Capitolo 74

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Forse dovrei semplicemente rinunciare al tentativo di cercare di capire le persone. Per me è difficile perfino provare a capire me stessa ed è a questo, in realtà, che attribuisco la confusione che circonda le mie relazioni sociali. Harry in particolar modo. C'è una logica in lui ma non sempre è chiara agli altri. Tento di seguirlo nei suoi ragionamenti ed alle azioni che questi lo portano a compiere ma mi sembra sempre di fallire alla fine.

Vederlo irrompere in casa in quel modo, con quello sguardo, le nocche della mano destra lacerate è stato un colpo. Spaventoso a dir poco. Non ho faticato a dedurre quello che era accaduto anche se mi mancano ancora moltissimi pezzi del puzzle. Perché fare a botte con qualcuno? Non dovrebbe avere nessuna ragione per cercare rogne: come se già il nostro gruppo non ne dovesse affrontare parecchie. Non ho potuto non abbracciarlo e non baciarlo, so quello che provo per lui e nonostante tutto l'unica cosa che desidero quando lo vedo in quelle condizioni è farlo stare bene. Tranquillizzarlo. La facciata che ha messo in piedi è quella di un uomo forte che non deve dare spiegazioni a nessuno e che gioca solo secondo le proprie regole. Ma quello che vedo quando osservo i suoi occhi appena svegli, o quando ridiamo per qualcosa di incredibilmente stupito, è che ha bisogno quanto chiunque altro, se non di più, di essere amato e protetto. Non voglio abbandonarlo in questa strada scoscesa, c'è molto che possiamo fare l'uno per l'altra.

La mia paura, quando l'ho visto in quelle condizioni, è stata che l'Harry che avevo visto a casa dei miei nonni avesse avuto vita breve. Che avesse gettato la spugna e che fosse tornato il ragazzo scorbutico e lunatico di sempre. Che dopo avermi baciato con quell'impeto atto allo sfogo mi avrebbe evitata e avrebbe cercato di nascondere l'accaduto. Così non è stato e la cosa, certamente, mi ha fatto piacere. Non vuole parlare dell'accaduto, il che è un male considerando che ha chiaramente pestato qualcuno, ma non mi allontana. Mi da speranza: forse devo essere paziente con lui così come lui sta imparando ad essere paziente con me. Riuscirò a scoprire cosa è successo ieri sera, la differenza sta nel come ci riuscirò: vorrei che fosse lui a raccontarmelo ma in questo non confido più di tanto.

Sistemo le maniche della sua felpa, quindi sposto i capelli alle spalle. Prendo posto in mensa con l'intenzione di sfruttare la mia ora buca a studiare inglese. Non ho ancora dovuto affrontare la professoressa Judith, questa sarebbe la prima volta dal rientro dalle vacanze. Forse la mia presenza sarà il suo fallimento, ma così non dovrebbe essere. C'è molto che può darmi, molto che può insegnarmi. Non credo di averla mai apprezzata come ora, ecco perché mi terrorizza l'idea di averla contro. Ma ricordo a me stessa che ho letteralmente tagliato i rapporti con i miei genitori e che non dovrei avere paura di una professoressa scontenta.

Lancio uno sguardo alla borsa che ho adagiato sul tavolo, il libro sui Custodi emerge parzialmente e per me è una forte tentazione. Cerco di riportare lo sguardo sui miei quaderni e sui miei libri di letteratura ma non resisto. Traggo il libro dalla borsa e lo apro davanti a me: mi ha insegnato molte cose. Come si spezza un legame Custode-Protetto, come si rafforza. Se io, in quanto Protetta, ad esempio, non desiderassi più la Custodia di Sean mi basterebbe chiederglielo e lui non avrebbe più nessun obbligo verso di me. E' un legame forte, insomma, solo se sono i due legati a volerlo.

Lancio una veloce occhiata in giro per la mensa, oggi particolarmente affollata. Ho appreso che in Inverno i posti in cui si trascorrono le ore buche sono o questo o la palestra, quando quest'ultima non è occupata. Quando il clima è più mite è molto facile, invece, essere tentati dal giardino malmesso della Douglas, il quale offre abbastanza alberi sotto cui sedere, chiacchierare, leggere e mangiare.

Riporto gli occhi sulle pagine del libro: l'ultima parte è scritta in una grafia più fitta, ma più leggibile. Questa parte del volume deve essere stata scritta molto dopo rispetto alle altre. In effetti ad un'occhiata attenta si possono distinguere quattro fasi di scrittura di questo volume, sebbene chiunque l'abbia redatto si sia premurato di mantenere pressoché la medesima grafia. Sento un forte legame tra me e questo libro e non credo che lo riporterò in libreria. Sorrido: Harry mi ucciderebbe considerando quanto gli ho rotto ogni volta che non ha riportato un libro in tempo. 

SheolWhere stories live. Discover now