Capitolo 25

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Seth

Slegai le bende dai polsi e le buttai nel borsone.

«Hai parlato con Pen?»

«No e non ho intenzione di farlo.»

L'uscita che aveva fatto davanti a Nyxlie era stata rischiosa. Per quanto volesse nasconderlo, era gelosa e ce l'aveva con me per come stavo gestendo la situazione.

«Forse se le parlassi, potresti farla ragionare.» Sospirò.

Chiusi con uno scatto la cerniera. «La conosci. Ha deciso e gli altri sono d'accordo.»

E io ero incazzato con tutti loro ma non potevo darlo a vedere, avrebbero iniziato a dire che non era normale come mi preoccupassi per lei e altre cazzate che non volevo sentire. Quello che volevo che capissero era che fosse una mossa azzardata e da veri bastardi. Tutte le risposte che recuperavamo quando si sceglieva un caso, le trovavamo senza mettere di mezzo le persone in questione. L'avevamo fatto con Jace ma quella era stata un'eccezione. Sequestrare e interrogare Nyxlie avrebbe toccato delle corde che avrebbero potuto ritorcersi contro. Più che lei, stavo cercando di proteggere tutti noi.

E forse anche lei.

«Era arrabbiata per quello che ha visto.»

Lo guardai accigliato. «E questo è un motivo per prendere una decisione che potrebbe fotterci tutti quanti?»

Eravamo già fottuti, ma evitai di correggermi. Non l'avevo ancora accettato io stesso.

«Potrebbe anche fotterci quello che tu stai continuando a fare.»

Ruotai gli occhi e mi tirai indietro i capelli umidi di sudore. «Ho provato ad allontanarla, okay?»

«Già.» Schioccò ironico. «Sono certo che sia venuta da te proprio con l'intenzione di avere la tua faccia tra le gambe.»

«Vaffanculo.» Afferrai il borsone e gli lanciai un'occhiata storta. «E comunque ti ho visto ieri in biblioteca, con lei.»

«Si e a differenza tua io volevo solo parlarle e così è stato.»

«Perchè volevi parlarle?» Chiesi cercando di mostrarmi indifferente ma il sorrisetto che apparì sulla sua faccia da schiaffi mi fece intendere che non fossi stato molto bravo.

«Perchè mi sono comportato un po' da stronzo ultimamente.»

E perchè gli interessava cosa lei pensassi di lui?

«Mh. E lei cos'ha detto?»

Uscimmo dalla sala e salimmo le scale della palestra.

«Che mi sono comportato da stronzo e ci è rimasta male.» Disse. «E ha aggiunto che al momento può sopportare solo uno stronzo alla volta.»

«Che sarebbe?»

Mi guardò sbieco. «Sei davvero così egocentrico che vuoi sentirtelo proprio dire?»

Mi strinsi nelle spalle. Volevo solo avere una conferma che fossi l'unico stronzo a girarle attorno. Uscimmo dalla palestra e tirai fuori le chiavi della macchina.

«Nixon!»

Mi bloccai al suono di una voce femminile e anche Chen si girò con me. Era una delle coinquiline di Nyxlie. Uscii dalla palestra e si abbracciò per fare fronte all'aria fredda.

«Scusa, sono Zara--»

«Si, so chi sei.»

Lei abbozzò un sorriso. «Hai per caso sentito Nyxlie oggi?»

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