7. Piano saga I

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𝗢𝘂𝘁𝗴𝗼𝗶𝗻𝗴 𝗰𝗮𝗹𝗹: 𝐷𝑎𝑑


❝ ... Margot? Sei tu? ❞
« Quante Margot che ti sono figlie conosci? »
❝ Ma che ne so, sono le tre del mattino... è successo qualcosa? Sei in ospedale? Sei in fin di vita? ❞
" MARGOT È IN OSPEDALE?! „
❝ Non lo so! Sto cercando di capire! ❞
« Ma che ca..? ODDIO È VERO, IL FUSO ORARIO! SCUSATE! »
❝ Stai per morire, Margot? ❞
« Io no ma— »
❝ Bene allora ci risentiamo ad un orario più decente, ora che sei sposata le mie responsabilità verso di te sono finite e slittate a William ciao. ❞
...
« Non ci posso credere, ha riattaccato veramente. »
Margot era incredula mentre fissava lo schermo del suo iPhone tornato alla schermata del menu, sopra il quale non compariva più la telefonata in corso con suo padre. Era ignara del fatto che in quel preciso momento, a circa 6000 km di distanza, Chantal Duvall stesse inveendo contro il marito per la maniera in cui aveva messo giù la telefonata con la loro figlia.
" Sei deficiOnte, perrr caso? „
❝ Sono le tre e sto dormendo! Se non è urgente me lo può dire quando mi sarò svegliato. ❞
" E poi ti chiedi perrrrché il genitore prrreferrrito sono io... „
❝ Non è vero che sei tu. ❞
" Sarrresti tu? Che chiudi il telefono in fascia a tua figlia solo perrrché hai sonno? „
❝ BUONANOTTE, CHANTAL. ❞
" Bonne nuit, Ari-stocazzo. „
❝ Che maturità, complimenti... anzi, complimOnti. Una vita che parli inglese e ancora quell'accento da colonizzatrice hai... ❞


***


𝗜𝗻𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗴 𝗰𝗮𝗹𝗹: 𝐷𝑎𝑑


« Ah, ora ci puoi parlare con tua figlia! »
❝ Buongiorno Margot, non volevo essere brusco stanotte ma avevo davvero bisogno di dormire. ❞
« A New York è mezzanotte, se volessi fare la stronza dovrei essere io a chiuderti il telefono in faccia, adesso! »
❝ Eddai non fare l'offesa adesso... mi sembra di star parlando con tua madre... e poi da quando mezzanotte è un problema per te? Fai sempre le ore piccole. Ma soprattutto: che ci fai a New York? Non dovevi partire insieme a quell'altro? ❞
« Ma la smetti di chiamarlo in queste maniere denigratorie? »
❝ Neanche gli avessi dato dello stronzo... ❞
« E CI MANCHEREBBE PURE, PAPÀ! »
❝ Ma non dovevate partire? ❞
« Abbiamo dovuto rimandare... Parliamo di altro per favore? »
❝ Tipo di che? Voglio sapere che succede nella vita di mia figlia. ❞
« Succede che William è stato promosso a direttore di dipartimento e sono due mesi che lavora per mettere in ordine il casino burocratico della facoltà di inglese, e quindi abbiamo dovuto spostare il viaggio di nozze, contento? Ora possiamo parlare di quello per cui ti ho chiamato? »
❝ Veramente ti ho chiamata io. ❞
« INTENDEVO PRIMA, SEI ORE FA QUANDO MI HAI SBATTUTO IL TELEFONO IN FACCIA!!! »
❝ Ancora questa storia?! E basta! ❞
« Mi spedisci il pianoforte? »
❝ ... Che? ❞
« Il pianoforte! Quello bello che c'è a casa nel salone! Fino ad ora stavo nell'attico di Will e non ce ne era bisogno, ma a casa nuova starebbe benissimo nel salone del piano terra, sotto le scale a chiocciola! È immenso e ho sempre desiderato avere il mio adorato pianoforte in quella che sarebbe stata casa mia, soprattutto perché non hai idea di quanto ci starebbe bene!!! »
❝ E te lo devo spedire da Parigi?! Ma prenditi quello che c'è a casa di New York e non rompere le palle! ❞
« Papà, ti vorrei ricordare che non sei esattamente nella posizione di fare il burbero con me DOPO LA MANIERA IN CUI PRIMA MI HAI CHIUSO IL TELEFONO IN FACCIA! »
❝ ANCORA? Ma tu veramente mi hai chiamato alle tre del mattino per farti spedire un pianoforte a tremilaseicento miglia di distanza?! ❞
« In chilometri suona meglio! Sono quasi seimila! Comunque sì, quello di casa di New York è a mezza coda, non farebbe bella figura... e poi quello buono è quello che abbiamo a Parigi! Io voglio quello! »
❝ Costerebbe di più spedirtelo che ricomprarne un altro... ❞
« Mamma ha ragione quando dice che sei taccagno... »
❝ QUANDO L'HA DETTO?? ❞
« Quando le ho raccontato che William mi ha fatto costruire un guardaroba più grande del suo! »
❝ Vabbè, quello di New Yo— ❞
« Oh ma non parlavo di quello di New York! »
❝ Bene, visto che William è tanto felice di buttare soldi per farti stare zitta fattelo comprare da lui il pianoforte! Taccagno a me, non ho parole! ❞
« Ma lo vedi che sei taccagno? Un pianoforte nuovo non sarebbe la stessa cosa! Io voglio il mio! Ha un valore affettivo! »
❝ Valore affettivo? Ma se non lo tocchi da otto anni! ❞
« E COME FACEVO A TOCCARLO SE MI ERO TRASFERITA IN UN ALTRO CONTINENTE? CON LA TELECINESI?? »
❝ Non mi pare che il pianoforte di New York abbia avuto una sorte diversa... ❞
« E tu che ne sai? Mica hai vissuto qui h24! »
❝ Margot, io il pianoforte non te lo faccio spedire. ❞
« Che taccagno. »
❝ È inutile che continui a chiamarmi così nella speranza che ti dica di sì per dimostrarti che non lo sono: vuoi un pianoforte? Compratelo. Sei diventata una mezza principessa o sbaglio? ❞
« Marchesa... credo. Ma cosa c'entra! Se è un problema di soldi ti faccio un bonifico. »
❝ Certo, un bonifico che arriva dal conto corrente del mio genero, come se fossi un poveraccio! No, non è una questione di soldi, è una questione di principio! Il pianoforte buono resta a Parigi. Sta pure in tinta col salone, tra l'altro. ❞
« A parte che il conto è intestato a tutti e due e ho anche io i miei risparm— »
❝ I "tuoi" risparmi provenienti dal fondo fiduciario che io ti ho aperto. ❞
« NO, MI RIFERIVO A QUELLI CHE HO GUADAGNATO LAVORANDO! Sei proprio impossibile, sai? Ma da quando ti importa di quel pianoforte?! »
❝ Se ti spedisco quel pianoforte a coda poi resta un buco enorme nel salone di casa, e come lo riempiamo, eh? Il pianoforte ci sta benissimo lì, lo riempie tutto! ❞
« Ma tu veramente mi stai negando il pianoforte della mia infanzia perché non vuoi buchi in salone?? Ma sguinzaglia mamma in un negozio di antiquariato e vedi che te lo riempie subito! »
❝ No! Tua madre quando si tratta di arredamento e abbigliamento diventa pericolosa se la si lascia incustodita con una carta di credito! ❞
« E tu vai con lei, no? »
❝ No, mi rompo le palle. ❞
« E ALLORA NON PIANGERLA A ME! »
❝ Il pianoforte resta qui. ❞
« Qui dove? Sei a Parigi? »
❝ No, siamo in Costa Azzurra. ❞
« Interessante... »
❝ Non ci pensare nemmeno. ❞
« A cosa? »
❝ Lo sai. ❞
« Ma no che non lo so, papino papetto! »
❝ A SGUSCIARE DI NASCOSTO A CASA A PARIGI MARGOT, NON CI PENSARE NEMMENO! Se quando torno non trovo il pianoforte io... ❞
« Cosa fai? Mi cacci di casa? Mi chiudi i rubinetti? Mi cacci il fondo fiduciario? Ah-ah! »
❝ ... Invio a William tutte le foto di tutte le tue recite scolastiche e di ogni cosa imbarazzante che ti riguarda, dopodiché chiamo sua madre e la convinco a farvi passare il resto delle vacanze a casa sua! E poi faccio venire tua madre da te, per far sì che ti segua passo passo finché non le dai questo benedetto nipote! ❞
« NON OSERESTI MAI. »
Fight me. ❞
« Sei un mostro. »
❝ Lascia il pianoforte dov'è, al limite se fai la brava te ne regalo uno nuovo. ❞
« ... »
❝ Margot? ❞
« ... »
❝ Non ci posso credere, stavolta ha riattaccato lei. ❞

The Royal TragedyWhere stories live. Discover now