-in che senso mio?- domandò sconvolto Ian.
-non li hai notati gli occhi identici ai tuoi?- chiese Philip -nemmeno io ero tanto convinto all'inizio ma quando vi ho visti vicini poco fa...si vede che è tuo figlio-
-da quanto lo sai? E di chi?-
-tuo e di Lili ovviamente Ian- sussurrò Philip -era lui la persona a te cara che aveva preso Gregor e non Lili. Non so come abbia fatto ma ha incontrato tuo figlio mentre ti cercava e Lili ovviamente conosce solo il tuo vero nome quindi...-
-per questo Gregor lo sapeva mentre io no- sussurrò Ian guardando nella direzione nella quale il figlio era andato -e Lili? Perché lo ha fatto venire qui?-
-andiamo a spiegare tutto a tuo figlio e poi parliamo tutti e tre con calma okay?- Ian non era tanto convinto della cosa ma annuì facendosi aiutare dal suo migliore amico per raggiungere la piccola cucina privata nella quale ogni tanto mangiavano e dove trovarono Amelie con Marteen.
-oh ragazzi- disse proprio la rossa -si può sapere perché hai una faccia da funerale Philip?- chiese poi al marito che sospirò mentre Ian si sedeva visto che la gamba non reggeva più -mentre sembra che Ector voglia uccidere qualcuno-
-tuo marito mi ha bloccato-
-sei Ector Mais vero?- domandò all'improvviso Marteen al moro che aveva difronte che preso alla sprovvista annuì -allora posso chiederti perché hai ucciso mia madre?-
-oh porca puttana- sbottò Philip mentre Ian guardava sconvolto il figlio.
-di cosa stai parlando?-
-ti ho già detto che non è stato lui!- ringhiò il castano in direzione di Marteen che fece per parlare ma venne nuovamente bloccato da Philip -potresti aver anche sentito il suo nome ma sono convinto che tua madre sia stata uccisa da Lotar anche se devo ancora capire come ci sia arrivato a lei-
-perché dici che sia stato quel Lotar che stavate dominando prima?- domandò curioso Marteen mentre lo sguardo di Ian era diventato completamente vitreo nel comprendere che la sua Lili fosse morta.
-tua madre...aveva dei gioielli dai quali non si separava mai vero?- domandò invece Philip che ovviamente conosceva già la risposta.
-si ma perché questa domanda?-
-riconosci questi quindi?- chiese poggiando sul tavolo il sacchettino che poco prima gli aveva lanciato Ian e Marteen con calma lo aprì sgranando gli occhi riconoscendo gli orecchini a mezzaluna della madre dai quali la donna non si separava mai.
-come li avete?-
-ci hai sentiti prima no? Sono arrivati oggi in una busta da parte di Lotar quindi è stato lui-
-conoscevi mia madre?- chiese poi Marteen che si stava chiedendo come l'altro facesse a conoscere quegli orecchini.
-Meli mi passa il telefono?- domandò invece il castano alla moglie.
-a che ti serve? E poi io non sto ancora capendo niente di quello che state dicendo- borbottò la rossa passando comunque il cellulare al marito e osservando preoccupata Ian che sembrava sul punto di crollare. Philip nel mentre si mise a cercare qualcosa sul cellulare e quando lo trovò voltò lo schermo per far vedere la foto al biondo. Marteen prese quel telefono e osservò attentamente quella foto. La bionda nel bellissimo abito da sera blu notte era chiaramente sua madre, molto più giovane ma era lei, e al suo fianco c'era un'altra ragazza dai capelli ricci e rossi in un vestito verde. Il ragazzo osservò confuso la rossa per poi sgranare gli occhi e osservare la moglie di Philip accorgendosi che fosse la stessa persona.
-ehi perché hai preso la foto di me e Lili?- domandò proprio Amelie confusa.
-scorri, dopo dovrebbe essercene un'altra che ti chiarirà tutti i dubbi. E per tua informazione tutte le persone in questa stanza conoscevano tua madre- e Marteen andò alla foto successiva riconoscendo nuovamente sua madre che era abbracciata a quello che a tutti gli effetti era Ector Mais molto più giovane e senza la gamba rotta -Ector Mais è una falsa identità, il suo vero nome è Ian Soltier per questo sono sicuro che non avrebbe mai ucciso tua madre-
-eh?- domandò sconvolto Marteen mentre osservava l'uomo che aveva difronte che sembrava sul punto di esplodere.
-aspetta un attimo sei il figlio della mia Lili?- Amelie osservò il biondo quasi con le lacrime aglio occhi nello scoprire la verità -tu lo sapevi che Lili...-
-era incinta quando siamo partiti?- chiese in un sussurro Ian -no. Me lo ha nascosto- scosse la testa Ian per poi osservare il figlio a sua volta.
-la mamma non sapeva cosa fai?-
-no, non le ho mai detto la verità per proteggerla non pensavo che Lotar sarebbe riuscito ad arrivare comunque a lei- rispose sinceramente Ian che aveva una voglia matta di stringere il figlio a se non lasciarlo più andare. Quante volte aveva sperato di poter tornare da Lili per formare con lei la sua famiglia: troppe.
-perché non sei mai tornato?-
-volevo farlo, glielo avevo promesso- Ian non distolse nemmeno un momento lo sguardo da quello del figlio che era identico al suo -solo che...se mi fossi mosso con questa gamba chi sapeva mi avrebbe riconosciuto e avrei messo in pericolo Lili-
-lo abbiamo bloccato noi- aggiunse Philip.
-quando ti sei fatto male?- domandò ancora Marteen che necessitava in quel momento di quelle risposte.
-un anno dopo il mio ritorno qui mentre incastravo proprio Lotar. Mi ha sparato e anche se mi hanno tolto il proiettile dalla gamba è rimasta bloccata quindi non posso più muovermi normalmente ma credo che di questo tu te ne sia accorto- concluse Ian e Marteen sospirò chiudendo un momento gli occhi sentendo il cuore che batteva a mille. Per più di un anno aveva pensato che la colpa della morte della madre fosse di Ector Mais e non si sarebbe mai immaginato di essere in realtà suo figlio. -so che non sono stato mai presente e probabilmente mi odierai ma per favore se non vuoi avere niente a che fare con me almeno promettimi di restare al sicuro, ti ho appena trovato non voglio perderti- disse convinto Ian.
-non mi piace questo mondo- sussurrò Marteen aprendo gli occhi lucidi -ma...ma ti prometto che resterò qui al sicuro-
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I'll find you
RomanceMarteen ha sempre vissuto nel suo piccolo paesino di provincia e quando deciderà di andare a cercare il padre si troverà ad affrontare un mondo completamente nuovo e che gli mette anche paura.