Capitolo 21

630 41 4
                                    

«Posso almeno fargli uno sgambetto?» Sussurrò Chen.

«No.»

«Lo rinchiudiamo in una stanza, lo leghiamo, gli tappiamo la bocca e lo lasciamo lì tutta la sera.»

Guardai allibita Seth. «E ovviamente no. Da dove diavolo prendi queste idee?»

Ruotò gli occhi e osservò William che spariva in un corridoio per andare in bagno.

«Dio, le mie orecchie stanno esplodendo. Se quando torna riprende a parlare di Harvard e di quanto siano perfetti i suoi voti, giuro che gli infilzo la forchetta nella mano.» Disse Winter sull'orlo di una crisi.

La nostra cena stava proseguendo esattamente come immaginavo. Seth e Chen che volevano strapparsi le orecchie, Winter che voleva annegare quella tortura nell'alcol e io che ero ormai abituata e non potevo che sospirare sconsolata. Il nostro tavolo era tondo e i posti distanti ma la composizione era comunque Chen alla mia destra, Winter alla sua destra, William a destra della mia amica e alla sinistra di Seth che di conseguenza era anche alla mia, tuttavia lui era l'unico che aveva spostato la sedia e si era avvicinato di più a me. A William il particolare non passò inosservato ma non fece nessun commento a riguardo, invece, si presentò ai nuovi arrivati con un fantastico monologo sulla sua famiglia, vita e in modo particolare sui suoi traguardi accademici e sportivi. Nel giro di un'ora aveva parlato solo lui, facendo solo un paio di domande ai ragazzi che comprendevano il nome e, ovviamente, come facevano a conoscermi.
Avevamo un po' di tregua solo quando i camerieri arrivavano con le portate perchè significava che dovendo mangiare, non poteva parlare. William aveva già annoiato tutti con i racconti di Harvard, di quanto nella sua squadra di canottaggio fosse il migliore, di come avesse vinto molti trofei di spelling, di dibattito e ovviamente di canottaggio e bla bla bla...Come dicevo sempre, il problema di William era l'essere logorroico egocentrico, se avesse imparato a tenere un po' la bocca chiusa e a far parlar gli altri non sarebbe stato nemmeno così male. Erano i suoi modi di fare che ti facevano venire voglia di spararti in fronte. O sparare a lui nelle palle. Per esempio, appena arrivato aveva subito commentato la presenza dei due nuovi arrivati: Hai controllato la loro fedina penale, Nyxlie? E non lo aveva detto per scherzare. Almeno la musica in sottofondo aiutava a distrarti se ti concentravi solo su quella. In quel momento di sua assenza, mi stavo concentrando sulla voce al mio orecchio.

«Fa sempre così?»

«Sempre.»

«Oddio, sta già tornando. Uccidetemi, vi prego.» Borbottò Chen sofferente.

«Se mai dovessi davvero sposarti con Mr. Perfezione, dimmi quand'è la data e ti porto via. Va bene, Blake?» Mormorò Seth, fissando William che si era fermato ad un tavolo a salutare delle persone.

«Va bene.»

Sentii le sue dita strofinare sulla mia pelle e inspirai a fondo. Appena Seth si era avvicinato, attirando l'attenzione dei presenti, quando non mangiava metteva il braccio sullo schienale della mia sedia e di giocare con i miei capelli per distrarsi dalla voce petulante di William oppure faceva cerchi sulla lasciata scoperta dal vestito. La sua colonia e le dita erano protagoniste indiscusse di quell'inizio serata. Più volte, mentre facevo finta di ascoltare William, mi ero letteralmente persa dietro quel tocco.

«Dimmi un po', William.» Iniziò Chen. «Hai parlato molto ma ancora non ti abbiamo sentito parlare di ragazze.»

Ci fu un rapido scambio di sguardi tra me e Winter e William e me. Tra tutte le domande, Chen aveva fatto quella sbagliata.

«Be'.» William prese un profondo respiro. «In questo momento sono concentrato sul percorso universitario e non cerco distrazioni. Tuttavia, non nego che spero in un futuro con Nyxlie. Sarebbe la miglior decisione per entrambi.»

Avenging AngelsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora