Capitolo 8

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«Ehi--»

«Nixon e Wang, dove cazzo sono?» 

Collins mi stava guardando con aria spaventata e perplessa. Plausibile dato che appena aveva aperto la porta della confraternita gli avevo sbottato addosso quei due nomi.

«C'è solo Seth che è in camera sua, perc--»

Lo spinsi via ed entrai in casa senza un invito. Sentii qualcuno chiedere chi fossi e perchè fossi così incazzata e ignorai la risposta di Collins perchè le mie orecchie fumano ancora rabbia. Per tutto il tragitto avevo camminato con uno sguardo di guerra e chi mi passava vicino si girava per guardarmi meglio e avere la conferma della mia espressione. Si, ero furiosa. 

A passo salii la scalinata per andare al secondo piano. Ignorai gli sguardi di alcuni ragazzi e, una volta raggiunta l'ultima porta in fondo al corridoio, la spalancai senza nemmeno bussare.

«Che caz--oh. Ehi, Peach.» Ghignò.

Riuscii ad ignorare il fatto che fosse con solo un paio di boxer e davanti all'armadio aperto.

«Nessun ehi, Peach!» Sbottai e mi piantai davanti a lui. «Tu sei un coglione.» 

Incrociò le braccia e i muscoli risaltarono. Per farmi morire proprio, si appoggiò all'armadio con una spalla e si leccò il labbro.

«Sei bellissima con questo blush.»

«Non ho nessun-» Strinsi i denti e lui sorrise. «-sono rossa perchè sono furiosa!»

«Non per me?»

Mi trattenni dal tirargli un pugno in faccia e anche di sbavare di fronte ai suoi muscoli e tatuaggi. 

Perché diavolo dovevo beccarlo mezzo nudo?!

«Che cazzo hai fatto dire a Chen che ha detto a Cornelius?» Incrociai le braccia.

Mi sentii improvvisamente osservata e mi voltai. Davanti alla porta della stanza c'erano tre ragazzi che ci osservavano confusi ma interessati. Sbuffai rumorosamente e andai a chiudere la porta. Mi ci appoggiai contro e presi un profondo respiro. Quando tornai su Seth, lui era nella stessa posizione con quella faccia da schiaffi impeccabile.

«Parla

Gonfiò il petto e osò anche ruotare gli occhi. «Ho solo detto che ti sei lasciata da poco e che la relazione passata è stata molto difficile. Con la rottura hai attraversato un periodo delicato e che stai cercando di non affrontare in modo adeguato a tutto questo, facendo chiodo scaccia chiodo con i ragazzi.»

La mascella mia cadde a terra. Io--

«Ma sei impazzito!» Strillai e non mi importai se gli altri avessero potuto sentire. «Periodo delicato--chiodo scaccia chiodo! Sul serio?!»

Mi stava per venire un infarto. La mia faccia era bordeaux e il respiro affannato.

«Prima di tutto tra me e lui non c'è ancora stato nulla.» Elencai con le dita. «Perciò hai solo rovinato una possibile amicizia che si, magari sarebbe diventata altro--»

Lui ruotò gli occhi ed emise un verso scocciato mentre si staccava dal mobile e frugava al suo interno.

Sgranai gli occhi e scattai. «Perdonami. Ho detto qualcosa che ti ha irritato?»

Lui mi lanciò un'occhiata sbieca. «Andiamo, Blake, non sarebbe mai diventata nulla.»

«E tu come diavolo lo sai? Sei Cupido per caso?»

«No.» Tirò fuori una camicia nera e se la infilò, girandosi verso di me. «Sono realista.»

Adesso fui io a fare quel verso seccato.

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