Capitolo 20

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Seth

Ian Blake era vivo. Il fratello di Nyxlie era vivo.

Mi aveva mentito.

«Com'è possibile?» La mia voce uscì fredda e riuscì a trattenere il nervosismo anche se dentro mi stava divorando.

Mi aveva mentito.

Il coglione biondo scosse la testa. «Non lo so. Lei non sa nemmeno che lo so.»

«Quindi potrebbe non essere vero.» Disse Chen al mio fianco.

Ripensai a quando mi aveva parlato di lui, non aveva accennato a nulla. Ne parlava come se fosse morto.

«L'ho sentita parlare al telefono, ed era lui.» Sospirò. «Da quanto ho capito è rinchiuso in un centro psichiatrico.»

«Quindi hanno finto la morte del loro figlio?» Intervenne Derek.

«Così sembra.» E poi tornò a guardare me. «Ma oltre a questo non so nulla, quindi potete liberarmi e lasciarmi andare, cazzo.»

Questa notizia, se vera, cambiava un po' di cose. In modo particolare, la piccola principessa era una bugiarda, anche se indirettamente, lei mentiva sulla questione. Su cos'altro mentiva? L'idea che potrebbe aver mentito anche su quella faccenda mi fece infuriare ma controllai la mia rabbia e avanzai verso di lui. Inarcò un sopracciglio e serrò la mascella quando sollevai il coltellino e glielo appoggiai delicatamente sotto alla mandibola, costringendolo a inclinare la testa.

«La famiglia e la ragazza non devono sapere di questo incontro.» Ordinai. «Lo saprò se hai aperto bocca e ti verrò a cercare.»

Lui non replicò, continuò a guardarmi quasi con sfida. Non era il momento per lui di fare lo sbruffone. Ero parecchio incazzato e l'unica cosa che mi bloccava dall'affondare definitivamente il coltello era che magari sarebbe potuto essermi ancora utile. Tuttavia, lo premetti piano perchè doveva capire che tra i due ero io che comandava.

«Sono stato chiaro?» Parlai con voce bassa.

Lui provò a scovare informazioni da dietro la maschera ma non ne trovò e annuì rapidamente. «Limpido.»

«Bene.» Allontanai il coltello ma assicurandomi di ferirlo in superficie. Sibilò e io mi girai.

Non guardai Chen né Derek, mi limitai a dare le istruzioni di farlo sparire da lì mentre io andavo verso la saracinesca. La situazione con Nyxlie mi era sfuggita di mano, più volte, ma adesso dovevo darci un taglio.

Tornai a casa da solo. Io e i ragazzi vivevamo tutti insieme in una piccola villetta a due piani. Mi diressi nel seminterrato e mi sedetti alla scrivania. Fissai la bacheca con informazioni del caso più importante per me e ancora irrisolto. In una delle tante foto appese con piccole puntine colorate c'era la foto di Nyxlie e i suoi genitori, probabilmente scattata durante qualche evento. Restai a fissare quel sorriso e quegli occhi blu per un tempo a me indefinito perchè venni raggiunto anche da qualcuno.
Non mi mossi nemmeno quando sentii la porta blindata aprirsi dopo il bip che confermava l'accesso.

«L'abbiamo riportato a casa.» Disse Chen. «Nessuno ci ha visti e con quello che gli ha dato Derek domani dovrebbe ricordarsi poco e niente.»

Non risposi ma annuii.

«A che pensi?» Sospirò.

«Se fosse vero quello che ci ha detto...» Parlai lentamente, alzandomi dalla sedia e indicai con la penna che avevo in mano il giornale che parlava dell'incendio in cui in teoria era morto Ian Blake. «L'incendio è successo un mese prima dello stupro di Daphne. So che aveva problemi con i genitori, soprattutto il padre, magari è riuscito a scappare dal centro, ha fatto...quello che ha fatto a Daphne sapendo che essendo un fantasma avrebbero potuto incolpare suo padre.»

Avenging AngelsWhere stories live. Discover now