso Lotar quindi non avevi bisogno di preoccuparti per me! So cavarmela-

-ragazzi non iniziate a litigare vi prego- borbottò Philip che era l'unico che aveva la visuale sull'ingresso della sala e sorrise quando vide arrivare Elliott insieme a Marteen che aveva gli occhi lucidi.

-non stavamo litigando- borbottò Ian incrociando le braccia al petto -stavamo solo esprimendo la nostra reciproca preoccupazione-

-mamma?- a quella voce Elizabeth si voltò di colpo sconvolta e sgranò ancora di più gli occhi quando riconobbe Marteen.

-cosa ci fai tu qui?- domandò sorpresa al figlio mentre lui la raggiungeva per abbracciarla mentre scoppiava a piangere.

-stai bene?- chiese invece in un sussurrò Marteen e Lili annuì guardando preoccupata verso Ian che però si era spostato sul divano al suo fianco e stava sorridendo loro -e tu papà?-

-stiamo entrambi bene- rispose il moro.

-come...-

-mi è venuto a cercare, ti credeva morta- spiegò con calma Ian -perché non mi hai detto niente della gravidanza?-

-pensavo saresti tornato perciò non ho detto niente e poi dovevi partire urgentemente non potevo trattenerti li-

-mi dispiace non essere mai tornato ma...- Ian sospirò -con la gamba in questo stato non potevo muovermi-

-troppo riconoscibile?- domandò curiosa Elizabeth e vide l'altro annuire -chiamare? Una lettera...anche quelle cose erano rischiose?-

-si...Lili sono arrivati a te comunque. E poi come hai...mi hai chiamato Ector al telefono e io non avevo mai accennato niente-

-quando quel tizio mi ha preso continuava a chiamarti Ector quindi ho compreso che dovesse essere la tua copertura anche se a dire il vero non so qual è il tuo vero nome tra i due-

-Ian- le rispose velocemente il moro -ma solo voi e la famiglia di Philip lo conosce-

-nessun altro sul serio?- domandò per sicurezza Lili.

-sono un'altra persona lo sapeva ma è morto dopo aver tentato di farmi fuori- borbottò Marteen mentre Lili sgranava gli occhi.

-dovevi proprio dirglielo?- borbottò Ian.

-è così che ti ho incontrato papà. Se Gregor non avesse saputo il tuo vero nome non mi avrebbe mai prestato attenzione e io ti starei ancora cercando- sussurrò il biondo con calma mentre sorrideva verso Elliott che si era andato a sedere vicino al padre con calma nel mentre che loro parlavano.

-io impazzirò qui dentro fino alla fine- borbottò Elizabeth chiudendo gli occhi e guardando poi verso la sua migliore amica -come fai ad essere così calma?-

-abitudine credo- rispose sinceramente Amelie -ho tre pazzi in famiglia- disse poi guardando principalmente verso Elliott e il marito.

-non siamo pazzi-

-tu non devi proprio protestare Elliott- lo bloccò Amelie -che avevi un fottuto proiettile nella spalla quando sei andato a salvare il tuo ragazzo- continuò Amelie mentre Elizabeth realizzava che il castano che aveva difronte fosse il bambino del quale aveva sempre sentito parlare dall'amica e un po' le faceva strano vederlo così grande dopo esserselo immaginato per anni come un neonato.

-ma la mia presenza è stata cruciale- borbottò Elliott capendo di non poter vincere la discussione con la madre.

-tranquilla mamma io non ho intenzione di mettermi nei guai e papà deve restare a riposo per il momento- cambiò velocemente discorso Marteen.

-comunque Lili sai come ci è arrivato Lotar a te?- domandò Philip e la bionda sospirò.

-è colpa mia- chiuse un momento gli occhi prima di riprendere a parlare guardando Ian negli occhi -il giorno in cui mi hai regalato il bracciale Lotar ti chiamò per delle merci che erano arrivate-

-non mi è arrivata nessuna chiamata quel giorno- Ian si ricordava perfettamente di non aver mai risposto a chiamate di Lotar davanti a Lili.

-ti ha chiamato quando eri andato a prendere il pacchettino e avevi lasciato il telefono in camera. Io...ho risposto credendo potesse essere lavoro ed è anche così che ho scoperto quale fosse il tuo vero lavoro-

-aspetta sei stata strana dopo perché sapevi?- chiese sorpreso Ian -e non hai mai detto niente?-

-se non me ne stavi parlando c'era una ragione no? Comunque ho pensato ingenuamente che quell'uomo si fosse dimenticato di me ma non so come ha collegato che fossi importate per te ed è venuto a cercarmi dopo un bel po' d'anni-

-appena uscito di carcere dopo che ce lo aveva sbattuto Ian- disse Amelie sospirando.

-per fortuna ero da sola a casa e non sapeva di Marteen-

-ma io mi sono preso un colpo e credevo fosse stato Ector Mais ad ucciderti quindi immagina quanto sono rimasto sconvolto quando ho scoperto fosse mio padre- disse proprio il biondo -la nonna ha creduto ciecamente al suicidio- aggiunse poi guardando verso la madre che sospirò.

-mia madre non l'ha presa bene la mia gravidanza- sussurrò Lili chiudendo gli occhi.

-Lili- disse Ian attirando l'attenzione della bionda -vuoi rimanere qui con me?-

-eh?-

-sono serio. So che forse non è quello che vuoi ma...-

-sei pazzo? So cosa fai e a casa non posso tornarci quindi secondo te rifiuto?- domandò divertita la bionda -certo che rimango qui con voi-


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