Non farmi ridere - Accompagnatore speciale

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Sentii i passi di Karma sulle scale. Ricomposi la mia espressione in un mezzo sorriso, nonostante avessi gli occhi lucidi.
La porta si riaprì. Mi sorrise contento, e poi si mise a risistemare le "protezioni". "Si è addormentata. Però-" Lì si fermò, premendo a fondo la pallina di carta nella serratura, "La prudenza non è mai troppa." Mise di nuovo il pezzo di pianoforte e si girò verso di me. Mi guardò, si spaventò e disse: "Y/n, perché piangi?" Corse verso di me e mi prese il viso tra le mani, sedendosi accanto a me.
"Scusami...Io...Non lo so" Mentii.
"Non è vero." Sorrise con quel suo modo furbo che l'aveva fatta impazzire la prima volta che si erano incontrati. "Dimmelo oppure...Ti farò il solletico."
"Se ci riesci." Dissi, già sorridendo.
Mi attaccò col solletico. Finii sdraiata sul suo letto, che aveva lo stesso odore del suo profumo.
Risi per cinque minuti di fila, tanto da avere male alla pancia. Karma alla fine smise di torturarmi e si accorse che io ero sdraiata e lui era sopra di me, con il viso a due dita di distanza.
Ci rialzammo veloci e ci risedemmo sul letto, facendo finta di niente.
Si girò e mi disse: "Visto? Ora non piangi più."
Mi prese di nuovo il viso tra le mani e mi diede un bacio delicato sulla fronte. Mi sentii le orecchie andare a fuoco.
"Vuoi continuare a studiare ora oppure desideri che io torni di nuovo domani? Non abbiamo finito." Gli chiesi, dopo qualche secondo di silenzio.
Guardò l'orologio: erano le 6:02. "Forse dovresti tornare domani. È tardi, e poi non mi sono mai divertito così tanto con qualcuno. Mi piacerebbe tanto che tu tornassi." Mi sorrise. "Però...Ti vorrei accompagnare a casa. Sta per diventare buio, non vorrei incontrassi brutta gente."
"Anche io mi sono divertita tantissimo. E...Non vorrei darti fastidio..."
"È impossibile che tu mi dia fastidio, y/n."

"Bene! Andiamo!"
Chiuse a chiave la porta di casa e ci dirigemmo verso la mia. Karma teneva le mani in tasca e fischiettava piano, fermandosi ogni tanto per parlarmi.
Arrivati da me, si mise di fronte a me e mi disse:
"Bene! Ci vediamo domani, y/n."
"Beh, sì, ci vediamo domani..."
Restammo lì a fissarci per qualche secondo.
Poi...Karma mi baciò. Un bacio lungo, intenso, di quelli che puoi solo immaginare. Mi prese per la vita e mi tirò a sé. 'Ancora' Pensai. Quello era un sogno. Non volevo che tutto questo smettesse mai.
Dopo troppo tempo -o troppo poco- ci staccammo. Lo guardai adorante. "Oggi volevo dirti una cosa, y/n. E non te l'ho più detta, giusto?"
Annuii. Non riuscivo neanche a formulare parole dalla gioia.
"Volevi dirti che ti amo, y/n."
Ci guardammo negli occhi: i suoi avevano una luce che quando era con altre persone non aveva. Solo con me.
La mia voce si degnò di nuovo di uscire e gli risposi: "Ti amo anche io, Karma. Dal primo giorno che ti ho incontrato."
Mi prese il viso tra le mani e con i pollici iniziò ad accarezzarmi le guance. Mi diede un bacio sulla fronte, di nuovo, ma non come quello di prima. Questo indugiò sulla mia pelle, come se lui non volesse mai staccarsi da me.
Mi prese la mano e intrecciò le dita alle mie. Poi, come cambiando idea, la lasciò e mi abbracciò.
Sussurrò qualcosa che non riuscii ad afferrare del tutto. Credetti di capire 'hai una luce dentro, amore mio', ma forse me lo ero immaginato.
"A domani, y/n!" Sorrise. "Ti racconterò che cosa combinerà la mia mammina" e fece una smorfia "stasera."
"A domani, Karma...Aspetta!"
Si girò subito.
"Mia mamma non sarà a casa fino a mezzanotte, e io voglio ricambiare il favore del pranzo. Tua madre può andare a quel paese e cucinare da sola."
"Ok!" Disse subito, senza pensarci. Sembrava proprio felice, ed ero orgogliosa di me per questo.

Entrai in casa barcollando dalla gioia, lo ammetto.
Realizzai dopo che ero stata fortunatissima. Mamma non c'era, e dove io e Karma ci eravamo baciati era il punto più visibile dalla finestra del soggiorno. Sinceramente, ringraziai il signore per questo.

Mangiammo dei cheeseburger ordinati dal fast food più vicino. Erano le 7 di sera ormai, ma Karma decise di stare con me fino alle 9. "Tanto non ho nulla da fare", si era giustificato. Allora guardammo un film. Si rivelò noioso, e io mi addormentai sulla sua spalla. Non ricordo nulla, ma mi sveglia nel mio letto, con la coperta su.
E con Karma davanti a me, sul pavimento.
E mia madre che mi urlava chi fosse lui.
Buongiorno fiorellino...

Kiss me or I'll do it Où les histoires vivent. Découvrez maintenant