Obbligo - Dolcezza

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Ci sedemmo in cucina, al tavolo.
Lui si alzò e mi chiese dove mettessimo le bottiglie.
"No...Il gioco della bottiglia no..." Dissi imbarazzata.
"No, no! Sarà obbligo o verità..."
Dissi che forse la bottiglia era inutile se eravamo in due, e così lui lasciò perdere, dandomi ragione.
Si sedette sulla sedia di fronte alla mia.
"Y/n, obbligo o verità?" Mi fissò con uno sguardo da furbastro. Mi piaceva un sacco quando mi guardava così, l'ho già detto?
"Hmm..." Riflettei. Karma poteva essere fin troppo furbo. Verità? Mi avrebbe chiesto qualcosa di scomodo. Obbligo? Mi avrebbe chiesto di fare qualcosa di scomodo. "Cosa mi consigli?"
"Ovvio, obbligo."
"Allora scelgo verità!" Dissi ridacchiando.
Sospirò, quasi deluso. "Allora...È vero che mi hai perdonato?"
Alzai un sopracciglio, confusa. "Per cosa?"
"La..." Tossì, pieno di vergogna. "La scommessa..."
"Oh!" Lo guardai preoccupata. Perché me lo chiedeva ora? Aveva paura che lo abbandonassi anche io? Potevo dire di no e spezzargli il cuore, potevo dire di sì e salvarlo.
Lo amavo? Sì.
Salviamoci a vicenda, allora.
"Certo che ti ho perdonato, Karma."
Liberò un sospiro di sollievo. Poi nascose subito la sua aria sollevata e mi disse, furbo: "Ora tocca a me. Scelgo obbligo...Vediamo che mi fai..." Mentre lo diceva, si stiracchiò e si mise le mani dietro alla testa, sbadigliando stanco.
Io riflettei un momento. Come potevo tirarlo su?
"Allora...Ti obbligo a chiudere gli occhi con un foulard e a seguirmi!" Presi il primo che mi capitò e glielo legai agli occhi. Subito cercò le mie mani, e gliene diedi una. "Dove mi porti?" Disse ridacchiando.
Lo portai in camera e lo feci sdraiare sul letto.
"Che cosa fai?"
"Hai bisogno di dormire," gli dissi divertita, "perciò adesso ti sdrai e ti rilassi!"
Karma si sistemò a pancia in su, con le braccia sotto il cuscino.
"Bene...Ora..."
"Sì?"
"Patisci!" Urlai. Iniziai a fargli il solletico, ma lui, pur bendato, era più forte di me e prima mi bloccò, poi riuscì anche a farci scambiare: mi ritrovai io sul letto, sdraiata, e lui che si scioglieva la benda.
"Stronzo" Sussurrai, offesa per finta.
"Che hai detto?" Disse ridendo.
Poi si chinò su di me e mi baciò. Un bacio serio, finalmente. Uno che si prese il proprio tempo, senza essere interrotto o fermato.
A un certo punto si rialzò e mi guardò il viso arrossato dal piacere. "Sei bellissima. Posso tenerti per me, per sempre?"
Il mio viso divenne ancora più scarlatto. Poi mi alzai e lo abbracciai. "Ti ho perdonato fin troppo, Karma. Ti amo troppo...Non vale così, eh?"
"Vale anche per me; non sai quanto sono arrabbiato con te..."
Mi ribaciò appassionatamente. Era come stare in acqua, senza peso.
Ero certa che se avessi provato a camminare, non ci sarei riuscita: avrei fluttuato a pochi centimetri da terra.
Iniziò a baciarmi la testa, affondando il viso nei miei capelli, dicendomi che ci avrebbe dormito sopra usandoli come cuscino, se avesse potuto.
Poi passo al mio viso, evidenziando a voce come gli piacessero tutte le mie caratteristiche, curando le mie insicurezze una a una.
Alla fine mi afferrò le mani e le baciò a turno.
Avevo le lacrime agli occhi. A nessuno era mai importato così tanto di me. Nessuno.
"E ora come faccio a farti capire che ti amo anche io così tanto?"
Dissi, quasi singhiozzando.
"Basta che tu sia tu."
Piansi dalla gioia.
E chi mi rendeva così felice mi asciugava le lacrime a suon di baci.
Se il paradiso in terra c'era, io l'avevo trovato.

Kiss me or I'll do it Where stories live. Discover now