Tempo tranquillo - Buonanotte

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Kayano e Nagisa si sedettero, sempre ridendo. Notai che per sbaglio Puffetta mise la mano su quella della ragazza, e tutti e due divennero due pomodori.

Alla fine, prendemmo qualche snack e salimmo in camera di Karma, dove avremmo dormito.
Iniziai a tirare fuori il mio sacco a pelo, quando Karma disse, gesticolando verso il mio giaciglio improvvisato: "Non preoccuparti, tu dormi sul mio letto..."  Me lo prese gentilmente dalle mani e iniziò a sistemarlo a terra.
"Karma, è il tuo letto per un motivo, è casa tua, no? Ci dormi tu, ovvio."
Senza rispondermi, con le mani rivelò che c'era un secondo letto sotto al suo, dentro a un cassettone.
Era dotato di uno strano meccanismo che faceva in modo che si attaccasse a quello originale, facendolo sembrare matrimoniale.
Altri ricordi a cui non avevo pensato mi vennero in mente, come quando sua mamma...
"Tua mamma..."
"Che?..."
"Cosa...Io quando ho avuto l'incidente era in ospedale..."
"Sì, perché lo dici?"
"...Mi ha accolta lei quando mi sono svegliata..."
"Già?"
"...E la gamba?"
L'espressione del ragazzo si rattristò, e subito mi pentii di averglielo chiesto.
"L'ha persa," disse evitando il mio sguardo, "ora ha una protesi fornita dallo Stato Giapponese."
"Oh. Capisco. Io...Scusami, non dovevo chiederlo...Sono proprio senza tatto..."
"Non devi preoccuparti!" Fece un sorriso pieno di dolore nascosto, e mi accarezzò piano la testa.
Intanto Kayano e Nagisa erano lì, a fissare l'interazione, come a una partita di tennis.

Karma si distese sul letto più esterno, facendomi segno di stare nel suo.
Non contemplò neanche gli altri due. Voleva me accanto a lui.
Kayano tentò di protestare, ma io la zittii con un'occhiata fin troppo gioiosa.
Cosa mi aspettavo?

Parlammo tutti assieme per un paio d'ore, seduti sul materassino ad aria con sopra i sacchi a pelo su cui avrebbero dormito Nagisa e Kayano (già, Karma decisamente stava cercando di aiutare quello sfigato di Puffetta).
Parlammo di qualunque cosa, come la classe, eventuali coppie, Korosensei, le giornate fuori dalla scuola, i nostri progetti per il futuro...
"Che cosa vorresti fare da grande, y/n?" Chiese Kayano.
"Io? Forse...Forse l'artista...Non lo so..."
Karma mi sorrise, dicendo che ci stava.
"E tu?"
"Un fallito, ovvio..." Karma sembrava ironico, ma allo stesso tempo non troppo convinto che quella fosse ironia.
"Fallito? Se sarai tu un fallito allora io sarò un senzatetto, Karma!" Nagisa rise, e ci unimmo tutti e tre.

Alla fine, stanchi morti, ci buttammo sui letti, ma non riuscii ad addormentarmi.
Dopo mezz'ora, mi alzai e andai in bagno.
Sentii bussare cinque secondi dopo che ero entrata, mentre ero intenta a fissare la mia immagine allo specchio, con ancora addosso i vestiti di Karma.

Kiss me or I'll do it Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora