Capitolo 12

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Marteen aprì gli occhi sbuffando leggermente per via della luce visto che era stata proprio quella a svegliarlo. Non poteva farci niente ovviamente visto che le persiane della sua camera erano rotte e non poteva chiuderle quindi doveva solamente abituarsi al tutto. Fu per lui però un po' difficile osservare per bene la camera visto che per colpa degli occhi chiari aveva sempre problemi con la luce troppo forte se appena svegliato.

Quando finalmente riuscì a mettere a fuoco la camera dell'hotel per poco la sua bocca non si spalancò visto che si era completamente dimenticato della presenza del castano che aveva incontrato la sera prima in quel locale. A sua discolpa però poteva dire che di certo non si era aspettato che l'altro restasse con lui tutta la notte e soprattutto non si era aspettato di trovarlo con solo i jeans addosso appoggiato alla finestra mentre lo stava osservando.

-alla buon'ora- ridacchiò lui sciogliendo le braccia che fino a poco prima aveva incrociate al petto permettendo quindi a Marteen di avere una perfetta visione del suo corpo scolpito: era davvero andato a letto con quel ragazzo la sera prima?

-potevi anche andartene se non volevi aspettare- borbottò Marteen ributtandosi all'indietro e chiudendo gli occhi cercando di calmare i battiti del suo cuore.

-sembri un bambino quando dormi- disse invece lui -quanti anni hai? Diciotto?-

-ventidue- rispose secco Marteen senza aprire gli occhi e avvertì l'altro ridere -cazzo ridi-

-ne dimostri molti di meno- continuò lui -eppure ne hai solo due meno di me- continuò Elliott continuando ad osservare quel bellissimo biondo chiedendosi anche da dove fosse uscito visto che non l'aveva mai visto prima -comunque sei scappato di casa per finire a vivere in un hotel scadente?-

-non sono scappato di casa- sbuffò Marteen aprendo gli occhi solo per lanciare uno sguardo furioso al castano che si era spostato dalla sua postazione solo per girare nella piccola stanza dell'hotel.

-l'hai rotta tu la porta?- domandò ancora indicando lo spazio nel quale doveva essere presente la porta che divideva l'area notte dal bagno.

-no, era già così quando sono arrivato. Se non ti aggrada il luogo potevi anche non seguirmi-

-sei troppo permaloso. Si può sapere che ci fai in questo hotel se non sei scappato di casa?- e questa volta Elliott si sedette sul letto matrimoniale per poter fissare per bene il biondino che aveva difronte.

-sto cercando mio padre- rispose sinceramente Marteen -e abito in un paesino sperduto quindi dovevo trovare un posto poco caro nel quale vivere nel mentre che cerco mio padre-

-ah. E come pensi di trovarlo?-

-non lo so. Ho provato a chiedere aiuto alla polizia ma mi hanno ignorato dicendo che se non conosco mio padre c'è un motivo- storse la bocca Marteen.

-e tu ti affidi alla polizia- ridacchiò Elliott -dovresti chiedere ad investigatori privati o a...-

-gli investigatori privati sono fuori dalle mie possibilità economiche quindi mi arrangerò cercandolo da solo-

-buona fortuna allora- Elliott voleva aiutare l'altro ma aveva come la sensazione che se gli avesse detto di poterlo cercare facendo indagini non proprio legali l'altro non avrebbe accettato.

Elliott sorrise leggermente vedendo l'altro distratto e gattonò velocemente verso di lui per poi prendergli il mento con una mano e avere quindi il suo volto vicinissimo.

-cosa vuoi adesso?-

-continuare quello che abbiamo fatto ieri visto che finalmente sei sveglio- ridacchiò Elliott baciando il biondo senza aspettare una sua risposta. Non gli aveva nemmeno chiesto come si chiamasse ma al momento per lui non era importante visto che aveva semplicemente voglia di fare sesso e lo stesso sembrava star pensando il biondo visto che si lasciò andare velocemente a quel bacio e in poco tempo entrambi erano nuovamente con solo i boxer addosso. Boxer che sarebbero volati subito se solo Elliott non avesse riconosciuto la suoneria del suo telefono -merda! Devo rispondere- non lo avrebbe mai fatto interrompendosi in quel modo ma quella era la suoneria che aveva impostato per il numero di sua sorella quindi corse velocemente a recuperare il suo cellulare e rispondere -dimmi-

-dove sei finito?-

-ehm...-

-non sei nei guai vero? Non ti hanno catturato?-

-non ti avrei risposto altrimenti Lilia- disse sinceramente Elliott lanciando uno sguardo di scuse al biondo che si era andato a rintanare sotto le coperte probabilmente per il freddo. -volevi altro?-

-papà vuole un rapporto da te visto che io non sono riuscita a dirgli altro se non che sei scomparso a metà serata. Non sei davvero nei guai vero?-

-no sono con un ragazzo- rispose sinceramente il castano -arrivo- chiuse la chiamata e guardò preoccupato in direzione del biondo che lo stava guardando con quegli occhi grigi che più guardava e più gli piacevano -il dovere chiama-

-non sarò io a trattenerti- rispose Marteen che un po' era deluso per non essere riuscito ad avere un altro round con il castano ma il tono che aveva usato l'altro mentre parlava al telefono gli era sembrato urgente, fin troppo urgente.

-so dove trovarti non credere che mi accontenterò solo della notte scorsa- ridacchiò Elliott dopo essersi rivestito velocemente e sporgendosi per lasciare un bacio sulle labbra del biondo prima di uscire velocemente da quell'albergo e correre verso la sua macchina ringraziando mentalmente di averla presa la sera prima diversamente dalla sua povera pistola che probabilmente era ancora rimasta agli uomini di Gregor. Nel mentre che raggiungeva la sua macchina però si ritrovò a corrucciare la fronte nel notare una macchina a lui familiare anche se era un modello semplicissimo e sgranò gli occhi quando si accorse che l'uomo all'interno era uno degli scagnozzi di Gregor. Possibile che lo avessero seguito fino a quell'hotel per tenerlo sotto controllo visto che la sera prima c'era stato scompiglio al locale? Si doveva essere proprio per quello che Hugo si trovava li quindi Elliott decise di far finta di non aver visto l'uomo e si diresse verso la sua macchina pronto a fare un veloce resoconto al padre.


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