Il pigiama party

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La casa di Karma era enorme, e mi portò un altro ricordo stupendo.
Eravamo io e lui che preparavamo dei nigiri, insieme, nella sua cucina. Saltellai come una scema, squittendo: "Di nuovo! Di nuovo! I nigiri!..." Il ragazzo capì al volo e sorrise pieno di gioia, scompigliandomi i capelli.

La camera ebbe lo stesso effetto, portandomi pezzi sparsi di memoria. Il letto mi regalò i ricordi sparsi di quando mi faceva il solletico, anche a casa mia, e la scrivania mi ricordò i compiti e il libro di giapponese.
"La lingua del ciliegio..." Sussurrai.
Karma capì subito. "Un altro ricordo?" Annuii emozionata.
"Quando stavamo studiando, tu hai guardato la copertina del libro di giapponese e hai detto il titolo in tre lingue diverse..."
"Mi ricordo anche io, è una cosa che mi piace fare..."
Negli occhi di Karma si accese una luce furba. "Creiamo nuovi ricordi."
"Che intendi?"
"Creiamo nuovi ricordi. Qualcosa che valga la pena di essere ricordato."
"E quando?"
Il ragazzo quasi scattò verso di me, facendomi indietreggiare verso il muro, puntando i suoi occhi nei miei. Le sue labbra erano a due centimetri dalle mie.
"Ora."
Balbettai qualcosa di sconclusionato, persa nei gioielli dorati che aveva nelle pupille.
Il campanello suonò, riscuotendoci dalla nostra gara di sguardi.
Chi era arrivato?
Kayano? Sì!
Nagisa? Sì- Cioè, no, no...

"Ciao ragazzi!" Nagisa sorrise.
"C'è Kayano o deve ancora arrivare?"
"No, no...Deve ancora arrivare..." Karma, senza un motivo apparente, mi tirò a sé per la vita, mettendomi in imbarazzo infinito, ma facendomi anche contenta, lo ammetto.
Poi capii: era geloso.
Nagisa era tirato a lucido: aveva i capelli puliti e ben pettinati, una maglietta larga che non lo facesse sembrare troppo gracile, pantaloni larghi e Converse nere.
All'inizio risi tra me e me per il fatto che fosse geloso dell'amico. Poi mi ricordai della situazione sentimentale in cui ero e mi zittii subito, piena di vergogna.

Quando anche Kayano arrivò, ci mettemmo a scegliere cosa mangiare. All fine decidemmo di ordinare una pizza grande margherita, di quelle formato famiglia.
Karma finì metà pizza da solo, e io, Kayano e Nagisa mangiammo due fette a testa. Naturalmente.

Dopo cena, ci raggomitolammo sull'enorme divano del soggiorno. Era una stanza come le altre, tutta bianca e nera, spaziosa. Il suo punto interessante era che non si chiudeva, in alto, ma aveva un soffitto altissimo e una specie di balconcino che faceva da corridoio, sopra.
"Bene," disse Karma, accendendo Netflix sull'enorme televisione. "Che film guardiamo?"
Erano tutti indecisi. Kayano voleva un film romantico, io una commedia, Karma un horror e Nagisa uno di avventura.
Alla fine accontentammo quest'ultimo, dopo 15 minuti di discussione.
Io ero seduta accanto a Karma, ed ero un po' agitata perché io i film non li reggevo proprio: o mi addormentavo, come un padre pigro, oppure mi alzavo trenta volte con mille scuse stupide.

Ad un certo punto, venne fuori una scena un po' esplicita. Ridemmo tutti come degli scemi, cercando di stemperare l'imbarazzo, citando Okajima e che cosa avrebbe fatto in questo caso. Karma continuava a mettermi le mani sugli occhi, ma non ci riusciva perché si buttava a terra dal ridere ad ogni battuta che facevamo. Ad un certo punto, dovemmo pure stoppare il film per poter ridere: non c'entrava più la scena, era solo che...ridevamo, e basta.
"Niente, forse è meglio smettere di guardarlo!" Dissi, piangendo dalle risate. Anche gli altri erano nella stessa situazione. Ci furono teste che annuivano scattando, perché non avevano fiato per rispondere.

"Mi fa male la pancia..." Gemette Nagisa.
"Mi sembra giusto, hai riso per 15 minuti di fila..." Disse in tono ironico Karma.
"Abbiamo riso, Karma!" Gli rispose Kayano.
"Forse hai ragione..." La sua voce grattava, ma lo faceva solo sembrare più grande. Karma si passò una mano sulla gola, sorridendo. "Che facciamo ora?"
Kayano saltellò. "Obbligo o verità!"
Deglutii. Dì di no, Karma...Ti prego...
"Ok!"
Karma! Che sfiga...

Kiss me or I'll do it Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora