Capitolo 2

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Tutto quello a cui la mia mente ricorre durante la notte è la mia famiglia. Il mio rapporto con loro non è totalmente chiaro. Non approvo la loro scelta di spedirmi lontano, in un posto che mi fa chiedere quanto ci tengano a me ed al mio stato d'animo, ma d'altra parte pensare mi riporta alla mente il modo in cui io ho spezzato la nostra tranquillità quotidiana. Certo, non eravamo una famiglia perfetta, ma credo che il punto sia proprio questo: nessuno di noi ha mai voluto accettarlo. Io per prima. 
Sposto le coperte che, per abitudine e paura (o per abitudine alla paura), ho portato fino al meno. Sto grondando sudore e non riesco in nessun modo a prendere sonno. Mi guardo attorno: la TV è accesa perché non sopporto di dormire in questo silenzio a me sconosciuto, la carta da parati macchiata e scrostata viene mossa dal vento che penetra dagli spifferi.
"E questo è il posto più decente che sei riuscita a trovare." bisbiglio a me stessa. 
Mi appoggio alla testiera del letto, rannicchiandomi al contempo sul materasso duro come se fosse fatto di mattoni. Lanciando un'occhiata all'orologio sul comodino mi rendo cono che sono le quattro del mattino e che probabilmente non riuscirò a chiudere occhio per il resto della notte. Decisa a non restarmene qui a fissare una televendita, frugo sotto il cuscino fino a quando non trovo la foto.

"Mi dispiace." sussurro alle quattro persone che ricambiano il mio sguardo: mia madre, mio padre, mia sorella Jillian ed io. Una me sorridente, stretta tra le braccia di Jill. Potrebbero mancarmi di più se non fossi completamente angosciata da come farò a tirare avanti. Non mi sono mai dovuta preoccupare di nulla, sotto nessun aspetto, ma sopratutto sotto quello economico. I miei genitori mi hanno munita di ottocento sterline, spedendomi qui, e non ho la garanzia che possano rinnovare il generoso prestito prima o poi per cui dovrò cercare un lavoro, sempre che ce ne sia. Non ho idea da dove iniziare. Una cosa è certa, non posso continuare a stare in questo posto: è totalmente squallido. Mi trovo a riconsiderare l'idea di vivere in un garage, come Millicent ha confessato di fare. Non ho mai incontrato nessuno come lei nella vita, e col senno di poi mi sono ritrovata ad apprezzare molto il suo gesto di farmi da guida, perfino il suo modo un po' pazzo di vedere le cose. Continuo ad essere un po' scettica a riguardo, ma penso che non sia così grave. Non devo per forza credere a tutto quello che mi dice, in fin dei conti il suo è un punto di vista, non tutti quanti. 

Metto via la foto dopo un'ultima occhiata e mi rimetto a letto, con la testa dolorante e la schiena a pezzi per via del materasso.

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Il mattino seguente stesso scenario: il cancello della scuola che cade a pezzi e io che entro sotto le occhiate di tutti quanti. Cerco con lo sguardo Millicent tra la folla, ma non la trovo, così la mia mente corre nell'unico posto in cui è sicura ci sia, ricordandosi del suo 'gabinetto personale'.
Apro la porta del bagno delle ragazze e non mi risulta difficile scorgere i suoi tacchi neri enormi da sotto la porta del box in cui ieri a quest'ora mi ero rifugiata.
"Millicent, sono Skylar, apri." busso sulla porta.

"Hey.." apre sorridendo, le labbra tinte da un rossetto scuro. "Che piacere rivederti, nessuno mi cerca mai." fa un aria preziosa, ma sembra davvero felice che io l'abbia cercata.

"Dormito bene?" mi chiede.

"Avrei potuto passarmela meglio." sbuffo sedendomi accanto a lei sul water. "Ho il sospetto che in quel hotel ci siano più insetti e topi che umani."

Ridacchia mentre tira fuori un libro e se lo appoggia sulle gambe. "Non mi sorprende, nessuno alloggia in quel hotel se non è proprio costretto. Questa cittadina non è nemmeno segnata sulla mappa, procurare buoni alloggi è l'ultimo dei suoi problemi." sbuffa assottigliando gli occhi per leggere la consegna dell'esercizio che il professore di chimica ha assegnato per oggi.

"Vuoi copiare il mio?" le chiedo mentre già tiro fuori il libro.

" Che tu sia benedetta."

"Io credo nel Karma." ridacchio. "Prima o poi anche tu farai qualcosa di gentile per me." indico il mio libro, dal quale sta copiando.

SheolWhere stories live. Discover now