Capitolo 4

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Seth

Bum! Bum!

«Seth! Svegliati!»

I successivi colpi alla porta della mia stanza mi fecero venire voglia di strappare le corde vocali a Derek. Non sapevo che ore fossero ma sicuramente era troppo presto.

«La bionda ti vuole!» Bussò ancora con insistenza.

Un ago puntellò il mio petto e spalancai gli occhi, fissando il buio della stanza.

Nyxlie.

«Seth--»

«Ho capito! Levati dalle palle!» Sbottai.

Dopo qualche secondo ci fu silenzio e espirai a fondo. Mi passai una mano sul volto e mi stropicciai gli occhi. Sapevo perchè fosse qui e non vedevo l'ora di vedere il broncio infastidito su quel faccino angelico. La sera prima l'avevo vista andarsene completamente imbarazzata e in un vestitino che era stato il focus durante la scopata con Katy, e anche il fatto che fosse rimasta nascosta per tutto quel tempo. Mi sforzai di smetterla di pensarci per evitare di farmelo venire duro proprio adesso e mi tolsi le coperte per poi scendere dal letto. 

Mentre raggiungevo la porta d'ingresso, salutai i mattinieri e poi afferrai la maniglia in ottone. Ed eccola. Ghignai alla vista delle sue labbra carnose premute in una linea piatta e le braccia incrociate sotto al seno. Tentò di non far cadere lo sguardo sul mio corpo mezzo nudo ma io scrutai languido e sena vergogna il suo. Lo avevo fatto anche ieri quando si era messa a carponi per uscire da sotto al biliardino e la i miei occhi si erano fermati sul suo culo leggermente scoperto dal vestito corto. Ora indossava un grazioso vestitino semplice azzurro con piccoli fiorellini bianchi che la faceva sembrare davvero una di quelle principesse dei cartoni. Aveva i setosi capelli biondi legati in una coda alta che mi fece pensare a quanto sarebbe stata bella se fosse stata in ginocchio a bocca--

«Seth!»

Scacciai dalla mente quel pensiero allettante ma inopportuno e puntai i miei occhi nei suoi. Erano due pennellate di cielo limpido.

«Dormito bene, Peach?»

Il suo volto si fece rosso dalla rabbia e questo aumentò il mio divertimento.

«Questo sarebbe il debito, vero?» Sollevò un foglio. L'invito all'Iniziazione di quella sera. «Io non ho fatto nessuna richiesta.»

«Qualcuno deve averlo fatto.»

Strinse gli occhi. «So che sei stato tu e sappi che non farò niente. Questa sera io non ci sarò.»

Mentiva ma ancora non voleva ammetterlo a se stessa.

«Vedila come un modo per farmi rimangiare quello che ho detto.» Proposi.

«Perchè? Non voglio rimangiare ciò che io ho detto. Siete dei coglioni.»

«Pensavo avessimo superato questa fase.» La provocai. «Ti ho anche prestato la mia macchina che poi tu hai fatto vandalizzare.»

Schiuse la bocca offesa. «Se i tuoi amici sono, appunto, dei coglioni, non è un mio problema.»

Su questo non potevo darle torto. Ma avrebbe potuto dare le chiavi a chiunque altro e invece aveva scelto il più coglione di tutti.

«Ti ho ricomprato le scarpe.» Dissi, lanciando un'occhiata in basso. Le stava indossando insieme al vestitino che svolazzava leggermente.

Avenging AngelsWo Geschichten leben. Entdecke jetzt