Capitolo 35

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Dal mio posto sugli spalti riuscivo a vedere chiaramente tutti quelli che arrivavano. La partita sarebbe iniziata tra poco. Era ormai la terza volta che mi ritrovavo ad essere seduta su uno di questi seggiolini ed era diventato un modo alternativo di passare il venerdì sera.

«Non verrà.»

I miei occhi si spalancarono leggermente. Era così tanto evidente che stavo cercando lui?

«Chi?» Feci finta di niente.

Chen mi guardò, sollevando un sopracciglio, come da dire 'sul serio?'

Ruotai gli occhi. «Non stavo cercando lui. Non mi interessa.»

Mi interessava, invece. Era da diverse settimane che il mio piano fai impazzire Seth Nixon stava andando avanti e andava piuttosto bene, anzi, andava alla grande. Avevo ormai perso di vista le volte che avrebbe voluto dare di matto ma non poteva, perchè in fondo lui mi aveva detto che non era significato nulla quello che c'era stato tra noi.

«Certo.» Rise. «Come non ti sei messa quella maglietta scollata solo per sbattergliele in faccia.»

«Non mi vesto per nessuno se non me per stessa.» Schioccai piccata.

Ma sarebbe stato bello vedere come si tratteneva pur di non guardare ciò che non avrebbe dovuto.

Incrociai le braccia un po' delusa che i suoi occhi non si sarebbero oscurati nel vedere il mio décolleté in quella magnifica maglietta scollata e puntai gli occhi sul campo da football, chiedendomi dove fosse.

In quelle settimane avevo fatto di tutto pur di farmi notare, si, lo ammettevo. Farmi notare per farlo rosicare: andavo con Ryan in palestra e mi facevo aiutare da lui con gli esercizi più difficili, e se non ero con Ryan mi mettevo a fare un bel po' di stretching davanti allo specchio; in biblioteca ero sempre con qualche compagno di corso a studiare; alle sue feste avevo deciso di sbizzarrirmi con outfit eccentrici e di mettere in pratica tutti i movimenti che sapevo avrebbero attirato molti sguardi maschili e molto spesso andavo a trovare Chen alla confraternita, stavamo chiusi nella sua stanza a parlare o semplicemente a guardarci un film consapevoli che Seth avrebbe voluto sfondare la porta. Non sopportava vederci insieme. Non sopportava vedere qualcuno che non fosse lui vicino a me e sì, avrebbe dovuto preoccuparmi ma in realtà ignoravo questa enorme red flag perché era ciò a cui puntavo: farlo pentire di ciò che aveva detto.

Chen non aveva mentito quando aveva detto che sarebbe stato solo più stronzo. Lo era. Oltre ad essere sempre dove fossi io, lontano ma non invisibile, quando capitava riusciva a lanciare frecciatine taglienti ai ragazzi che avevo attorno, solo per il gusto di farli sentire inferiori a lui. Era uno vero stronzo e questo era l'unico lato che mi dispiaceva di tutta quella storia, se la prendeva con chi non avrebbe dovuto invece che con se stesso. Io mi stavo facendo solo delle nuove amicizie e lui provava ad allontanarle tutte.

Con le ragazze avevo iniziato ad andare alle partite di football. La prima volta l'avevo detto a Chen solo per invitarlo e lui si era portato dietro Seth che non aveva fatto che stare seduto nella fila dietro alla mia e sbuffare ogni volta che commentavo qualche ragazzo con Phoebe. Mi sarebbe piaciuto continuare questo gioco ma quella sera non c'era e un lato di me si chiese se fosse con qualche ragazza.

«Non mi chiedi dov'è?» Punzecchiò Chen.

«Ti ho detto che non mi interessa.»

Ma dimmelo lo stesso.

«Okay.» Disse. «Allora non ti dirò che è ad un incontro.»

Mi irrigidii. Incontro significava Bulldog.

Mi agitai e mi morsi il labbro. «Nello stesso posto dell'altra volta?»

«No.»

«Dove?»

Avenging AngelsWhere stories live. Discover now