Capitolo 24

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-non ci credo- Lilia per poco non scoppiò a ridere quando vide quello che era il ragazzo di suo fratello -sei tu?-

-la ragazza del locale- disse sorpreso a sua volta Marteen riconoscendo la rossa.

-vi conoscete?- domandò confuso Elliot che cercò di mettersi seduto meglio nel suo letto senza però riuscire nell'intento senza fare una smorfia e Marteen lo aiutò preoccupato. Appena arrivati entrambi erano andati velocemente nella camera di Elliott dove il medico che avevano chiamato aveva estratto la pallottola dalla sua spalla e aveva medicato nuovamente la ferita dopo una leggera anestesia e il biondo era rimasto al suo fianco per tutto il tempo stringendogli la mano nel mentre che si riprendeva dalla droga che lo aveva stordito.

-ci siamo incontrati al bancone la sera del tuo tentativo di intrufolarti nell'ufficio di Gregor- spiegò con calma Lilia -che è successo oggi?-

-aspetta non era stato casuale?-

-secondo te?- domandò alzando gli occhi al cielo Elliott -no, ero li perché dovevo prendere dei dati importati dal suo ufficio solo che non sapevo dell'allarme. Mia sorella era li per controllarmi- sussurrò poi il castano distogliendo lo sguardo.

-hai mentito-

-Marteen non sono ancora certo che tu non mi odi- sussurrò ancora Elliott riprendendogli la mano e stringendola -avevo capito che non amavi la mafia e tutto quello che è collegato quindi permettimi di aver paura di dire la verità al mio ragazzo-

-quindi state insieme ufficialmente?- domandò con un sorriso Lilia mentre Marteen continuava a fissare furente Elliott.

-dovevi dirmelo comunque- sbuffò alla fine il biondo -ma non avrei reagito bene hai ragione-

-ragazzi?- continuò a chiedere Lilia -volete rispondermi oppure no?-

-deve risponderti Marteen non io. Sa quello che provo deve decidere solo lui- sbottò Elliott andandosi a buttare all'indietro per poggiare la schiena sul suo cuscino accarezzando con calma il dorso della mano di Marteen che sospirò.

-devo ancora capire bene se mi va bene...se mi va bene il vostro mondo- rispose sinceramente il biondo mordendosi il labbro inferiore.

-è come te principessa-

-ehi!- protestò Lilia -comunque mi piaci accanto a mio fratello- aggiunse poi la ragazza sorridendo a Marteen per poi porgergli la mano -sono Lilia, noi due non ci siamo ancora presentati per bene-

-Marteen- le strinse la mano lui, quella ovviamente non impegnata a stringere quella di Elliott.

-per quanto riguarda quello che è successo principessa ho ucciso Gregor- sussurrò il castano riassumendo il più possibile quello che era successo.

-ah- sussurrò Lilia -come stai?-

-perché lo chiedi?-

-perché sei mio fratello e so quanto stai male dopo aver ucciso qualcuno-

-al momento non ci sto pensando tanto anche perché l'ho fatto per salvare Marteen e non mi pesa- Lilia non era tanto convinta di quelle parole ma comunque annuì cercando di sorridere.

-contento tu- sussurrò Lilia portandosi indietro una ciocca di capelli -come mai papà prima ha tirato via una ciocca di capelli dal tuo ragazzo?-

-vuole farmi un test del DNA- le rispose Marteen -sto cercando mio padre e il vostro in teoria conosce il mio solo che vuole essere sicuro che io sia veramente suo figlio-

-interessante...e di chi saresti figlio?-

-Ian Soltier-

-uh mai sentito-

-nemmeno io l'avevo mai sentito prima Lilia ma lo sai che i nostri genitori hanno un botto di segreti- le disse Elliott che si decise a posare la testa sulla spalla di Marteen che lo guardò con un sopracciglio alzato ma che comunque non scansò il castano visto che anche a lui piaceva quella posizione.

-vero anche questo- confermò la ragazza sorridendo ai due -vi lascio riposare visto che ne avete bisogno e vedete di riposare solamente senza fare altro- minacciò la rossa alzandosi dal letto e incamminandosi verso la porta mentre Marteen le sorrideva.

-mi piace tua sorella- sussurrò Marteen una volta rimasti soli.

-siete simili- fece una smorfia Elliott -perciò vi piacete. Come ti senti?-

-dovrei essere io a farti questa domanda visto che fino a prova contraria sei stato tu quello colpito da una pistola-

-con te al mio fianco vivo sto bene. Quando mi ha risposto Gregor al tuo telefono stavo letteralmente impazzendo. Sono felice che tu stia bene-

-anche tu mi hai fatto preoccupare quando mi hanno detto che Hugo ti aveva sparato. Pensavo ti avesse ucciso- sussurrò con voce rotta Marteen sentendo tutta la tensione scendere visto che in quel momento si trovava in un posto abbastanza sicuro e non pericoloso. E insieme alla tensione scese anche qualche lacrima che Elliott fu pronto ad asciugare.

-sono vivo è questo l'importante- sussurrò a sua volta Elliott che con non poca fatica si sporse per poter baciare con calma le morbidissime labbra di Marteen.

-non muoverti troppo maledizione- disse tra i singhiozzi Marteen che davvero aveva temuto di aver perso un'altra persona importante nella sua vita, anche se ancora doveva capire se voleva realmente far parte di quel mondo non poteva negare che Elliott fosse diventato importantissimo per lui.

-non mi sono mosso troppo- borbottò Elliott mettendo un braccio intorno alla vita del biondo per far in modo di tirarselo dietro mentre si stendeva.

-come no l'ho visto il tuo viso sofferente- alzò gli occhi al cielo Marteen che comunque decise di lasciarsi coccolare dall'altro. Gli serviva davvero tanto non pensare a niente in quel momento.

-posso proporti una cosa? Puoi venire a vivere qui?-

-Elliott ti ho detto che non so se voglio restare in questo mondo e tu mi chiedi di rimanere qui?-

-ti hanno rapito, drogato e quasi ucciso per non so ancora quale ragione. Voglio davvero saperti al sicuro e l'unico posto dove posso stare tranquillo è questo per non parlare del fatto che quella camera orribile e tutta sfasciata la paghi mentre qui puoi starci gratis- spiegò con calma il castano che sperava davvero tanto che l'altro accettasse quella proposta visto che voleva avere il suo ragazzo il più vicino possibile.

-ci penserò, per il momento mi fermo qui per assicurarmi che tu ti riprenda per bene anche perché devo aspettare che tuo padre mi faccia avere i risultati del test che mi ha fatto fare- concluse il discorso Marteen chiudendo gli occhi e addormentandosi ascoltando il battito regolare del cuore di Elliott.


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