Capitolo 10

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⚠️ TW: Aggressione (tentata violenza. Non c'è nessuna descrizione specifica, inoltre è molto breve.)

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«Cosa fai questa sera?»

«Vida loca, baby.»

Sorrisi. «Esci con Henry? No, aspetta, Colton?»

«Colton.» Disse e poi fece una smorfia dispiaciuta. «Era carino Henry...ma non sa usare la lingua.»

«Winter!» 

Per fortuna ero in mezzo al nulla. Stella brucava l'erba ad un paio di metri da me, prima le avevo dato qualche carota. Ero seduta su un telo che mi ero portata da casa e che avevo infilato nella borsa; ora mi stavo godendo quel sabato ancora soleggiato. Ero via ormai da un paio d'ore ma i proprietari del maneggio, e di Stella, non erano preoccupati. Sarei rientrata quando era ora di chiudere l'attività lavorativa. Al momento ero in videochiamata con la mia migliore amica da diversi minuti.

«Che c'è? È vero

Winter era sempre stata un libro aperto sulle sue avventure intime. A volte un po' troppo aperto.

«Oggi ho visto tua madre

«Davvero? Dove?» Chiesi.

«Sono tornata a casa e l'ho vista mentre faceva jogging con Karen Bloom.»

Feci una smorfia. Karen era esattamente come diceva il nome... una Karen. Era fastidiosa, si lamentava per tutto. Aveva tre figlie, due andavano al college e una alle medie, e ovviamente lei era rappresentante di classe di quella minore, e in passato lo era stata anche di quelle maggiori. Durante le festività addobbava la casa come se vivesse nel paese di Chinonso. E aveva un orrendo taglio di capelli. Mia madre la trovava una donna molto simpatica. In questi giorni ero sicura avesse messo zucche e scheletri anche sugli alberi che aveva in giardino.

«Probabilmente si starà vantando delle sue figlie ad Harvard e starà dando ragione a mia madre sul fatto che sono una terribile figlia.»

«Può essere

«È da un po' che non si fanno sentire.» Sospirai. «Ma lo faranno per il Ringraziamento, mi obbligherà a tornare indietro.»

Mancava ancora un po' a quella festività ma la sola idea di tornare in quella casa mi metteva già angoscia addosso. 

«Tu cosa fai?»

Alzai le spalle. «Nulla.» Come sempre. «Mi riposo per domani.»

«Anche il weekend scorso non hai fatto nulla.»

Vero. Mi mordicchiai il labbro. Lei era sdraiata sul letto e la vidi mettersi seduta. Tipica posizione da 'ora si parla seriamente'.

«È successo qualcosa che non mi hai detto?» Domandò sospettosa. «Ormai non parli più nemmeno di quel Seth.»

Sentire il suo nome mi causò una scia di brividi in tutto il corpo. Mi torturai la pellicina del pollice e alzai ancora le spalle.

«Non parliamo più.»

«E perchè? Cos'ha fatto?»

Winter sapeva essere molto protettiva e con me, dopo tutte le cose che avevo passato, lo era moltissimo. Se le avessi raccontato la verità avrebbe preso un aereo per parlare faccia a faccia con lui.

«Niente.» Abbozzai un sorriso. «Semplicemente abbiamo capito che siamo persone diverse e ognuno ha preso la sua strada.»

Lei mi guardò in silenzio con un'espressione indecifrabile.

Avenging AngelsWhere stories live. Discover now