9. Fantasticheria

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𝐿𝑎𝑠𝑡 𝑑𝑎𝑦𝑠 𝑜𝑛 ℎ𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎𝑦

« Ti ricordi l'ultima volta che siamo stati su una spiaggia? »

Seduti su quella spiaggia, al crepuscolo, con la brezza estiva a solleticar loro la pelle scoperta, Margot aveva ancora vivido il ricordo dell'ultima volta in cui lei e Will si erano ritrovati in quella medesima situazione durante una delle loro ultime serate di quella vacanza: la notte del loro matrimonio.Ed in effetti vi era stato un motivo ben preciso se la francese ci aveva tenuto tanto a tenere la cerimonia all'Eolia Mansion, nel Connecticut: quel posto era a dir poco perfetto, ed oltre al castello e al giardino che ricordava quello dell'Eden, poteva vantare anche una spiaggia che pareva voler trasmettere ai promessi sposi tutta la magia di quel giorno speciale.
Una cosa era certa: Margot quel giorno 𝗻𝗼𝗻 𝗹𝗼 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗺𝗮𝗶 𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼*, come avrebbe potuto? E come poteva evitarsi adesso, accoccolata a William, di ricordarlo? Si strinse a lui ancora di più, mentre il neo-sposo la cingeva ancor più stretta in un abbraccio.

❝ Uhm... temo mi sfugga. Me lo ricordi? ❞

Le rispose lui, scherzando e sorridendole beffardamente, pregustando già l'oltraggioso affronto che era in procinto di rivolgere alla neo-sposa, che tenne a stringere più forte pizzicandole anche i fianchi, ridendo, per farle capire che scherzava.

« Quanto sei cretino... »

Commentò lei sforzandosi di non ridere a sua volta, rifiutandosi di concedergli quella sciocca soddisfazione. Will dal canto suo tornò nella sua posizione originale, ancora dietro Margot, stringendola contro la sua figura slanciata – seppur seduta – e posando nuovamente le mani sul ventre della donna, che quasi inconsciamente iniziò ad accarezzare con quella dolcezza tipica di lui che finiva sempre col sorprenderla un po'.

❝ Mi pare di ricordare fosse la notte a cavallo tra il ventuno e il ventidue giugno. ❞

Iniziò a sussurrarle, avvicinandosi al suo orecchio.

❝ Tu avevi indosso solo quella camicia da notte bianca semi-trasparente che avevi detto di aver comprato apposta per me, apposta per noi, apposta per quella notte. Sotto di quella avevi indossato anche quel completo di lingerie in pizzo bianco che solo fino a poche ore prima mi aveva fatto perdere la testa, insieme a quel velo che ti ho fatto indossare apposta per l'occasione... ❞

« E lasciati dire che sei l'uomo più perverso che abbia mai conosciuto, hai letteralmente profanato un velo da sposa... »

Lo interruppe Margot, non facendo altro che provocargli un'altra risata beffarda.

❝ Avevi fatto tante storie a tua madre per quel "simbolo di castità" che non ti apparteneva più... ho trovato divertente farci sopra un kink! Ricordo anche che c'era la luna quella sera, ti illuminava la pelle scoperta facendola quasi brillare... volemmo andare su quella spiaggia solo per camminare un po', per goderci un po' di meritata tranquillità dopo una giornata così caotica, dopo cinque anni così... opprimenti. Ma poi ti ho guardata meglio e non ce l'ho più fatta a starmene con le mani in mano, e così ti ho voluta ancora una volta... ho perso il conto di quante volte abbiamo fatto l'amore quella notte, non riuscivo più a smettere... finalmente eri diventata mia a tutti gli effetti. ❞

Margot immaginava che stesse scherzando quando aveva detto di non ricordare, non si aspettava però che conservasse nella memoria tutti quei dettagli. Quel lato di William l'aveva sempre fatta sorridere: lui si ostinava tanto a negare con un tale fervore di essere un romantico, eppure non faceva che tradire romanticismo ogni qual volta si rapportasse a lei. Chissà se dipendeva dalla sua passione per Shakespeare, o direttamente dalla sua passione per la Duvall stessa, fatto stava che lei amava profondamente quel lato di lui... e glielo invidiava, avrebbe voluto essere altrettanto capace a dimostrare i propri sentimenti, soprattutto con le parole giuste che purtroppo spesso faticava a trovare: lui invece era così bravo a servirsi della dialettica, dell'arte oratoria.Eppure vi era un qualcosa che la preoccupava, in quella fresca serata di fine agosto. Posò la propria mano sinistra sulla sua, provocando un flebile tintinnio nel far scontrare la propria fede nuziale con quella del marito, dopodiché si voltò leggermente per poterlo guardare, mentre lui le aveva spostato i capelli che gli facevano da ingombro, così da poterle baciare il collo.

The Royal TragedyWhere stories live. Discover now