Capitolo 25

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Marteen sospirò uscendo con calma dalla camera di Elliott cercando di non fare troppo rumore e svegliare quindi il ragazzo che stava riposando. Avevano dormito per tutto il pomeriggio e Marteen si era svegliato per la troppa fame visto che non metteva qualcosa nello stomaco da colazione. Non sapeva muoversi dentro quella villa visto che era stato portato direttamente nella camera di Elliott ma sperava di incontrare qualcuno, possibilmente Lilia, che poteva portarlo dove si trovava un frigorifero per poter trovare qualcosa da mangiare.

Camminò per un po' per il corridoio quando vide una rampa di scale decise di scenderle visto che nella sua idea la cucina doveva trovarsi al piano inferiore. Fu mentre scendeva con calma che vide la figura di un uomo che stava cercando di fare lo stesso solo che il fatto che stesse usando una stampella per sorreggersi non lo stava aiutando a scendere normalmente.

-serve una mano?- si ritrovò a chiedere e subito vide l'uomo, che non doveva avere più di una quarantina d'anni osservarlo curioso.

-non ti ho mai visto prima- disse il moro continuando ad osservare quel ragazzo che aveva un qualcosa di familiare anche se non sapeva dire cosa. Sapeva però che c'era un ospite in quella villa per quanto gli aveva detto Philip ed era il ragazzo di Elliott: possibile fosse lui.

-sono qui da questa mattina ecco...-

-sei il ragazzo di Elliott- lo bloccò Ian annuendo a se stesso -se non sei troppo debole una mano l'accetto volentieri- aggiunse poi e Marteen si mise subito alla sinistra del moro per sorreggerlo e quindi permettergli di scendere le scale per bene -grazie-

-nessun problema...sa dov'è la...-

-tu che cazzo ci fai qui giù?- Marteen si voltò di colpo preoccupato che Philip ce l'avesse con lui -la tua gamba è peggiorata quindi perché ti muovi con le stampelle maledizione! Se proprio vuoi scendere fallo con la sedia a rotelle coglione-

-hai finito?- domandò con calma Ian al suo migliore amico cercando di non dare di matto -ho una ragione per la quale sono sceso con la stampella-

-e quale?-

-devo uccidere qualcuno- rispose secco Ian e vide con la coda dell'occhio il ragazzo al suo fianco irrigidirsi -e lo sapresti se non fossi scomparso-

-sono andato a ritirare questo- e fece vedere la busta che aveva in mano guardando soprattutto Marteen, Marteen che guardandolo in quel momento accanto a Ian era chiaro come la luce del sole che fossero imparentati in qualche modo e non solo per gli occhi ma anche per alcune somiglianze nei lineamenti. -e chi dovresti uccidere di persona-

-uno stronzo bastardo che ha chi sai tu-

-chi so io? Di chi stai parlando?-

-di chi potrei parlare? Gregor probabilmente l'aveva nascosta da qualche parte e lo sapeva anche qualcun altro che ha approfittato del trambusto per ricattarmi, di nuovo- e con quelle parole e visto anche che il suo migliore aveva usato il femminile Philip capì che l'altro si stesse riferendo ad Elizabeth solo che la donna era morta quindi non poteva essere lei.

-prima di fare cose avventate ti devo...oh Dio non sai nemmeno se è vero, potrebbe essere tutta una scusa per farti uscire allo scoperto e farti fuori per come sei messo-

-è vero-

-come lo sai?- domandò ancora Philip mentre Marteen iniziava a chiedersi chi fosse il moro che aveva aiutato visto che sembrava molto legato al padre del suo ragazzo.

-perché nel pacchetto con la lettera che mi è arrivato c'era questo- sbottò Ian lanciando un sacchettino blu al suo migliore amico. Philip guardò dubbioso il sacchettino prima di aprirlo e sgranare gli occhi non solo nel vedere una ciocca di capelli biondi ma anche quelli che aveva riconosciuto essere gli orecchini a mezzaluna d'argento che l'altro aveva regalato a Lili anni prima.

-chi te lo ha inviato?- domandò sconvolto Philip, se scoprivano chi era stato potevano arrivare a capire chi avesse ucciso Elizabeth un anno prima.

-Lotar-

-Lotar? Non era in prigione?-

-è uscito un annetto fa- spiegò con calma Ian -ma non aveva mai agito e io pensavo che non l'avrebbe fatto, non dopo che l'ho incastrato anni fa-

-un anno fa...cazzo-

-già. Ora posso andare?- domandò Ian sperando di poter riprendere subito la sua Lili.

-no-

-no? Perché no?-

-perché è una trappola probabilmente- sussurrò Philip distogliendo lo sguardo da Ian, doveva assolutamente parlare con il suo migliore amico -tu invece che ci fai in giro?- domandò rivolto a Marteen che era rimasto in silenzio per tutto il tempo.

-non mangio da oggi a colazione e avevo fame. Elliott sta ancora dormendo- rispose sinceramente il biondo -quello è il test che mi hai fatto?-

-si, non l'ho ancora aperto però- rispose a sua volta Philip porgendo la busta a Marteen -fallo tu adesso- Marteen non capiva perché doveva farlo proprio in quel momento ma prese la busta e iniziò ad aprirla con calma senza accorgersi dello sguardo interrogativo che Ian aveva lanciato in direzione di Philip.

-oh- sussurrò Marteen sentendosi strano mentre Philip lo guardava preoccupato.

-cosa dice?- il biondo non rispose e porse il foglio al castano che lo lesse e sorrise in parte nel vedere confermata la paternità di Ian anche se dopo averli visti insieme non aveva avuto dubbi -come mai questa faccia?- chiese poi al ragazzo.

-adesso è reale-

-che test era?- domandò curioso Ian cercando di sbirciare il foglio e Philip glielo mise davanti in modo da fargli leggere per bene il contenuto.

-avevi detto che mi avresti portato da...-

-lo so ma al momento creda sia meglio che tu metta qualcosa nello stomaco o ti prendi un colpo Marteen- sussurrò l'uomo facendo indicando al ragazzo la direzione che doveva prendere -io aiuto Ector tu va avanti così inizi a mangiare- e Marteen fece come gli era stato detto anche se il suo cuore aveva smesso di battere per un momento nello scoprire chi fosse il moro che aveva aiutato a scendere le scale.

-di chi è figlio?- chiese Ian ridando il risultato del test al suo migliore amico.

-tuo-

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