Capitolo 20

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-LILIA- la rossa alzò di scatto la testa a quel richiamo anche leggermente spaventata. Non perse tempo comunque e corse al piano inferiore cercando di capire come mai suo fratello avesse urlato e soprattutto fosse tornato così presto da quell'appuntamento. La risposta la ragazza la ebbe quando vide suo fratello con una mano sula spalla destra che cercava probabilmente di bloccare il sangue che stava uscendo e che gli aveva quasi completamente sporcato la camicia bianca.

-porca di quella...che cazzo è successo?- sbottò Lilia raggiungendolo velocemente preoccupata a morte.

-Hugo mi ha sparato- sussurrò flebilmente Elliott mentre aiutato dalla sorella si andava a stendere sul divano con Lilia che dopo quell'operazione aveva mandato qualcuno a prendere il kit di pronto soccorso per provare a curare da sola il fratello.

-perché non sei andato in ospedale?- sussurrò ancora la rossa mordendosi il labbro inferiore -e il tuo ragazzo?-

-il mio ragazzo?- Elliott ridacchiò flebilmente -Hugo gli ha detto chi sono ed è scappato da me- le lacrime volevano uscire prepotenti ma il castano le stava trattenendo: non voleva piangere davanti alla sorella. -volevo seguirlo per parlargli ma quando ho provato a farlo Hugo gli ha puntato contro la pistola dicendo che avrebbe sparato se solo l'avessi seguito-

-ma ha sparato a te- sussurrò ancora Lilia -perché?-

-non lo so- rispose sinceramente Elliott prendendo il suo telefono e componendo velocemente il numero di Marteen: voleva assicurarsi che l'altro stesse bene. Il telefono squillò a vuoto fino a quando Elliott non si arrese e chiuse la chiamata disperato. -mi odia-

-dovevi parlargli-

-lo avrei fatto se solo avessi avuto tempo- sbottò Elliott -ma quel bastardo ci ha interrotti e ha detto al mio ragazzo chi fossi in realtà ed è scappato da me- sussurrò ancora il castano in tempo visto che poco dopo vide suo padre furioso raggiungerlo.

-ti avevo detto di portarti dietro la pistola maledizione- sbottò l'uomo mentre anche sua madre lo raggiungeva con la scatolina di pronto soccorso.

-e l'avevo solo che Hugo mi ha letteralmente sparato a caso senza darmi la possibilità di fare una mossa- sussurrò Elliott mentre si faceva curare con calma dalla madre anche se non sarebbe servito a molto.

-Hugo?- domandò sconvolto suo padre per poi guardare in direzione di Amelie che era concentrata a pulire il più possibile la ferita del figlio. -non ci credo che Gregor...perché ha fatto la prima mossa?- Philip incrociò le braccia al petto sbuffando quest'azione non rimarrà impunita-

-calmati Philip- sussurrò Amelie che riusciva a non far tremare le sue mani solo e soltanto perché aveva curato tantissime altre volte sia il figlio che il marito e quindi era abituata anche se non le piaceva minimamente come cosa.

-non mi calmo! Hanno quasi ucciso mio figlio-

-papà sto bene e sono vivo- sussurrò il ragazzo osservandolo attentamente mentre cercava di non fare smorfie di dolore.

-sono contento che tu stia bene ma non possono passarla liscia perché potevi morirci Elliott- sbottò Philip -vado a parlare con Ector-

-okay- sussurrò Elliott sospirando pesantemente guardando poi ancora il suo cellulare sperando in parte che il suo ragazzo, lui voleva considerarlo ancora tale, lo richiamasse.

-Elliott- sussurrò Lilia avvicinandosi al fratello mettendogli una mano sulla spalla non ferita -non pensare a lui adesso-

-come faccio a non pensarci- sussurrò Elliott distogliendo lo sguardo dagli occhi verdi della sorella -è successo quello che temevo e non sono nemmeno riuscito a parlargli perché Hugo mi ha sparato-

-di chi state parlando?- domandò Amelie ai suoi due figli osservandoli attentamente.

-del ragazzo di Elliott-

-anche se io lo considero ancora tale non lo è più visto che mi odia-

-perché?-

-perché mamma Hugo gli ha detto quello che sono e lui è esploso ed è scappato da me- rispose sinceramente il castano. Poco dopo il suo telefono prese a squillare e Elliott si alzò di scatto incurante del dolore che stava provando per rispondere a Marteen perché era stato proprio il biondo a chiamarlo -Marteen stai bene?-

-il tuo ragazzo è stordito in questo momento- non ci volle molto ad Elliott per riconoscere la voce di Gregor.

-cosa gli hai fatto bastardo- ringhiò Elliott completamente terrorizzato: perché Marteen era con lui?

-al momento niente ma molto presto potrebbe assaggiare la mia pistola-

-non ti azzardare a toccarlo. Non c'entra niente con tutto ciò quindi lascialo andare-

-credi che il tuo ragazzo non faccia parte del nostro mondo?- gli domandò Gregor con calma mentre Lilia e Amelie lo stavano guardando confuse visto che non avevano ancora capito con chi stesse parlando.

-non ne fa parte, lascialo andare prima che io venga da te ad uccidere tutti-

-quando vieni fammi il piacere di portare con te anche Ector- e l'uomo chiuse la chiamata con Elliott che abbassò il telefono per poi stringere le mani in pugni.

-chi era?-

-Gregor- sussurrò Elliott vedendo anche suo padre scendere le scale insieme ad Andrew che lo osservò attentamente.

-come ti sei ridotto così?- chiese proprio il ragazzino ma Elliott guardò fisso Philip negli occhi.

-quel bastardo di Gregor ha il mio ragazzo e lo ha stordito- sbottò.

-il tuo ragazzo?- domandò sorpreso Philip e Elliott annuì.

-ero con lui prima che tutto questo succedesse- e indicò il colpo di pistola -devo salvare Marteen da quel bastardo prima che lo uccida-

-andrò io con un po' dei nostri, ne ho già parlato con Ector-

-vengo anch'io-

-ti hanno appena sparato Elliott non mi sembra minimamente il caso-

-è il mio ragazzo quello in pericolo di vita e non ho nessuna intenzione di rimanere qui con l'ansia. Voglio salvarlo e fargli capire che non sono pericoloso come crede- e dicendo quelle parole il castano si alzò con prontamente Amelie e Lilia che lo sorressero visto che ancora non riusciva a reggersi bene in piedi.

-Elliott...-

-vengo con te- continuò il ragazzo che non avrebbe minimamente accettato un no come risposta.

I'll find youWhere stories live. Discover now