Spiegati - Madri, studio e...Risate?

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"Ecco...Quando ti ho vista, la prima volta, l'unica cosa che ho pensato è stata 'wow'."
Sbuffai. Non gli credevo.
"...Eri proprio il mio tipo...Mi sono praticamente da subito innamorato di te...Terasaka se n'è accorto. Mi ha preso per la gola. I miei non mi danno mai dei soldi, per loro sono troppo piccolo per volere qualcosa. Ha scommesso con me che cosa sarei riuscito a fare. Credevo di aver guadagnato per due. I soldi...E te."
Karma sollevò lo sguardo, sperando di vedere una qualche reazione da parte mia.
Lo guardai senza mostrare emozioni. Non mi fregava più nulla. E se mi stesse mentendo? Cosa avrei fatto?
Dopo qualche secondo di silenzio, gli chiesi: "Quanto ci hai messo ad inventarti questa storia?"
Mi guardò affranto. Sembrava che le sue emozioni fossero in equilibrio precario e che io stessi rischiando di romperlo. "Che cosa hai detto?"
"Ti ho chiesto quanto tempo ci hai messo per inventarti questa cosa."
"Io te l'ho detto. Se vuoi credermi resta, se no vai. Sei libera. Non sono come mia madre."
Sembrava che non volesse che me ne andassi. Era decisamente disperato. Gli tremava la voce. Si alzò e si buttò sul letto, e io mi spostai sulla sua sedia. Rimase a pancia in su, con le gambe e le braccia larghe, a guardare il soffitto.
"Io ho detto la verità."
"Come faccio a capirlo?"
Karma sospirò. "Ti devi fidare di me."
"E come cazzo faccio, Karma?!"
Non rispose. I suoi occhi si allargarono.
"Le chiavi...Dannazione!" Sussurrò.
"Che cos..." Non capivo.
"Y/n, stai zitta! Forse non ci ha sentiti..."
E allora capii. La vipera con cui viveva, sua madre, era arrivata.
E invece ci aveva sentiti. Oh, eccome se ci aveva sentiti.
"Karma? Tesoruccio? Con chi parli? Non starai ancora parlando da solo di quella bimba...Come si chiamava? Y/n?"
Karma arrossì ed evitò il mio sguardo. Il mio cuore fece una capriola. Forse di me un po' gli importava...
La madre irruppe nella stanza e mi vide.
"Ehm...Tesoro? Chi è questa bam...Ragazza?"
Mi alzai e mi avvicinai a lei, inchinandomi.
Lei mi squadrò da capo a piedi, con sguardo che mi trapassava.
"Salve signora. Mi chiamo Rio Nakamura, e sono stata messa con suo figlio per fare un lavoro a coppie."
Il viso di Karma si rilassò. Avevo pensato a tutto.
"Ah...Capisco. Desiderate qualcosa? Acqua? Tè? Mochi appena fatti?" Il sorriso della donna era velenoso.
"No grazie, mammina."
"Bene." Si girò e se ne andò, non prima di avermi guardata malissimo.
Karma fece uno scatto e mise tutte le protezioni.
"Ti chiedo scusa. Ho scordato di proteggerci."
"Non ti devi preoccupare...Sono riuscita a rimanere calma, comunque. E poi...Quello che tua madre ha detto..." Le orecchie di Karma divennero scarlatte.
"Mi ha solo migliorato l'umore." Lui sorrise, ancora con le orecchie rossissime.

Studiammo comunque giapponese. Dovevo mantenere fede agli impegni che avevo preso.
Ogni volta che mi giravo verso di lui, però, vedevo che Karma mi osservava.

"Bene, abbiamo finito." Dissi buttandomi sul suo letto. Inspirando il suo profumo, il dolore che avevo nel petto si fece sordo.
"Y/n" Sussurrò.
Sospirai. "Dimmi, Karma Akabane."
Ridacchiò. "Mi piace quando mi chiami per nome."
"Anche a me." Sussurrai, rivolta al muro, pregando che lui non lo sentisse. Ma lo sentì.
Si alzò dalla scrivania e si sedette sul bordo del letto.
"Posso farti il solletico?" Karma sfoggiò un rapido sorriso da folletto, che poi sparì subito.
"No..." Dissi poco convinta.
Mi guardò negli occhi, furbo.
"Karma..." Dissi, avvertendolo.
Mi rifece il solletico. Questa volta divenne una specie di wrestling, io lo picchiavo cercando di farlo smettere, ridendo come una pazza, e lui continuava a farlo. A un certo punto ci trovammo sdraiati l'inno accanto all'altro. Mi guardò negli occhi...
E mi baciò. Di nuovo.

Kiss me or I'll do it Where stories live. Discover now