Pulito - Perdono...?

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Karma mi prese per mano, praticamente correndo.
"Ti chiedo scusa in anticipo" Disse, mordendosi il labbro.
Arrivammo in pochi secondi al bagno più grande della casa. Era molto spazioso, con una vasca coperta da una tenda, un lavandino e un bidet moderni e un WC nuovo di zecca. Era tutto pulitissimo.
Karma non chiuse a chiave la porta e mi disse:
"Entra nella vasca, dietro la tendina."
"Che?!" Sentivo già le orecchie che si scaldavano.
"Senti...A mio padre, quando io ero piccolo, hanno sparato. Era un investigatore molto famoso. Ora ha solo ansie e paranoie, controlla tutto. L'unico modo per non farti scoprire è questo. Tu devi stare immobile e zitta qua, e io..." Sospirò. "Devo fingere di star facendo una doccia."
"Che cosa?!" Le mie orecchie erano decisamente calde.
Karma mi guardò implorante. "Ti prego...Se scopre che ci sei mi ammazza, non abbiamo alternative."
Esitando, entrai nella vasca e mi spiaccicai contro il muro di piastrelle, stranamente asciutto.
Lui mi guardò. "Non impazzire. Ripeto, ti chiedo scusa." "Hmmm..." Avevo una paura un po' folle, che quasi diventava gioia, non so perché.
Aprì l'acqua del soffione sopra la vasca.
"Che cosa fai?!" Gli schizzi freddi mi bagnarono la guancia.
"Y/n...Ti ripeto ancora una volta, mi dispiace, ma non c'è altro modo."
Karma si tolse piano la maglietta. Sentii le guance roventi. "...Karma?" Dissi con un filo di voce.
Si morse il labbro, imbarazzato. "Devo fingere di star facendo una doccia..." Una porta si aprì. "È arrivato!" Continuò, impanicato.
Entrò nella vasca, senza maglietta, con solo i pantaloni. Arrossii fino alla punta dei piedi.
Aveva un fisico da paura a soli 14 anni. Era perfetto: aveva anche gli addominali.
Rimasi imbambolata un secondo e poi distolsi lo sguardo. Lui si mise sotto la doccia fredda, bagnandosi i capelli. Le gocce d'acqua gli scendevano lungo il torso, facendolo sembrare incastonato di diamanti.
"Bene. Ora resta lì ferma. Non fare rumori. Se riesci, non respirare neanche."
Mi tappai la bocca anche per nascondere il sorriso folle che si allargava sul mio volto.
Qualcuno bussò alla porta. "Karma?" Fece una voce maschile e profonda, con un tono distaccato. "Sei lì?"
"Sì, ciao papà! Sto facendo la doccia."
Il padre entrò nella stanza. Da un forellino nella tenda della vasca lo vidi: era alto e aveva gli stessi capelli rosso scuro del figlio. Aveva un aura fiera e severa, che mi incuteva timore.
Karma fece finta di nascondersi con la tenda della doccia e mostrò solo il suo viso. "Papà, potresti uscire? Non c'è nessuno, tranquillo."
Il padre fece un giro della stanza. "Molto bene, Karma. Io vado a dormire, sono due giorni che vado avanti senza toccare un cuscino."
Lo salutò, e l'uomo uscì dalla stanza.
"Cavolo, mi viene voglia di farmi una doccia...Dopo. Oh, giusto!" Si girò verso di me, quasi scordandosi che ci fossi, offrendomi una vista 4K di sé.
"Vuoi un abbraccio?" Disse ironico, gocciolando acqua da tutte le parti.
"No!" Si avvicinò piano piano a me, con le braccia allargate, torreggiandomi sopra. "No...Karma!" Squittii piena di vergogna.
"Scherzo! Aspetta che mi asciugo...Dovrei avere un paio di pantaloni qui..." Disse uscendo dalla vasca, cercandoli. Rimasi un po' delusa. Forse l'abbraccio lo volevo, in fin dei conti. "Trovati! Non guardare, eh?"
Sentii il fruscio del tessuto dei suoi pantaloni.
Karma mi disse che potevo uscire fuori e lo trovai cambiato, però sempre senza maglietta. Distolsi lo sguardo appena lo vidi. Lui prese il phon e iniziò ad asciugarsi i capelli.
"Vuoi una mano?" Dissi.
"Eh?" Il rumore dell'apparecchio sovrastava tutto.
Alzai la voce."Vuoi una mano?"
Esitò, e poi annuii.

Ritornammo in camera sua.
"I tuoi capelli sono belli quando sono puliti." Azzardai.
Karma sorrise compiaciuto. "Grazie." Poi iniziò a venirmi incontro, e io mi ritrovai spalle al muro, senza via di uscita.
"Quindi? Mi perdoni?"
Finsi di riflettere, persa nei suoi occhi. "Forse..."
Mi baciò di nuovo, ma stavolta non lo bloccai.
Non lo avevo ancora perdonato al 100%, ma non mi importava. Mi bastava averlo accanto.
A un certo punto, il suo telefono squillò, interrompendoci.
"Pronto?" Chiese Karma.
Poi sbiancò e svenne.

Kiss me or I'll do it Where stories live. Discover now