Capitolo 31

957 77 6
                                    

iniziamo a parlare un pò di noi, per conoscerci meglio e io approfitto per guardare i suoi occhi.

È una sensazione strana. sembra davvero mare. per un attimo immagino di essere sulla spiaggia, con le onde del mare che si infrangono sugli scogli e poi c'è lui, seduto accanto a me.

Sono quasi più di due ore che siamo seduti a questo tavolino. le due ore più belle della mia vita potrei dire.

-dovremmo dare una mancia alla cameriera non credi? in fondo è stata gentile- dice Leo avvicinandosi a me

-oh si. hai ragione!- cerco la mia borsa e prendo il portafoglio. poi una mano si appoggia sulla mia

-tranquilla...faccio io- ho ufficialmente trovato un gentiluomo. chiama la cameriera e gli mette la mancia tra le mani. lei ci ringrazia e mette i soldi nella tasca del grembiule e poi va a riporli da qualche parte. io e Leo ci alziamo e andiamo verso l'uscita.

È stato tutto così piacevole che non ci siamo nemmeno accorti che il tempo è cambiato.
ora sta piovendo.

-cavolo...questa non ci voleva!- esclamo . mentre uscivo di casa mi sono dimenticata di prendere l'ombrello. mi volto verso Leo. si sta togliendo la giacca. se la mette sopra la testa e poi mi chiede -sei pronta?-

-aspetta cosa vuoi fare?-

-non abbiamo un ombrello. vieni sotto con me, ci copriamo con la giacca- esito. sarei stata appiccicata a lui. mi avvicino. sento il suo braccio attorno al mio collo. la sua giacca è sopra la mia testa.

iniziamo a correre sotto la pioggia che aumenta sempre di più. ci fermiamo sotto una pensilina del bus quando le mie scarpe sono completamente zuppe e sotto la suola si è formato uno squarcio. ci sediamo sulla panchina e aspettiamo che la pioggia diminuisca abbastanza da raggiungere il parco. guardo le mie scarpe che sono ormai irrecuperabili, sento l'acqua nei piedi.

-tutto okay?- chiede Leo.

-si..si..non posso dire lo stesso per le mie scarpe però-

-mi dispiace...te le ricompero-

-non scherzare dai. avranno almeno tre anni, le ho usate talmente tanto che prima o poi dovevano rompersi-

-si...magari non sotto la pioggia- iniziamo a ridere. il suo telefono squilla.

-si mamma, sto arrivando- sua madre lo sta spettando al parco penso -no aspet.... sono al coperto tranquil...- continua a interromperlo -sto aspettando che la pioggia diminuisca. arrivo-

-scusa..mia mamma- alza le mani come in segno di perdono

-tranquillo..- lo scuso

-guarda. sta smettendo. pronta per ripartire?- mi alzo in piedi e guardo le mie scarpe. devono resistere fino a casa. Leo mi copre di nuovo con la giacca. Siamo così vicini.

-pronta?- mi chiede sottovoce. io annuisco e poi mi bacia. mi alzo in punta di piedi, per arrivare alle sue labbra. chiudo gli occhi e mi lascio trasportare....

  -mi chiedevi se ero pronta per baciarti?- dico sorridendo. Siamo ancora molto vicini, sotto la sua giacca

-può darsi...-è una mia impressione ma ha un ghigno sulle labbra.

mi sta facendo impazzire così lo bacio io.

lui lascia cadere la giacca a terra e mi stringe i fianchi.

First LoveWhere stories live. Discover now