Capitolo 28

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"Eccoci!" una voce euforica allontana Harry da me. La porta si spalanca con un forte cigolio. Sean e Jayden varcano la soglia.

"Per fortuna siete qui!" esclama ancora Jayden "Arthur ci ha detto dove potevamo trovarvi. Allora, testa di fuoco, cosa ne pensi del nostro Sheol?" domanda stravaccandosi sul divano.

Sean mi da uno scherzoso buffetto sulla guancia prima di lanciare il cappotto su una poltrona: "E' un po' angusto, non rappresenta certo un hotel a cinque stelle, ma è decisamente casa." continua versando dell'whisky dall'odore acuto in una tazza natalizia.

"Angusto?" ridacchio riprendendomi dall'impegnativo incontro con Harry. Rimango attaccata al muro, nonostante lui si sia allontanato. "Questo si che è un quartier generale coi fiocchi!" rispondo "Dovono averlo costruito per forza Ginger e Gwen considerato quanto siete scansafatiche." li schernisco.

Sono tesi, tutti loro. Sean in particolar modo; forse perché sa che prima o poi dovrà cercare di spiegarmi perché ha voluto essere il mio Custode. E' vero che io e lui abbiamo legato, che è stato uno dei primi a parlarmi ed entrare in confidenza. Ma anche Ginger e Gewn avrebbero potuto farlo, adesso il mio rapporto con loro è più forte di quello con gli altri ragazzi. Ma la parte più razionale della mia mente mi ricorda che prima ancora di chiedere perché si sia proposto per quel ruolo, in cosa consista essere il Custode di qualcuno e in che modo questo potrà influenzare le nostre vite.

"O magari è stato il buon vecchio Arthur. Magari ai tempi d'oro." sospiro allontanandomi finalmente dal muro.

"Oh no- risponde Jayden- Arthur sa che abbiamo una specie di nascondiglio, ma non ha idea di niente in realtà." risponde. Sean porge una tazza di whisky a tutti prima di sedersi. Io tengo la mia in mano per un po', successivamente l'appoggio sul camino, per niente intenzionata a mandarlo giù.

"Come può non saperlo?" domando confusa "E' stato lui a crescervi. Quando avete scoperto Sheol? O quando lo avete costruito?" mi metto a sedere sul bracciolo della poltrona che è Sean ad occupare. "Non vi fidate di lui?"

"Certo che ci fidiamo." risponde la voce grave di Harry "Ma teniamo in considerazione che è anziano e che se Snyder dovesse mai mettergli le mani addosso non saprebbe certo resistere ad una forma di tortura. Meglio non metterlo nelle condizioni di rivelare la posizione di questo luogo o, per quel che ne concerne, a cosa lo utilizziamo."

"E a cosa lo utilizzate?" continuo a curiosare. Il fatto di poter fare tutte le domande che mi aggradano è una sensazione magnifica. Lentamente inizio a sentirmi sempre più a mio agio in mezzo alla loro segretezza.

"Mi rendo conto che ad una prima occhiata Sheol possa sembrarti solo una vecchia baracca- interviene Sean- ma non sempre le cose sono solo ciò che appaiono."

"E voi ne siete la prova vivente." ridacchio. "Tutto questo mi spaventa." confesso.

"E' ora che tu veda tutto lo Sheol." Jayden finisce la sua bevanda e poi si alza. Harry lo segue verso le scale a chiocciola, io e Sean restiamo leggermente indietro. Decido che è il momento perfetto per interrogarlo sulla sua scelta.

"Sean- lo fermo- volevo dirti che apprezzo molto il fatto che tu ti sia proposto di essere il mio Custode." lui sorride battendomi una mano sulla spalla "Ma devi perdonarmi, devo chiederti perché. Credo che il nostro rapporto sia sulla strada giusta per diventare una grande amicizia, ma.."

"Al momento la mia scelta di sembra avventata, lo capisco." mi risponde lui. "Ma capirai, molto in fretta purtroppo, che non sempre è un bene prendersi troppo tempo per pensarci. Tu sei l'unica Intoccabile sulla faccia della terra, con molta probabilità. Essere il tuo Custode non è una scelta basata sull'amicizia, per quanto questo possa aver aiutato- mi sorride- è un dovere. Lo avrebbe fatto chiunque degli altri ragazzi. Sono stata scelto solo per una ragione: ho un indole da maestro, quindi dovrò forgiarti fisicamente, affinché anche la tua mente possa essere all'altezza di ciò che sa fare."

SheolWhere stories live. Discover now